- vittorio baccelli - i racconti -

apparso per la prima volta su "la città sottile"

vittorio baccelli

LE DUE CITTA'

....quando il quotidiano diviene straordinario allora si ha la rivoluzione...
In uno stesso spazio convivono due città parallele, circondate dalle stesse mura ma distanti anni luce l'una dall'altra.
La prima di color grigio, brulicante di preti, poliziotti, impiegati, commercianti d'auto, famiglie per bene, deturpata da buotiques e da banche, orgogliosa d'ignoranza, di provincialismo,di sciocco danaro: questa è la città babilonia assediata da orde di maleodoranti veicoli a combustione interna che le girano incessantemente attorno come un attacco indiano alla carovana.
L'altra è invece un vero trip, un mandala dai mille passaggi e paesaggi alternativi, dai bassorilievi assiro-babilonesi fantastici sepolti sotto le trasparenti piazze, dalla cattedrale dai due campanili alla Gaudì, dal labirinto di pietra e di canne nel chiostro della cattedrale, dai laghetti profumati di ninfee, dalle case fantasma di periferia ove si svolgono riti nascosti, dalle ville viventi, dai minuetti dorati, dalle carrozze con dame in folle corse notturne.
E' la città dei maghi, dei cicisbei, degli sciamani, degli artisti, degli istrioni, degli uomini liberi, delle are agli dei, dei sogni, delle folli storie.
E' anche la città dei veri saggi, dei miti, delle feste, dei folli, delle pietre che schizzano via lontano.
E' la città degli oppressi che si risvegliano, degli emarginati, degli illuminati.
E' la colorata città in cui io vivo.