- vittorio baccelli - i racconti -
- scritto nel 1998 e pubblicato per la prima volta nel 2000 nel volume dei selezionati per la "antologia del giubileo", edizioni OLFA di ferrara - fa parte della raccolta "storie di fine millennio"-
DONNA
IN CARRIERA
Ho portato con me Antonio all’osservatorio astrofisico poiché avevo bisogno della sua compagnia per distrarmi dopo una settimana di lavoro senza tregua.
La mia attività sta divenendo sempre più impegnativa, domani sarò a cena con la delegazione cinese, e molte cose per me e per l’azienda dipendono dal buon esito di questo incontro.
Con Antonio ho trascorso veramente una splendida giornata, anche se il suo ed il mio cellulare non hanno mai smesso di squillare.
Siamo andati a Firenze col suo porsche, colazione in un caffè storico, pranzo in una piccola trattoria del centro, poi pizza per cena, con due grandi boccali di birra bionda, in un localino a Fiesole.
Dopo la visita all’osservatorio, nel pomeriggio avevo un breve incontro all’Associazione Industriali e lui se ne è andato a curiosare nelle librerie del centro, sicuramente alla ricerca di qualche raro volume di astrofisica, dimenticavo, una delle tre lauree di Antonio è proprio in astrofisica, e lui è uno dei massimi esperti delle teorie del caos, è sempre stato affascinato da questa materia.
Consumata la pizza, siamo passati velocemente alla camera d’albergo che avevamo prenotato.
Ho voluto farlo arrabbiare, volevo prendermi una piccola rivincita perché la sera prima era uscito con quella sua stupida segretaria bionda e se l’era pure portata a letto.
- Farà carriera, quella tua falsa bionda platinata – gli ho detto, e lui di rimando – Sei tu il suo esempio! – a quel punto ho sbottato – Perché non adoperi sistematicamente il tuo attico a Pisa per portarci le dirigenti, come fai con me? –
- Senti cocca – fa lui – siamo amici da tempo, in azienda sei al pari mio e forse io valgo un po’ più di te, a portarti a letto cosa ci guadagno? Il fatto è che tu mi sei sempre piaciuta un casino e solo da te prendo tutto, anche le offese –
Dovevo comunque vendicarmi in qualche modo della sua scopata della sera prima e così ho lasciato il cellulare acceso che squillava in continuazione e quando ci siamo infine spogliati ho cominciato a dirgli che non mi piaceva come mi baciava, poi non sopportavo come mi accarezzava i capezzoli e che non potevo più fare l’amore se uno cominciava così male.
Al che lui s’è incazzato e mi ha detto – Possibile che le rare volte che incontri tuo marito, dopo divieni intrattabile? E poi oggi non hai fatto altro che bere –
E s’è incazzato veramente forte, al punto che stava già rimettendosi la camicia.
Beh! Mi ero vendicata a sufficienza per la vacchetta del giorno prima e l’ho ripreso al volo e ho cominciato a baciarlo: abbiamo fatto a lungo l’amore.
Adesso se ne è andato, è tornato da sua moglie ed io devo pensare seriamente all’incontro con i cinesi.
E’ una delegazione difficile, ma già con loro abbiamo ottenuto reciproci ottimi profitti.
Devo ricordarmi di telefonare alla mia segretaria per fissare il volo per Parigi, a Parigi non solo per affari, voglio anche rinnovare il mio guardaroba.
Poi le ricorderò di consegnare tutto il fascicolo riguardante i rapporti tra la nostra azienda e la filiale tedesca a quella vacchetta della segretaria di Antonio, perché lo rimetta sul pulito, lo ribatta e lo infili in memoria.
Tutto sommato l’ho sempre aiutata a far carriera, passandole sempre le pratiche più pallose ma importanti e poi lei si sta aiutando benissimo con la sua cosina, è intraprendente e farà strada.
Allora ricapitoliamo e facciamo mente locale: devo prepararmi all’incontro con la delegazione, approntare i grafici sull’energia, cenare con i cinesi. Dopodomani mi aspettano relazioni e commenti sull’incontro, devo poi telefonare a mio marito che è in Mexico, no, meglio di no, tanto è solo una perdita di tempo e poi lui prima o poi chiama.
Dopo le relazioni e le valutazioni controllerò il rapporto con la filiale, farò un po’ di cippicippi con Antonio al telefono, stilerò il rapporto settimanale sullo stato operativo del mio settore, che sta andando a gonfie vele, e per la sera avrò bisogno di qualcosa di veramente duro, telefonerò a Michele, lui è sempre disponibile.
Mi rigiro nel letto assaporando gli ultimi attimi di riposo ed aspiro con voluttà l’odore di Antonio che il lenzuolo mi offre.