- vittorio baccelli - i racconti -
- secondo racconto, sempre su "mainframe" con l'Autore, l'Editore ed il computer Sòtutto -
ABIOGENESI
Editore carissimo, ti invio questo programma appositamente confezionato per gli Angeli dell’Inferno come mi avevi richiesto. Come al solito ho utilizzato frammenti di un vecchio testo del millennio passato. Ho ancora una volta usato la citazione iniziale, mi piaceva troppo. Ma ti assicuro che sarà l’ultima volta. Il programma si presta all’inserimento musicale di tutti i gruppi più metallici, satanici e taroccati del pianeta. Le sensazioni sistim potranno essere a tua scelta le più apocalittiche. Gli Angeli vogliono sempre cose violente e disgustose, penso che il tuo staff e quello stronzo del tuo computer personale potranno scegliere ed inserire quello che vogliono, il testo è così aperto e demenziale che ci puoi infilare qualsiasi cosa, dalla scopata con quell’attricetta sistim dietro alla quale sbavi, al tuo schifosissimo culo nudo mentre scorreggia. In quanto al tuo gruppo d’ascolto, spero siano schiantati tutti di vecchiaia. Bacioni dal tuo autore preferito.
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INIZIO REGISTRAZIONE >
Il sole dardeggiava su quel marciume come
volendolo cuocere interamente, rendendo
centuplicato alla Natura quanto essa aveva
insieme mischiato.
(C. Baudelaire)
Moto carente è la documentazione che possediamo
prima dei giorni dell’abiogenesi.
Tra queste rare forme documentarie gli storici
attribuiscono grande importanza al profetico documento titolato “La città
sottile” che è stato rintracciato in una antica memoria solida recuperata
durante uno scavo sottomarino in uno dei siti che si presume ospitasse un
insediamento umano pre-abiogenesi.
I frammenti di questo testo comprendono varie frasi
che sono state definite dagli storici profetiche, e quattro disegni che in
dettaglio rappresentano 1) la città sottile, 2) un sole nascente stilizzato dal
quale si dipartono cinque raggi che si intersecano con due nubi, 3) due stelle a
cinque punte, una grande e l’altra più piccola con attorno una scritta
purtroppo non decifrabile, le stelle a cinque punte avevano per gli antichi
molteplici significati, potevano essere parte integranti dei cosidetti
pentacoli, disegni esoterici utilizzati per cerimonie, preghiere, evocazioni,
ecc., 4) vi è poi il disegno stilizzato di un essere vegetale, che gli antichi
chiamavano albero e 5) infine una ruota con numeri romani ed antiche simbologie
con le quali si identificavano sia i pianeti che le costellazioni.
Molto è stato detto sulle simbologie di questi
disegni, ma nel presente saggio voglio soffermarmi sul testo scritto
ripresentandolo in maniera originale, senza aggiunte od interpretazioni. Ecco
nella sua integrità il documento:
…primi fuochi…energie libere…si fa
chiaro…popolo degli uomini…nasceranno creature più lucide o più nobili dei
nostri migliori momenti…ho riconosciuto qualche lineamento
dell’universo…il mondo è opera della volontà…la divisione o numerosa o
metaforica o accuratamente casuale degli…il carattere illusorio del mondo…il
più grande incantatore (scrisse memorabilmente novalis) sarebbe quello che si
incantasse al punto di prendere le sue stesse fantasmagorie per apparizioni
autonome…noi abbiamo sognato il mondo l’abbiamo sognato resistente
misterioso visibile onnipresente nello spazio e fisso nel tempo ma abbiamo
consentito alla sua architettura temi ed eterni interstizi di assurdo per…mira
con il becco ai cieli…quando il quotidiano diviene straordinario…distanti
anni luce una dall’altra…la città babilonia…un mandala dai mille passaggi
alternativi…eravamo stati accolti con tutti gli onori…per il quale l’uno
diventa il molteplice ed il singolo attore sostiene innumerevoli parti infine
egli torna a sé stesso per ricominciare da capo il gioco l’uno morendo nel
molteplice ed il molteplice morendo nell’uno…il gioco del mondo i
koan…l’anatta l’inazione il non essere…mandala di sapere luminoso…una
notte d’inverno quando la nebbia riesce a penetrare fin dentro le mura…poi
un secco schioccar…figlio di un colonnello dell’esercito…minuscoli
ingranaggi…atmosfera artificiale…limite del silenzio…totale
paranoia…avere mistiche visioni…com’era venuto scomparve…perso ogni
contatto un articolo di william burroughs tolto dal los angeles free press in
uno slang…se il tempo sia realmente una dimensione…dea di nome stellaria…saggia
principessa in una delle galassie esterne…proveniente da un pianeta
barbaro…sconfiggerla con le sue armate di droidi…i semidei delle galassie
interne con le loro armi mistiche…passata la tempesta…un silenzio
strano…il secco schiocco…tutta cambia pur restando uguale…inconfondibile
brusio…lo rendono alieno…brillante negli ultimi duecento anni…miglior
atmosfera…fuggir via precipitosamente…le menti…cominciarono a
vacillare…tempi…realmente mutati…la mente uno specchio lucente…non vi fu
mai un albero del bodhi in realtà nessuna cosa esiste…queste notizie da un
mio sogno…la disgregazione si fa allora più tangibile…gli spazi…sembrano
restringersi…diviene opprimente…rottami metallici…fantasmi armati del
pesante fardello delle leggende…ci involviamo in un paesaggio costantemente
chiuso che ci trascina inesorabilmente verso il passato…figure spaziali ed
angolature sfuggenti…estremamente frammentario…s’accalcano disordinati ai
nostri sensi…l’alba sparisce le stagioni s’omologano la città babilonia
s’allontana giorno dopo giorno dall’ordine cosmico…la città
elettrica…trascina sempre più in basso nella realtà artificiale malattia
mentale ha invaso il pianeta…immagine ossessionante sepolto da centodue
tonnellate di carbone…alla natura psicogeografica…sollecitazioni del
territorio…luogo prescelto…vortici…molteplici divisioni interne…zardoz…metamorfosi…gennaio
millenovecentosettantanove…casa VIII o della morte…
Qui termina il frammento di autore sconosciuto, o di
più autori, come sostengono alcuni studiosi, del quale la datazione è ben
identificata e lontana centinaia d’anni dai giorni dell’abiogenesi.
Molti hanno cercato di collegare le frasi aggiungendo
le parti mancanti in maniera più o meno scientifica o arbitraria, creando tutta
una serie di scritti apocrifi.
Ho voluto mantenere per il fruitore il massimo del
rigore scientifico lasciando i frammenti come all’origine si ritrovavano,
completando solo quelle parole che erano mancanti di alcune lettere nella
ricomposizione più certa e sicura.
E’ stupefacente come tutto quanto è descritto sia
poi nel futuro realmente accaduto nei fatidici giorni dell’abiogenesi che
scardinarono ogni realtà passata, portandoci la nostra era ove tutto
s’interseca in una funzione riproduttivo-creativa che si svolge sui vari piani
fisici e temporali.
Constaterete che nella sua cruda esposizione il
documento è veramente profetico nella sua essenza e l’eliminazione degli
orpelli con i quali i sedicenti studiosi l’avevano immerso, rende ancor più
visibile la preveggenza dei fatti.
Per ultimo voglio soffermarmi sul disegno della città
sottile, il più complesso ed il più elaborato.
Questa grafica ci da utili indicazioni sugli
agglomerati urbani di quell’epoca.
Una strada serpeggiante s’inerpica sorretta da
possenti piloni, fino all’alta piattaforma ove sorge la città; una città
murata, cinta da alberi, costituita da sole torri, sulla sommità di una di esse
vi sono grandi alberi.
Un cielo nero senza stelle ed un enorme sole
sovrastano l’agglomerato.
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FINE REGISTRAZIONE >
Caro autore, che roba è? fantascienza o scrittura automatica da doposbronza? con questo pezzo hai veramente superato te stesso, non avrei mai pensato che tu potessi arrivare a pensare simili idiozie. L’abiogenesi? E che cazzo è? ma come ti vengono in mente catastrofi future così poco credibili? Sembra impossibile che anche un mentecatto come te riesca a tirar fuori scemenze simili, è proprio vero che la stupidità umana non ha limiti. Mi correggo, non è vero nel tuo caso, la stupidità riesce ad andare ben oltre, perfino a superare sé stessa. Dimmi la verità mi hai inviato questo pezzo per prendermi per il culo? Se è così, non ci riprovare. Se invece sei convinto di aver fatto un capolavoro, ti consiglio di cambiare pucher.
< RESPINTO >
Caro editore,
il lavoro che ti ho rifilato, devo confessarti che non l’ho composto io, ma è
un “saggio” che il tuo fedele computer Sòtutto mi ha mandato qualche mese
fa per sapere cosa ne pensassi. Poiché in queste settimane sono stato troppo
occupato con due bambine da sballo e non avevo niente da darti, ti ho mandato la
schifezza che hai per le mani, pensavo, siccome dai sempre retta al tuo PC, che
tu l’avresti fatto valutare da lui. Non è andata così.