- vittorio baccelli - i racconti -

- questo racconto, dal volume "eclisse" si ricollega a "idee" proveniente dalla stessa raccolta, ma tra questi  due interventi occorre inserire "credo" da "mainframe" per comprendere appieno le connessioni ed i significati -

IL DIO D’ABRAMO

 

L’angelo stava attendendo la venuta del dio per consegnare a quel pastore un agnello già legato per essere offerto in sacrificio. Ma il dio non venne e quel pastore sacrificò un bambino. L’angelo sconvolto lasciò cadere l’agnello e volò via. Intanto il dio era troppo occupato con Venere per ricordarsi della promessa fatta al pastore.

Millenni dopo, il dio morente si ricordò della dimenticanza e decise di utilizzare le sue ultime forze per rimediare l’errore. Arrivò appena in tempo e scagliò lontano la lama sacrificale.

-         Uomo non sacrificare nessuno.

-         Tu me l’hai chiesto.

-         La mia memoria vacilla, ma con te ho commesso un errore.

-         Grande unico Dio, ogni tuo volere è un ordine.

-         Più che unico, sono solo l’ultimo e sto morendo, ero il dio dell’islam, degli ebrei e dei cristiani.

-         Non ti comprendo chi sono i cristiani, cos’è l’islam?

-         Non importa, ho riportato la storia nei suoi giusti binari, ora fa ciò che credi.

Detto questo il dio sparì non per sua volontà ma perché aveva esaurito ogni forza nel discendere il fiume del tempo, e mentre il flusso lo ricollocava ove gli universi svaniscono, pensò di essersi comportato come gli dei pagani che si divertivano ad incasinare le storie degli umani. Ma tutto ciò era acqua passata, la via lattea era solo un sogno perso negli anfratti di un universo quasi scomparso.

Dove era stato? Non ricordava più cosa aveva fatto, sapeva solo d’aver compiuto un atto dovuto, l’ultimo suo atto perché ormai le forze l’avevano abbandonato.

Solo alcuni frammenti dell’esistente passato apparivano alla sua divina mente per poi sparire e non riusciva più ad inquadrarli razionalmente. Erano solo visioni, flash di cui aveva perso il significato, mentre la sua essenza andava velocemente disgregandosi, disperdendosi nel buio totale.

E fu il nulla.