- vittorio baccelli - i racconti -
- più che un racconto, parlerei di riflessione, è stato pubblicato nel 2000 su "l'osservatorio letterario" dell'OLFA di ferrara - fa parte della raccolta "eclisse"-
Hanno suscitato scalpore le proposte-bomba lanciate
dal premio Nobel Milton Friedman, ottantottenne e padre della scuola di
economisti nota come “scuola di Chicago”. Friedman negli anni settanta ispirò
i programmi liberisti del Presidente USA Regan e del primo ministro inglese
Thatcher: da sempre Friedman ama formulare i suoi progetti in modo shockante e
quindi non si è preoccupato di lanciare tre autentici siluri contro il sempre
più tentennante bersaglio della saggezza conformista. Solo tre le proposte ma
mirate su argomenti di estrema attualità non solo negli USA ma nel mondo
intero: l’economia, l’istruzione, la droga.
In campo economico l’ultraottantenne economista
chiede l’abolizione delle banche centrali e la loro sostituzione con un
modello organizzativo che si limiti solo a stampare carta moneta. Friedman è
certo che tutte la banche centrali si facciano troppo influenzare dal mercato
borsistico, intervenendo perciò troppo spesso a sproposito con la conseguenza
di produrre spaventose recessioni come quelle degli anni venti. Sempre secondo
l’economista, senza le banche centrali non sarebbe esistita la Grande
Depressione fra le due guerre mondiali e giova ricordare che fu la recessione a
favorire l’ascesa di Hitler. Per Friedman, massimo fautore del “Liberismo
Puro”, le borse, in quanto libero mercato finanziario, non debbono essere
condizionate da qualsivoglia decisione esterna a loro, compreso l’andamento
del costo del danaro.
L’economista suggerisce di eliminare
l’obbligatorietà della scuola, affidando ai soli genitori la decisione di
mandare i propri figli alla scuola stessa. L’intervento degli stati in questo
campo ha causato solo danni e nessun bene dato che negli USA e in Inghilterra,
prima che la scolarizzazione fosse obbligatoria la percentuale dei frequentatori
era identica all’attuale e l’analfabetismo è oggi superiore a quello di un
secolo fa. L’istruzione obbligatoria, non solo è un costo elevato per la
collettività ma è anche una causa della violenza minorile provocata da giovani
obbligati a frequentare ordinamenti scolastici che non li interessano
minimamente. Se questi potenziali devianti entrassero immediatamente nel mondo
del lavoro, con la relativa gratificazione monetaria, crollerebbe la
microdelinquenza ed i suoi altissimi costi sociali.
Riguardo alla droga la ricetta suggerita consiste
semplicemente nella sua completa legalizzazione che risolverebbe i problemi ed i
relativi costi di migliaia e migliaia di giovani che finiscono in carcere per
reati attinenti la diffusione ed il consumo.
Queste tre proposte trovano una logica nella
concezione di un liberismo economico assoluto che non vuole regole esterne nella
convinzione che sia esso stesso il solo motore di una evoluzione verso un mondo
migliore.
Sono proposte provocatorie, ma che devono far
riflettere: quando Friedman negli anni sessanta pubblicò “Capitalismo e
libertà” la parola capitalismo era l’equivalente di una parolaccia, mentre
oggi è un articolo di fede universale dalla Cina all’Italia.
Negli anni settanta lanciò l’idea di privatizzare
la sicurezza sociale e questa proposta venne allora considerata a livello
internazionale, una bestemmia. Oggi nei paesi anglosassoni è in via di
realizzazione.
E’ ritenuto un santone dell’economia, poiché
tutte le sue proposte provocatorie, si sono sempre realizzate nel giro di pochi
anni.