SULL’ARGENTARIO
Sull’Argentario, tra Porto Santo Stefano e La
Formica, vi è un’insenatura ove ai suoi tempi d’oro, l’Aga Kan veniva a
riposarsi con le sue innumerevoli mogli.
Questa insenatura è in concessione al prof.
Guidotti, noto chirurgo romano che ha una villa proprio lì davanti. Per metà
s’è chiuso l’insenatura circondandola d’invalicabili cespugli e fitte reti, ma
l’altra metà l’ha lasciata aperta a tutti perché è felice che la “gente
qualsiasi” possa godersi questo posto che è veramente splendido: ha anche fatto
costruire una scogliera con tanto di targa ricordo. E’ così che ormai da
quattro anni passo una quindicina di giorni in questo fantastico posto, che
casualmente ho scoperto, montando la mia vecchia canadese e standomene in assoluto
riposo.
Gli abitanti della villa di fronte, ormai aspettano
l’agosto, quando io col mio maggiolino verde targato Lucca mi fermo a ridosso
del tracciato di una vecchia ferrovia che passava lì accanto. L’anno scorso
giunsi in ritardo e mi chiesero, come mai, pensavano che non sarei più venuto.
Mi hanno raccontato le storie del posto. Tra queste
quella della signora della villa accanto che si trovò il giardino infestato dai
topi e lo disseminò di trappole. Tutte la mattina tirava in acqua i topi morti
e dopo qualche giorno sotto casa sua s’erano dati raduno tutti i polpi della
zona che aspettavano quella, per loro, prelibata colazione.
Il prof. Guidotti, puntualissimo, tutte le sere alle
diciotto in punto esce dalla sua villa da solo su una barchetta a remi, spinta
in acqua dalla moglie e dalla figlia bionda, rientra dopo un paio d’ore e
sempre moglie e figlia l’aspettano per aiutarlo a trascinare la barchetta in
giardino.
Di notte, ogni tanto, si scorgono strani oggetti
luminosi che solcano rapidissimi il cielo e talvolta si arrestano
improvvisamente a pochi metri dal mare. Stanno immobili per un certo tempo e
poi ripartono velocissimi. Infatti, questa è una zona densa d’avvistamenti UFO,
ho letto su un giornale che qui all’Argentario c’è un gruppo ufologico ben
attrezzato e ben documentato, un anno fa questo gruppo ha allestito una mostra
fotografica molto interessante.
L’agosto passato, mentre Luisa ed io stavamo fumando
l’ultima sigaretta prima di ritirarci
nella tenda per andare a dormire, improvvisamente una luce molto brillante si
fermò sul mare poco distante da noi, poi arrivò un’altra luce alla nostra
destra ed insieme ripartirono verso la terraferma. Le due luci erano da pochi
minuti sparite, quando alla nostra sinistra un oggetto luminoso passò sfrecciando,
formò un semicerchio proprio sulle nostre teste, infine sparì rapidissimo nella
stessa direzione nella quale si erano dirette le altre due luci.
Intanto un turista tedesco, che si era fermato a
pernottare accanto a noi, appoggiato
alla sua roulotte, per tutto il tempo non fece altro che borbottare parole
incomprensibili rivolto a due donne che stavano affacciate alla porta della
roulotte ed a bocca aperta stavano osservando l’insolito via vai di luci.
Quando tutto tornò come sempre dissi a Luisa “Sembrava
d’essere al cinema, pareva una sequenza d’Incontri ravvicinati di terzo tipo,
un po’ meno spettacolare, ma vera”.
Ma questo fu nulla, alcune notti dopo arrivò
sfrecciando una luce e si fermò vicinissima a noi, sempre sul pelo dell’acqua.
Presi una lampadina tascabile e cominciai ad accenderla e spegnerla ad
intervalli ritmici e regolari, accendevo e spegnevo con sequenza di tre, puntandola nella direzione dell’UFO. Dopo
varie volte che ripetevo la segnalazione l’UFO emise per tre volte un cono di luce
bianca sotto di sé, perpendicolare al mare, poi si spense e rimasero a brillare
solo le luci delle stelle e quelle della costa.
In questo luogo che scoprii per puro caso tutti gli
anni si odono gli stessi rumori, le
auto che sfrecciano sulla strada asfaltata vicina, un pianoforte che suona, il
vociare dei pochi bagnanti, una madre che chiama sempre “Camilla!”.
Da ricordare anche la lotta costante contro le
formiche che qui tentano sempre d’infilarsi dovunque.
Porto Santo Stefano è a tre chilometri di distanza
ed anche in questa cittadina tutti gli anni tutto si ripete uguale: il bar del
centro in cui stazionano a giornate sane i “piotta”, la passeggiata serale
delle famiglie in vacanza, il palio marinaro del ferragosto, la banda, la
tombola, le donne del posto che mangiano dolci, i fuochi d’artificio sul mare.
Le novità sono poche: sono fortunatamente spariti i
pescatori subacquei da quando hanno vietato la pesca con le bombole e sono
aumentati i venditori ambulanti che alla sera vendono l’artigianato locale e
quello orientale.
Quest’anno il solito svedese che finanziava i fuochi
d’artificio ha deciso di non sborsare una lira, e così i fuochi sono saltati.
Non merita ricordare i super-ricchi ed i politici
romani che attirati dalla Susanna inquinano fortemente l’ambiente con le loro
poco edificanti storie che potrete trovare sui rotocalchi da quattro
soldi.