- vittorio baccelli - i racconti -
apparso per la prima volta su "mainframe"
IL
FAUSTO GIORNO
Nella società contemporanea si dimentica
sempre il significato della morte.
(Y.
Mishima)
Al aveva avuto una vita davvero interessante e piena
di soddisfazioni, a scuola era sempre stato d’esempio agli altri ed in
brevissimo tempo aveva raggiunto infinite specializzazioni.
Era fin da ragazzo un cittadino modello e per questa
ragione, completati gli studi era stato chiamato più volte a ricoprire
incarichi amministrativi sempre più importanti.
Come professione aveva scelto la ricerca medica, e
molte innovazioni si devono proprio ai suoi studi ed ai suoi esperimenti.
Anche come sportivo era veramente grande, moltissime
le gare di nuoto da lui vinte.
Aveva infine la passione per le lettere e malgrado i
molteplici impegni della sua vita era riuscito a pubblicare numerosi libri di
racconti e di poesie.
L’altro hobby era la pittura, ma su questo versante
è sempre rimasto modesto ma dignitoso.
Brillante in società, la sua presenza era contesa da
i più famosi salotti della comunità.
Tutte le sue molteplici attività intraprese con
successo avevano anche portato la ricchezza nelle sue tasche ed infatti
possedeva un modulo abitativo nella comunità, uno al mare ed uno in alta
montagna.
Aveva inoltre tre auto, un coupé, un fuoristrada ed
un cabrio, possedeva inoltre un piccolo natante ed un jet niente male.
Così Al si rese conto che era pronto per il
matrimonio ed iniziò a frequentare i salotti non più per pavoneggiarsi della
sua riuscita nella vita, ma alla ricerca di una compagna.
La voce si sparse in breve e tutte le femmine della
sua e delle altre comunità vicine iniziarono a corteggiarlo.
La notizia della sua decisione apparve anche sui
fogli locali con un buon risalto perché Al era ormai famoso.
Prima ancora di scegliere la compagna, Al iniziò
tutti i preparativi per l’imminente matrimonio, si dimise dagli incarichi
pubblici, si licenziò dal laboratorio di ricerche mediche,
allestì personalmente la pubblicazione della sua Opera Omnia che
comprendeva tutti i suoi scritti sia quelli
già pubblicati che quelli inediti, preparò anche una mostra con tutte
le sue opere pittoriche, quelle di sua proprietà e quelle da tempo cedute.
Tutti questi preparativi richiesero circa un anno,
una volta terminati cominciò a convocare nel suo salotto tutte quelle che si
erano fatte avanti, e la selezione ebbe inizio.
Per la valutazione Al si attenne soprattutto al
patrimonio genetico delle aspiranti, ovviamente subito dopo considerò
l’avvenenza delle stesse facendole spogliare una ad una e controllando
attentamente tutte le caratteristiche fisiche e sessuali.
Infine rimase una rosa di tre femmine ed Al incerto
sulla scelta decise di passare alcuni giorni con ognuna di loro.
Avevano tutte e tre un patrimonio genetico perfetto,
una bellezza mozzafiato, una intelligenza fuori dal comune.
Però una delle tre ad Al risultò più simpatica e
per questo la scelta cadde su di lei, si chiamava Ez.
Le famiglie di Al e di Ez iniziarono allora a
preparare la cerimonia ed avvenne il fidanzamento, la data delle nozze, come da
consuetudine, venne stabilita cento giorni dopo il fidanzamento.
Mentre i fidanzatini erano partiti in giro per il
mondo, le famiglie si dettero da fare perché al loro ritorno tutto fosse
perfetto.
Ed al centesimo giorno Ez ed Al ritornarono alla loro
comunità e trovarono il sacerdote che li attendeva davanti all’ara.
La cerimonia fu semplice e struggente, la musica era
quella dei percussori del posto, tutta la comunità ed anche amici e conoscenti
delle comunità vicine erano venuti per
per portare il loro saluto.
Alla fine della celebrazione iniziarono i
festeggiamenti che sarebbero durati tre giorni, cibi, bevande, aromi, droghe,
musica, balli e nelle notti fuochi pirotecnici.
Al terzo giorno la coppia si ritirò nella sontuosa
camera matrimoniale che era stata allestita appositamente per loro, non prima
d’aver baciato e salutato tutti gli intervenuti.
Giunti in camera entrambi iniziarono a spogliarsi,
mentre all’esterno i convenuti diedero il via alla nenia matrimoniale, canto
che sarebbe durato fino all’alba.
Anche Ez era al suo primo matrimonio, ma la madre e
le zie le avevano insegnato tutte le arti amatorie.
Così per ore Ez si dilungò nei preliminari portando
Al ad uno stato d’eccitazione pura, solo a quel punto ebbe inizio la
penetrazione e questo ritmico atto si protrasse per circa due ore.
Quando i sensi d’entrambi furono all’apice Ez
afferrò la lama rituale e decapitò Al, il suo sangue zampillò ferocemente
dall’ampia ferita inzuppandola mentre anche in lei il piacere esplodeva, Il
corpo di Al decapitato s’inarcò e dal membro sgorgò un fiume di linfa vitale
che riempì interamente la cavità di Ez.
Subito dopo l’orgasmo Ez sentì che le sue uova
erano state tutte fecondate e cominciò teneramente a pensare alla gioie che la
moltitudine d’infanti avrebbero dato a lei, alla sua famiglia ed a quella di
Al.
Dopo essersi fatta una doccia, uscì di casa e solo
allora la nenia matrimoniale s’interruppe.
Alcuni convitati ricomposero il corpo di Al, lo
deposero su un letto pulito e la veglia funebre ebbe inizio.
Il giorno successivo Al fu cremato con ogni onore
dovuto, alla presenza anche di tutti gli amministratori, poi sua madre prese le
ceneri, salì sulla torre più alta e le disperse sopra la comunità.
Le nenie funebri durano ininterrotte nei tre giorni
successivi.
Solo grazie alla morte la nostra vita ci serve ad esprimerci. (P.P.Pasolini)