-         vittorio baccelli – i racconti – eclisse

 

 

FAI LA NANNA COCCO DI MAMMA

 

Prima che mi mettessero in questo posto tranquillo ho avuto molte esperienze con i bambini, non con i miei, perché ho sempre interrotto le mie gravidanze, ma con quelli degli altri.

Infatti per vivere, oltre a mille altri lavori, come spacciare un po’ di roba o darla via  per un centone, o fare espropri sia dalle auto che dai negozi, ho fatto anche la baby sitter in svariate occasioni.

Avevo un metodo infallibile per far star buone ed addormentare anche le belvette più scatenate, quelle che strillano e piangono sempre rendendoti impossibile la vita. Mi bastava aprire il gas del forno, metterci dentro il bambino per una trentina di secondi, ed anche il ranocchietto più esagitato s’addormentava istantaneamente.

Una mia amica che usava anche lei metodi un po’ ortodossi mi diceva che le ossa craniche dei bimbi sono molto morbide, e lei per placare i piagnistei, perforava la fontanella dei neonati con un ago, eccitando particolari centri nervosi.

E mi diceva che i bambini s’addormentavano all’istante con questo metodo.

Voleva insegnarmi il suo metodo, ma io non l’ho mai imparato per due motivi, primo perché col gas mi ci trovavo benissimo, secondo perché pensavo che se lo fosse inventato per dimostrare che era più brava di me.

Non ci ho creduto, dicevo, ma poi ho dovuto ricredermi, quando su un settimanale scandalistico trovai un articolo su una notizia che aveva fatto scalpore presso l’opinione pubblica. Era la storia di una signora affetta da svariati disturbi mentali, ed una TAC aveva individuato nel suo cervello il motivo scatenante: alcuni aghi posti in varie localizzazioni.

Con il tempo sono divenuta un’esperta sui pericoli che corrono i bambini ed ho deciso di buttar giù queste righe per dare dei consigli alle mamme apprensive.

Si sa che il bambino più è bello e più è paffutello più attira guai come il miele le mosche.

Malocchi lanciati inavvertitamente dalle vecchiette, zingari malvagi, predatori d’organi, pedofili, sono i pericoli che le paffutelle creature attirano. Anche Bokassa preferiva i paffutelli, lui per usi commestibili, ma qui non siamo nella foresta africana. La nostra foresta è il supermercato: è all’interno di questo che i bambini improvvisamente spariscono.

In questi moderni negozi mangiabambini a volte i piccoli lasciano la mano degli adulti per qualche giocattolo, o girano dietro ad uno scaffale, o scompaiono e basta. Il movente è irrilevante e loro sono facile preda.

Si racconta che nelle buie stanze dei magazzini siano stati fermati lugubri individui che tagliavano i capelli a bambini piangenti o che carovane di zingari ferme nei pressi del supermercato, siano velocemente ripartite dopo la scomparsa di un bimbo.

Sempre più si parla di trafficanti d’organi o di grosse  vecchie mercedes con all’interno inquietanti figuri, che passano sempre vicino ai grandi centri commerciali.

Si racconta anche che una coppia disperata abbia cercato per anni il proprio figlio scomparso e che infine l’abbiano ritrovato adulto e pazzo, privo degli arti in una gabbia d’un circo itinerante.

Fate attenzione, le streghe attaccano ed ingannano, usano ciò che è impuro e potente per recar danno a ciò che è puro e debole. Anche se nel terzo millennio credere alle streghe è dannatamente retrò, la realtà ha denti acuminati e tiene sempre in serbo un’infinita listata di spauracchi.

Se sei un bimbo, soprattutto, ma anche se devi crescerne uno, paffuto per definizione, indifeso per natura, ricorda sempre che il pupo è catalizzatore d’ogni pericolo e questo tutte le mamme lo sanno.

Prendetemi sul serio, non sono stata chiusa in questo giardino per sfizio, ma per alcuni seri motivi di dubbio, sui quali preferisco solo accennare che non raccontare.

Vi assicuro comunque che gli organi sono ricercati e molto ben pagati, le parti di scarto invece possono avere molteplici utilizzazioni, dal collezionismo alla culinaria, dalla sperimentazione medica alla cosmesi, dai riti alla stregoneria vera e propria.

Ma se proprio pensate che io sia una brava ragazza, solo un po’ mitomane, come ha detto il giudice, prendetemi in affidamento, ed io alleverò amorevolmente i vostri pargoli.