-         vittorio baccelli – i racconti – eclisse

 

 

INTERMEZZO LIRICO

 

Ancora fogli ingialliti, questa volta un articolo tra le mie mani che fu pubblicato nel febbraio del 1982 da “Diapason” che vi ripropongo.

Ecco una gustosissima storia d’altri tempi, la copia della lettera di uno spettatore insoddisfatto (e la sua richiesta d’indennizzo) a Giuseppe Verdi. Il sig. Prospero Bertani si reca a Parma il 2 aprile 1882 per assistere alla presentazione dell’Aida, ma…

Un tal Prospero Bertani, abitante in via San Domenico,5, a Reggio Emilia, scrive al “Signor Verdi gentilissimo”:

“Il giorno due del corrente mese mi recavo a Parma chiamatovi dall’opera rumorosa l’Aida; mezzora prima che si alzasse la tela io ero nella sedia n°120; la prevenzione era grande da parte mia.

Ammirai la messa in scena, sentii con piacere quei grandi artisti e cercai di non perdere nulla. In fine dell’opera domandai a me stesso se mi trovavo contento e ne ebbi un responso negativo; ritornai a Reggio e stando nella carrozza ferroviaria stetti a sentire i giudizi che se ne facevano; quasi tutti erano d’accordo nel dire che era una grande opera.

In allora mi venne il ticchio di novellamente udirla ed il giorno quattro ripartii alla volta di Parma; feci il diavolo per entrare senza aver bisogno del posto riservato, ma la calca essendo immensa mi convenne gettare lire cinque e sentii la replica con comodità; dopo convenni così: che è un’opera che non vi si trova alcun pezzo che strappi l’entusiasmo, che vi elettrizzi, e che senza quel grande apparato non si potrebbe durare fino alla fine; e quando avrà fatto due o tre teatri finirà per essere posta nei polverosi archivi.

Ora, caro Verdi, non potete idearvi di come mi trovi malcontento di aver speso due volte lire trentadue ammessa anche la circostanza aggravante che sono figlio di famiglia e questi danari, a guisa d’orribili spettri, vengono a disturbare la mia pace.

E’ a voi che mi rivolgo risolutamente onde vogliate rimettermi tale somma e voi dovete restituirmela tosto.

Eccovi il conto:

ferrovia andata lire 2,60

ritorno lire 3,30

teatro lire 8

cena scellerata alla stazione lire 2

totale lire 15,90

bis lire 15,90

totale lire 31,80.

Da un tale dispiacere io penso che voi vorrete levarmi, ed in questa speranza vi saluto di cuore.

Prospero Bertani”

Verdi scrisse a Ricordi, dandogli ordine di “restituire a questo sig.Bertani, lire 27,80”

“Non è l’intera somma che mi domanda….ma pagargli anche la cena!….Questo no, poteva ben cenare a casa sua!

Beninteso che mi rilascerà una ricevuta della somma, ed anche una piccola obbligazione colla quale prometta di non andare più a sentire opere mie per evitare a lui il pericolo di altri spettri, ed a me la burletta di pagargli un altro viaggio!”

Il Bertani intascò la somma e rilasciò l’obbligazione, impegnandosi a non andare più a sentire le opere di Verdi se non a proprio rischio e pericolo.