- vittorio baccelli- i racconti -
apparso per la prima volta su "mainframe"
COSTRUZIONE DEL FIGLIO
A voi tutte,
che siete piaciute o piacete,
che
conservate icone nell’antro dell’anima,
come coppa di vino in un brindisi,
levo
il cranio ricolmo di canti.
(V. Majakovskij)
Prima che lei inaspettatamente fuggisse, le avevo
chiesto perché non facciamo un figlio? ma lei aveva risposto che ero matto e
che ne aveva avuti già due da suo marito.
Così, quasi per diletto, ma senza capire che un
giorno mi sarebbe davvero servito, avevo conservato il suo DNA, dove l’avrò
preso, vi domanderete, ed io vi rispondo dal suo sangue mestruale, come
l’avevo ottenuto, questo non ve lo racconterò mai.
Per un esperto di neobioinformatica come il
sottoscritto, certi procedimenti sono una bazzecola, non ho certo bisogno di
rivolgermi alle agenzie specializzate.
E così ho infilato i due DNA, il mio ed il suo in un
apposito programma e ne è risultata una bella bambina virtuale.
Ho creato appositamente un set per lei e per sua
madre, virtualmente perfetta, uguale alla mia ex lei: nel programma viviamo in
una bellissima villa con piscina, campo da tennis, maneggio con cavalli.
Ho pensato anche alla servitù: una cuoca, due
cameriere, un giardiniere tutto fare ed un autista il cui compito principale è
quello di lucidare le auto.
Poi ci sono i vicini di casa che assomigliano tutti
ad amici che avevamo in comune, ho anche creato un piccolo paese a pochi
chilometri dalla villa ove vi sono solo persone simpatiche che ci salutano con
calore e negozi degni di una grande città.
Lì sono dirigente d’industria e torno a casa
quando posso, nella realtà mi collego al mondo che ho creato con la piastra
neurale ed interagisco con esso.
Quando la bambina è nata vi è stata una gran festa,
erano invitati tutti i nostri vicini e la mia donna sprizzava gioia da tutti i
pori.
Così ho assunto una governante e la bambina è
cresciuta allevata amorosamente da tutti noi, anche i figli dei nostri vicini
vengono costantemente a giocare con lei.
Non sono il solo ad avere una figlia virtuale, c’è
una associazione che raggruppa i genitori come me ed organizza le scuole, le
gite, le vacanze.
Intanto passo quasi tutto il mio tempo nel mondo che
ho creato e quando torno alla realtà cerco sempre nuovi programmi per
migliorarlo ulteriormente.
Rividi quella stronza della quale ero innamorato e
nella realtà è divenuta grassa e antipatica, ma la sua lei virtuale è invece
sempre più bella e simpatica e provo immenso piacere a far l’amore con lei
anche se so che è solo un mio programma.
Con la mia lei e la bimba ho cominciato anch’io ad
andare alle gite che l’agenzia organizza e devo dire che sono veramente da
sballo.
Sono anche stato a visitare la scuola virtuale per i
nostri figli e sono contento che lì la mia bambina possa imparare.
In questo mondo tutto è perfetto e vorrei che
durasse all’infinito, ho stipulato un contratto, sempre con l’agenzia,
affinché questa realtà resti sempre vitale, se per una qualsiasi ragione io
dovessi morire, c’è pronto un programma personale, che viene costantemente
aggiornato, che sarà inserito al mio posto.
I contatti che ho con l’associazione mi permettono
di poter anche interagire con le loro realtà e così talvolta con la mia
famiglia vado a trovare gli amici.
Nel mondo reale ho, col mio lavoro, messo da parte e
a frutto moltissimi crediti, pertanto posso anche spendere per le ricerche più
avanzate che in futuro, forse potranno permettere all’intero io di trasferirsi
in rete.
Non appena tutto questo sarà fattibile, e manca
veramente poco, penso che mi trasferirò definitivamente nel mio mondo, nella
realtà sistemerò le cose perché la mia creazione sia intoccabile, racchiusa
com’è nella banca dati centrale che l’associazione ha già installato e che
è gestita da una ricchissima fondazione legata alla più grande multinazionale
della neoinformatica.
I vari programmi sono stati raccolti in una grande
matrix e tutti insieme stanno generando un nuovo mondo con proprie regole ed
amministrazioni decentralizzate.
La vera utopia diviene realtà sotto i nostri occhi e
noi tutti contribuiamo a crearla.
Ermete aveva sostenuto Venere nel suo scontro con Efesto e la dea riconoscente passò una notte con lui. Dalla notte d’amore nacque Ermafrodito, creatura dal doppio sesso. Anche Poseidone fu premiato da Venere per essere intervenuto a suo favore, e da questa unione nacquero Rodo ed Erofilo. Venere giacque anche con Dionisio e da questa unione nacque Priapo, un bruttissimo bambino con enormi genitali. Fu Era a dargli quell’aspetto in segno di disapprovazione del comportamento sessuale troppo libero di Venere.