- ho recuperato molte delle poesie scritte dal '67 all'82 - molte altre però mancano all'appello - chi le rintracciasse pubblicate qua e la me le invii - ricambierò con un mio libro -

 

empire state building

 

 

VITTORIO BACCELLI

 

 

 

1967 – 1982

 

 

 

EMPIRE

 

Sono qui sulla 5th avenue all’angolo con la 34a strada, s’innalza davanti a me, è splendido come una cartolina illustrata, intorno i rumori della metropoli, le auto sfrecciano veloci, i passanti distratti tesi nelle loro occupazioni quotidiane. Due giovani nere mi guardano incuriosite, una mi lancia un sorriso. Sono troppo preso dall’edificio che con i suoi quattrocentoquarantotto metri mi sovrasta. Un poliziotto con l’aria truce passa davanti a me.

E’ un simbolo, è il simbolo della grande mela. Lo scimmione con la bella rapita lo sta scalando, gli alieni lo distruggono, quanti film!

Empire, più della Statua, simbolo della libertà, di una fiducia nel progresso che forse ci sta uccidendo.

Empire, una tappa della mia vita, che dal ’31 s’erge solenne e diverso.

Lamb, Shreve e Harmon, ne sono sicuro, sapevano che stavano edificando un simbolo per l’umanità intera.

Mentre rifletto il gruppo d’amici mi raggiunge, mi porta via. Sparisco nella caotica città, nella capitale del mio mondo.

Empire State Building, aspettami, tornerò, per meglio conoscerti.

 

 

 

 

MARLBORO

filter cigarettes

sather gate illumination

20 class a cigarettes

maremma t’ho visto a modo mio

selected fine tobaccos

ci fu un tempo un sacco di tempo

made under authority of

molteplici divisioni interne

philip morris inc.

per farne il veicolo normale

del pensiero a tutti i livelli

richmond; va.

 

 

PELIKAN

e professionalità mancante

nei ciclostilati dispersi

dibattiti aspersi

inutilità imperante

camion sferraglianti nelle

strade d’agosto

ruggenti alla ricerca del

sacrificio umano nell’

impatto con fragili automezzi

e tampone per timbri

di colore verde

utilizzato per il mio

archivio di reperti degli

anni ottanta

ignaro dei circuiti postali

il pellicano

sorvola le spiagge con

turisti crucchi

inebriati dal sole toscano.

 

 

 

 

QUARTO PIANO DELL’ASSOLOMBARDA

 

fra

quarto piano dell’assolombarda

una fuga inattesa su spiagge assolate

non sono d’accordo

mi ignori

diciotto giorni a contare i minuti

due cartoline e una lettera

spedite in un giorno

per levarmi di culo

teppismo

quarto piano dell’assolombarda

terza porta a sinistra

nessun contatto

si è fermato ormai tutto

la posta s’ammucchia

corro col BMW per le strade toscane

non torni neppure alla scadenza fissata

cibernetico

quarto piano dell’assolombarda

terza porta a sinistra

secondo ufficio

mi mandi a dire una cosa non vera

che stai male e rimandi partenza

vengo a prenderti all’aeroporto di pisa

l’aereo da olbia ha mezzora di ritardo

un caldo che svengo

quanto mi è costata la tua abbronzatura

integrale

e brutalità

lo smalto dei tuoi denti

scintilla

s’apre la porta automatica

incazzato come non mai

il caldo africano

futuristica

quarto piano dell’assolombarda

terza porta a sinistra

secondo ufficio

terza finestra.

 

VENERDI’ SANTO AL BUREAU

assieme al superfluo per poveri finito in

panne rimpiangendo bum di miracoli economici

ormai canne da cannone d’altri tempi

abbiamo più raffinate esplosioni cellulari

con chirurghi scimitarra pronti ad ucciderti

con dolore peggio dei movimenti della vita

che sono ovviamente sociali e falsi

in difesa della centonovantaquattro

tra poco chiamati alle urne inseguiti da

celerini nervosi ma smilitarizzati

inflazione dal lato del piombo

il rame costò la testa d’allende

la multifilter accelerando la disordinata

moltiplicazione (vedi sopra)

due lauree e vado per la terza in inflazione

galoppante – avrò attaccato bene gli stendardi

della lucchese computer?

una polizia privata di quelle con gli sceriffi

che voglio disarmare, si fa avanti e mi vuole

ai suoi servizi s’intende.

un poeta già alle prese con sublimi disfunzioni

del proprio tubo digerente

attaccato con violenza dalle mode di

diciassettenni variopinti

con le ali vibranti per l’improvviso freddo

tornato

senza sacchi a pelo e tenda regalati in blocco

alle popolazioni terremotate

è difficile essere una qualunque cosa

è difficile scontrarsi con le esistenze trascorse

è difficile cambiar tono senz’essere intralciato

dalle interferenze

è come "sentire le voci" e cambiare trasparenze

nella costante ricerca e nel viaggio profondo.

aveva una sua morale il venditore di astronavi

in disuso.

 

LE IDI DI MARZO

 

per rinotracheite

s’attarda s’attaglia

soverchia distrugge

dei miti l’essenza

d’assenzio impregnata

com’opera stanca

d’inghippi t’avvolge

dispera l’assenza

di enti presenza

grand’opera avanza

in vetrina s’espone

RIBASSI DI FINE STAGIONE

d’efedrina mi manca

una spanna in cc misurata

con lampi d’acrobata

arriva la prima

Pugnalata

crolla l’impero

con agnelli belanti

Seconda Pugnalata

la rosa rossa divampa

il fiore di fango

diviene di sangue scarlatto

crolla l’impero la lama

penetra inesorabile

nel vulnerabile corpo

l’androgino esulta alla

grande opera però

incompiuta per mille

e ancor mille valzer

del sole danzante.

 

MANUALE

 

per la conoscenza attiva del sapere

i fili che sottendono

la storia dell’uomo

è la prima che affronti in modo ampio ed esauriente

Money

salone internazionale

per la ricerca d’un lavoro

punti passo sessantaquattro

d’acta archeologica sinica

speak to me

no, forse è meglio che non mi dica nulla

us and them

on the run

in via paolo fabbri 43

apre le porte sull’ignoto

any coulor you like

Budho sur stona pordo

de la subtera palaco

surmura stongravurajo

en la subtera palaco

che affronta

in rapporto con la storia del movimento operaio

lo sviluppo del pensiero contemporaneo

open here!

 

 

 

 

IL FUOCO

la magia cercava forza per abbattere il potere

ma divenne potere essa stessa

è la storia dell’anello del Nero Signore

adesso il procedimento è il medesimo

acquisire forza per estinguere il potere

le energie negative non vanno represse

(reprimere è un procedimento cattolico

reprimere è un procedimento comunista

blocca solo momentaneamente le forze

che poi riesplodono)

le energie negative vanno trasformate

in energia d’amore

questa è la vera forza

del fuoco alchemico.

 

 

 

ERRECI

I

E’ l’applicazione della volontà umana dinamizzata

all’evoluzione rapida delle forze viventi della natura.

II

E chi dunque vorrà vedere ed apprendere dovrà cercare

l’arte e quando avrà appreso tutto, non gli resterà

altro che levare le tende e procedere oltre.

III

Probabilmente le tombe anziché un rifugio per i morti

sono la loro prigione.

IV

Esiste un solo mondo invisibile e sconosciuto

del quale il nostro non è che una frangia accessoria.

V

In questa quinta soglia dell’albero che vive

dalla cima e frutta sempre e mai non perde

foglia, sì capito ormai m’avete, è l’albero della vita.

VI

Si deve sapere per osare, si deve osare per volere

occorre volere per detenere la forza, tacere si

deve per regnare.

 

 

 

 

IL FIGLIO DELL’UOMO

Egli m’ha condotto m’ha fatto camminare

nelle tenebre

ha abbattuto le mie forze durante il cammino

ha accorciato i miei tempi

non portarmi via nel mezzo dei miei giorni!

Festa a Gerusalemme tre uomini al supplizio

due briganti ed il figlio dell’uomo

a mezzogiorno il sole diviene nero

cuore dell’uomo più duro della dura pietra

tre ore di tenebre non arrestano lo scatenarsi

dell’odio

…perché mi hai abbandonato?

Giuda e lui sono scelti

per una cambiale scaduta ritornata

oggi alla moda nella follia atomica

di carcasse d’auto sublimi

e televisori ammiccanti

il cibernetico rito si celebra tra

domestiche mura

insanguinato asfalto

e dollari fruscianti.

 

 

 

 

LO SPECCHIO DI KLINGSOR

1.

Voglioso di morte gaudente nel naufragio

Il destino di K nei suoi contrari equilibri

Ti è mai capitato di frugare con un ferro da calza

Tante povere fanciulle

Ora di notte

Ricordo che ti piaceva il mio quadro

Il più cinese tra quelli che ho dipinto

Il mago spezzò del pane e lo mangiò

Ora che non appari e non ti muovi

2.

Biancaneve attende ancora il suo principe

Avido infantile distrutto corrotto e raffinato

Ci saranno Elfi

Che all’età di sedici anni

E negromanti l’immagine è riflessa nello specchio

L’ultima estate

Il destino di Careno

3.

il destino dell’ultima immagine come estate

riflessa da specchi ai leviatani con elfi sedic

enni avidi & raffinati principi attesi da eoni

Biancaneve?

lotte unitarie pene spezza-mago e lo mangi

ò, sì, il dipinto cinese, ti piaceva assai il mi

o quadro con tante povere fanciulle dipinte

in ore notturne fruganti col ferro da calza ne

i contrari equilibri del destino naufragante in

morte gaudente con la pallina di vetro color

ata in blu.

4.

che abbiamo fatto cadere

ci saranno elfi notturni

 

libellule dipinte come palline di vetro

biancanevi sedicenni avide di sesso

 

mentre posiamo lo sguardo su caldi sospiri

a turno succhiano il pene del mago davanti a

specchi cinesi che devastano la scena

specchi cinesi che devastano la scena

5.

nella pallina di vetro

così la chiamarono morte

l’inizio di un’altra

alla fine di una vita

potrebbe, potrebbe

pure farci piacere

potremo aver compagnie

ed anche viaggiare insieme.

Ti aspetterò

quando la tua mente sarà vuota

 

<chissà potresti perderci>

 

 

 

LIBRA

il mio segno d’aria dominato da Venere

la mia poetica cerca un’armonia che

affascini chi legge, resto indeciso

soppesando effetti notturni & diurni

nei miei sogni appaiono paioli &

vecchi bracieri di rame lustrati con cura

mi spingono all’immaginazione più

estrosa (dewey docet) le variazioni iridescenti

dell’opale e le piante di lillà

in fiore

alle sei di venerdì –

per scrivere i versi più belli costretto

a sostare tra pareti rosa antico

o blu manto di madonna

dinanzi mazzi di fiori

restando alienato pur nell’apparenza di sicuri

equilibri.

questo secondo almanacco del cazzo!

sono nella soffitta scalcinata

un mercoledì di luglio alle ore 23

esatte

ed odio i fiori recisi, forse l’ascendente scorpione

(ma non era vergine?) mi salva

l’ode plutoniana resta ancora non aperta

sul tavolo.

 

 

 

NOTE SENZA TESTO

 

E’ tuttavia possibile che il mio resoconto di una di tali epurazioni, quella relativa al processo Tuchacevskij, possa aver bisogno di una qualche revisione: ma se è così, né Krusciov né i suoi successori hanno fornito elementi sufficienti per tale revisione, benché essi lo abbiano riabilitato e prosciolto dall’accusa d’aver complottato contro Stalin nell’interesse della Germania come agente di Hitler.

 

Per l’analisi particolareggiata sulle rivelazioni di Stalin, apparse nel ’66 rimando al mio articolo "Apocalittici ed effemminati" che tanto scalpore suscitò nella stampa inglese dell’epoca.

 

Questa lettera è citata anche a pag.221 e seguenti; evidentemente non si può essere sicuri della sua autenticità poiché l’originale andò disperso durante il terremoto di San Francisco.

 

Le citazioni di pag.412 sono tolte da quello che si presume sia il quaderno 753 della Storia Orale di Joe Gould attualmente conservato negli archivi della Fondazione Gould di New York.

 

Sempre di Gould è da ritenersi la mini poesia religiosa:

"D’inverno son buddhista

e d’estate son nudista"

 

 

 

 

OPERA

conoscenza

zen e quotidiano

fondo insieme

nel mio fuoco

alchemico

raggiunta l’iniziazione

ottengo ritualmente

gli elementi

che dispongo

attorno ad un centro

prendono forma

le seriche ragnatele

dei giochi di perle

scatta poi il feed-back

con il grande gioco

ed il ritorno

al crogiolo

rende attivi nuovi aggregati

ed ancor più affinati

affluenti.

 

 

 

 

TRIANGOLO MAGICO

 

 

 

 

 

COCACOLA

COCACOL

COCACO

COCAC

COCA

COC

CO

C

 

 

 

 

MARA

i capelli bruni ricci

nella cinquecento multipla

dopo un pranzo con gli amici

nella mia casa di montagna

a longoio

facemmo zitti zitti

l’amore su una sedia

nel buio

con tutta la gente attorno

che fece finta di niente.

 

 

 

 

 

NEOPLASIA

segno d’acqua dominato dalla luna

cellula impazzita mare ribollente fabbrica di morte

i poeti in questa casa sono mutevoli

la siringa è impaziente con lo zodiaco confuso dagli dei repellenti

i gas sottili con le radiazioni antiuomo, antivita

graffiti di triste-tardo-capitale

sognano perle smeraldi, se non pranzano con posate d’argento

si fanno cupi, malinconici & irrequieti

nere onde

dall’ultimo sigillo ormai aperto

risultano anche simpatici: eppure restano chiusi

i centomila corni dell’annunzio

non è un caso, amano gli ambienti viola, scostanti & freddi

la moltiplicazione ha avuto inizio

non sono pani né pesci: dormi pure tranquillo

o azzurro ghiaccio

hanno ben lavorato

i mass media

sono poeti notturni: scrivono i versi più estrosi il lunedì

la verità è mascherata del tutto

il lunedì dalle due alle sette

dietro un mondo di slot machine lucenti

ammiccanti

dalle luci ambigue, dai rumori d’iperspazi

specialmente se la luna rischiara sette anemoni su

lo scrittoio

con arcobaleni di giada-plastica

e volute d’un bel fumo azzurro-dead

la carta moneta cantante apre finte porte d’

un ancor più fasullo paradiso terrestre

la moltiplicazione ormai ha avuto inizio

(e non son pani e pesci stavolta)

porte ben diverse sono state aperte:

dall’universo-plastica danno direttamente in dimensioni

impreviste, o previste benissimo

la moltiplicazione ha avuto inizio

dormi permaflex

le UHF ti culleranno e passerai a ben atri specialisti

che a/traverseranno problemi analoghi

raggi di colore e di gioia truffa

omologheranno ancora il tutto

non vedrai la fine delle acque e delle città-babilonia

ma solo immagini riflesse; costruite elettronicamente a distanza

rimbalzeranno sputate fuori da un tubo catodico

senza acido i rombi ti sembreranno ancora piacevoli

i fiumi dell’ade delizie, la putrefazione nascita

goditi la tua fase REM

l’ultimo sigillo è stato infranto

parigi val bene una messa

l’incanto del tempo s’è rotto (alice è fuggita dal paese)

l’acquario per l’eternità può attendere

nelle buie strade abbandonate il qualcosa s’aggira

e pian piano spiega ali enormi & tetre

per miglia miglia miglia miglia & miglia

la moltiplicazione ormai ha avuto inizio

già senti l’alito d’inesorabili incubi solidificati.

 

 

LA MILANESE

dalla provincia con viaggio premio riconoscimento della

produzione all’alleanza assicurazioni

per tre giorni sballottato a milano

teatrino delle maschere, gita a stresa

alle 11 di sera bionda platinata con auto

azzurra vicino alla stazione

"vuoi venire a letto con me?"

prima ed ultima esperienza di questo tipo

vent’anni fa

positiva tirando le somme

mi trovai sbloccato finalmente con tante cose in sospeso

camera d’albergo, la baciai a lungo

facemmo l’amore in cinque minuti

scarsi.

mi dimenticai di chiederle il nome

mi disse che era del sud.

al ritorno fui licenziato dall’alleanza

cambiarono molte cose

il 68 si stava velocemente avvicinando.

 

 

 

 

(SENZA TITOLO)

*

* *

 

…………………………………………………………………………………………………..audace petalo rosa gatto su palo giapponese fatato, ma ne eravamo proprio sicuri? eppure tutto era come mai prima e parlare di zen è non parlare potrei dirvi dei generali d’africa così di domenica ascoltando un graziopo stagra e dicermi anermito sibipone oggi il compagno di bagordi stava proprio male quella sera lungo il viale è freddo è caldo spira a svegliarmi amore,

*

* *

 

fammi respirare nel mattino gli orologi dei dottori vanno sempre bene e bastò un tronco svuotato fusoliera per insetti grande nido sono nato come il morso della mela in una luna sfoglio giorni cerco anime le mille che sono grazie al bruno riccetto dall’occhio spavaldo bruno agone suona l’una suonano le tre sono suonate le undici tutti i giorni tutte le città salgono bramose dedicate a lei nell’isola terraferma]

*

* *

in mezzo c’è la valle cupa circondata da boschi e le querce perché scriverò (poesie?) la passione non basta t’ho visto passero sul ramo in alto facciamo a meno di tutto ma non della speranza sono povero cuore povero che vinci? Un pesciolino forbici sforbicio il mio italiano da garzone di saggia amichetta mi sento uomo tu mi parlavi ma bisognava dare un giudizio per un miserabile rieccomi davanti a

*
* *

un foglio bianco senza alcuna spedizione di oggi in un’ora mandato il tutto senz’altro eccezionale il tuo curriculum sebbene c’era una volta un re che disse alla sua serva, papaverini ci disse chi è senza peccato scagli l’occhiale l’albero capisce tutto fermosensibile piantato con l’ombra riportata e queste righe sono solo la segnalazione dell’io appena creato con i peli delle gambe che sono a differenza di quello che succede

*
* *

con la fantasia venere giocava con la luna prendendola in giro con un sopruso d’odio e d’amore di male nubi serpeggianti sotto l’astro infuocato il fuori di un canto nell’aria, un suono di chitarra che dalla stazione molta gente s’affolla vicino al biancore mi sento davvero strano ho tanta noia sullo spazio frantumato in istante di sfinge l’idea altalena sul giorno che re angioino volle fare un castello non c’è

*
* *

 

più bisogno di lavarsi i capelli posso andare su un vecchio barcone vecchio e malandato che solca le acide vette attraverso sporche stradicciole sulle………………………..

 

 

 

 

 

 

metti, una sera a cena

 

gravano su noi le membra

di treni pendolari

apologia di morte morbida

e violenze carnali il mio

sesso selvaggio

e gli amori consumati

come ricettari e ticket di

canti e strumenti musicali

e spettacoli teatrali

fanno da sfondo con le apuane

ed il pascoli alla

degradazione dei luoghi

 

e gli amori sul nascere e

le tombe non trovate

con gli amori dispersi

e sepolti

come scenario

afganistan e polonia

ed il rifiuto d’essere due

ed il rifiuto di crescere

ed il rifiuto dell’amore

rifugi nella sicurezza

dell’infanzia

 

gravano segni zodiacali degni

ed ascendenti paurosi

come trombe di gerico

intorno

udibili

vicine

prossime

come voli dal terzo piano

____________________________

il tuo sesso consumato

l’immobilità nell’amplesso

la vostra

la nostra inesperienza

il tirarsi via

generazioni diverse ma battute

la perdita del tempo

 

gravano morti d’autostrade

e neoplasie incontrollabili

come le esplosioni prossime

………………………………….

 

canto

il rimescolamento delle carte

e gli amori autentici

e le attenzioni da psichiatra

morte dolce come scelta

la perdita del centro

la perdita del tempo

la luna nel suo manto

argenteo si leva

metti

metti

una sera a cena.

 

 

 

 

Cara***

riusciranno i nostri eroi a trovare una soluzione ai tuoi problemi di vita quotidiana, non ci credo, e poi tutti hanno problemi di vita e sopravvivenza.

Tutti i traffici di stupefacenti sono controllati dalle guardie di finanza, ciao, scrivi per esercitarti.

Mia cara, trovarsi in una sera d’agosto in una casa di campagna e dirsi niente d’importante e poi andar via e non trovarsi più

Cercami, dissi nella sera d’agosto in cantina da tua sorella….della tua serata non m’importa niente

dimentica una sera così tempestosa. Va a Pomaia, fortunato dissi, fortunato per poter avere una simile opportunità.

Ora sono in quel di Pistoia,

la cavalcata delle valchirie produsse dodici morti e tre feriti.

I militari sollevano molte domande e attività sporche.

L’industria italiana esporta dal 1907 manifestazioni e anniversari della creazione e del consiglio rivoluzionario della Casa Bianca.

Che bricco!!!

 

 

 

 

Cara ***

ricevo questa tua dalla tua amica, continuando la rassegna dei sistemi e metodi per la registrazione dal vivo, con l’occhio alla migliore qualità del risultato finale ed un altro al maggior risparmio possibile.

Vuol dire prendere in considerazione i sistemi portatili, stereo e cassette e rimandare ad altra occasione l’esame ai più complessi sistemi a bobina, piuttosto poco portatili e molto più ingombranti.

L’armamentario portatile a cassette multiple e memorie solide copre…

Un altro argomento molto dibattuto è quello dell’omosessualità. C’è tutto un movimento, quello di liberazione che ha tentato di far uscire dal ghetto….in cui la società l’ha rinchiuso. Un ghetto sovente anche fisico, come….

 

 

 

 

(frammenti)

*

* *

ma ne eravamo proprio sicuri? eppure tutto era maledettamente confuso: cerchiamo di ricapitolare insieme, la stanza sembrava vibrare vi erano affissi quadri e stampe di ogni dimensione e d’ogni epoca e si vedeva tra l’altro il paesaggio prima dell’esistenza della stanza e quello successivo, quando essa non c’era più. sembrava anche che quella barriera fosse andata a farsi fottere: sinceramente cominciavo a preoccuparmi e giurai di mangiarmi tutti i ceri, tanto non avrei mai più saputo a chi accenderli. dispiegai le mie enormi ali e m’innalzai nella notte, sentivo intanto i venti delle più alte montagne, il calore dei mari meridionali e la forte pressione del centro. mi spinsi molto lontano in un mare di metallo fuso ed argentei anelli apparvero improvvisamente nel cielo. scansai molti tempi e scoprii un migliaio di cose da saggiare in contemporanea…ti abituerai, vedrai, mi disse. Io in verità vi dico, ci sto provando. abbi riguardo!

 

*

* *

 

RITUALE

 

esser centro del

movimento dell’alta

magia di eliphas levi

con rendita assicurata

di un milione al mese

più cazzi vari

arrabattandosi

rinato fisicamente con

psiche in rialzo

nelle tenebre

che circondano un

intelletto di massa

chiedere scusa?

Nemmeno per sogno

al di fuori delle

segate quotidiane

con porte che schizzano

via dai cardini e la

carburazione che fa

schifo

inchinatevi nuovamente

al rosso signore

proveniente d’aldebaran

con la rosa gialla

in mano (un tempo era rossa?)

confusione d’opere

incompiute nei tempi

d’archivio

raccogliere le piccole cose

che avanzano da un quotidiano

non vissuto a pieno

il mare non s’è biblicamente

sollevato nell’allineamento

planetario

mille e non più mille

al momento rimandato

a tempi peggiori.

 

 

SOLVE E COAGULA

 

in essenza di alta

strategia ricordo di

vite trascorse nel set

holliwoodiano cavalier

senza macchia al servizio dell’

imperialismo mondiale con

scontro col sanguinario di

nostradamus-memoria e l’

orso in arteriosclerosi

galoppante e medaglie con

falciemartelli

addobbato il davanzale e

cantoni moribonda

chiude la colged e

l’alfasud con febbre alta

da prognosi riservata

e casse integrazioni come rena

intellettuali senza colonna

vertebrale e d’ermetismo

contraffatti con l’argento liquido

e l’acqua bruciante

e mezzelune ai piedi delle

torri in funzione d’ascensori

mantra salmodiati con

androidi accatastati mentre

il tempo fuggiva in serpentine

colorate e la grande opera

restava costantemente incompiuta.

 

 

 

 

 

 

ARTHAVADA

 

ARTe

ARTista

ARTaud

ARTefice

ARTefatto

ARTuro

ARTificiale

ARTificio

ARTù

ARTrosi

ARTo

ARTrite

ARTanita

ARTare

ARTato

ARTefare

ARTemisia

ARTeria

ARTesiano

ARTetica

ARTico

ARTicolare

ARTicolo

ARTiere

ARTifizio

ARTigiano

ARTiglieria

ARTiglio

ARTigliere

ARTocarpacee

ARTofilace

ARTografo

ARTraglia

ARThavada.

 

(arthavada – spiegazione dello scopo e/o dell’intenzione)

 

 

 

[una scheggia di osso umano]

 

NOVE PUNTO E LINEETTE - ma la festa organizzata dal Rajah Indus si rivela una trappola infernale: Mandrake, Lothar e Jorga finiscono in un sotterraneo allagato ove rischiano la morte per annegamento. Mandrake al buio perde tutti i suoi poteri magici, ma il Rajah commette un fatale errore aprendo una botola nel sotterraneo per godere della fine dei suoi nemici: e con la luce Mandrake ritrova le sue straordinarie virtù; ritrova Jana, la libera e la riconduce al padre.

come è fatale, Jana salva riesce anche a vincere le resistenze esterne ed a sposare il suo amato.

*

* *

 

JOHNNY HAZARD – come vanno le cose? dammi il rilievo della nostra posizione

vediamo! siamo sulla giusta rotta! prima eravamo lontani 500 miglia!

ora siamo a 200 dalla base

allora è esatto! mi dispiace che dovrò lasciarvi ho quasi finito il carburante!

EH!

ci lasci? sei ammattito? apri il serbatoio di riserva, potrai farcela!

spiacente ragazzi! non volevo dirvelo prima. l’ho usato nell’ora trascorsa

e mi butto senza paracadute per non farvi rischiare la pelle venendomi a prendere

perciò proseguite e scordatevi di me.

*

* *

RIBATTENDO GAREM – i colossali missili antimateria oscillarono come neri insetti di Vega spaventati…

vibrano sulle sette ottave del nuovo bardo, poi il verde boato dell’implosione mistica fa tremare i mondi paralleli….

i vegetali ululano, invano i rettili strisciano qua e là.

in verità vi dico, il coefficiente di comprensione analoga e di gran lunga al di sopra degli indici di sicurezza massima.

in parole molto povere, non si capisce più niente…

non sarà mica stata la dispersione dell’UFO nello sperimentare il passaggio antimateria, responsabile di tutto questo?

forse, ma non nei termini in cui stai pensando…

 

 

 

La casa coi quadri smaltati

che palle perdio!

s’affaccia s’insinua

avvelena la sera

la casa coi quadri smaltati

di colore vivace

due letti a novanta

che amica perdio!

due chiavi

sono atteso e rimando

mi scuso poi invento

sconvolto mi sveglio

mi alzo nervoso alle sette

"un cappuccio!"

poi sfoglio i giornali

non trovo il mio pezzo

in due giorni

non faccio una lira

ritorna è un veleno

travolto scordato

mi siedo su un banco

aspetto a vuoto nel vuoto

mi muovo poi alzo

un due di bastoni un sette

e una regina di coppe

poi l’imperatore

le chiavi la casa

la stanza coi letti a novanta

i quadri smaltati

vuota la casa il cuore la testa

rimando mi scuso

m’invento un da fare

mi dico

mi serve m’aiuta

"fai questo e quest’altro"

ancora non giunge il momento

ancora non sento quel tempo

dieci giorni

la casa le chiavi i quadri smaltati

mi siedo e poi scrivo

"cazzo! mi ami?"

 

 

 

 

silenzio

 

 

parlare di zen è non parlare

potrei narrarvi degli antichi maestri giapponesi

o delle scontato informale alla pollok

dilungarmi sul silenzio di cage

o sul corpus poetico di ion barbu

o sulle avanguardie storiche

oppure diffusamente sui beat

con lo zen americano

e tutti i suoi affluenti

poesia prosa narrativa teatro

cinema pittura e chi più ne ha più ne metta

leggervi lezioni sul vuoto

preferisco invece

accendermi una camel

comprare un quotidiano

curarmi un dente che rompe, dio se rompe!

battere a macchina

bere un goccio di whisky al mattino

solo un goccio

farmi succhiare il cazzo da te

lavarmi i capelli

ascoltare i

tangerin dream

vivere insomma

 

 

SABOTAGGIO

ricordando cino ardinghi

(due giorni dopo la morte)

Timken nell’uovo di pasqua

La fabbrica un organo il miscelatore

Le storie d’amore di L. e di A.

SABOTAGGIO

Timken nell’uovo di pasqua

Spinelli capelli lunghi viaggio in olanda

SABOTAGGIO

Musica vibrante/dissacrante

Al ponte o nella camera a righe

Con l’invasione della squadra trai lacrimogeni

Le bandiere mancavi nella polvere di licola

Trasmettendo dischi preferiti alla radio

Con rabbia di vivere e di cambiare

Invidiando dolcemente quel portachiavi

Fu estate d’amore quella del settantacinque

Aspettando di nuovo sessantotto

Timken nell’uovo di pasqua

I good times ormai lontani (vicinissimi)

Le serate da sballo in casa i risi macrobiotici

L’incazzatura giovanile

SABOTAGGIO

Lunghi capelli biondi il tuo amore in america

E quello in montagna

Pieranna e i distintivi del "caffélatte"

I concerti un camioncino sballato

…non torni ancora da genova

gli amici t’aspettano……

SABOTAGGIO

Non è la tua estate questa del ’76

Non è la tua festa questa del lambro

Era la tua vita in gioco nel sorteggio con mauro

SABOTAGGIO

Timken nell’uovo di pasqua

Coi piedi nauseabondi lo spaccare in quattro il capello

Il cercare il voler credere la spezzata gioia di vivere

La tristezza che a volte prendeva

SABOTAGGIO

Timken nell’uovo di pasqua

Non è questa la tua estate

Non potevi non capire

Lavorare un inverno per non andare in olanda

21 anni

Non potevi non capire

21 anni (non ancora compiuti)

Non potevi non capire

Non era questa la tua estate

Timken nell’uovo di pasqua

Il tempo è fermo non è più

Stagione di sintetizzatore

Il viaggio programmato da troppo tempo

Quell’amore impossibile da cogliere

Non è questa la tua estate

Imbarcato contro voglia in un altro viaggio

Non previsto non programmato

GRATIS ASSOLUTAMENTE GRATIS

SABOTAGGIO

Non hai visto il mutamento

Non è questa la tua estate

SABOTAGGIO

Rimasto col ricordo del lampo

dei trip

del fumo

delle bandiere

Non è questa la tua estate

Timken nell’uovo di pasqua

Un titolo di giornale

Una foto sbiadita

Un’auto schiantata

I tuoi calzini bianchi

La musica

Il lampo

TIMKEN L’UOVO DI PASQUA

SABOTAGGIO

Gratis

TIMKEN L’UOVO DI PASQUA

Maledettamente gratis

SABOTAGGIO

TIMKEN! L’UOVO DI PASQUA.

 

 

 

 

DESAGREABLE

 

sospinti nell’

universo trappola

ingramaglie

dal leader della

giamahiria

i savi di sion

propensi alla

battaglia ingaggiata

dai falsi gentili

esperti nello studio

della dianetica

 

a roma il nuovo

capo polacco

imperversa attendendo

i cavalli cosacchi

nelle fontane cittadine

 

le armi di isher

dimenticate

sugli scaffali polverosi

delle librerie

specializzate

 

la comparsa hollywoodiana

ignara del nuovo

ruolo

imperversa con spirito da cinepresa

sul set

mondiale

dimentica del

novello stranamore

che coscienziosamente

attende

il suo tempo.

 

 

 

 

 

 

 

DUBBI

 

Erano i moduli per una petizione a favore di Tony Negri, erano tre, Elisa li aveva avuti da Anna Maria, ma poi non era più riuscita a trovarli. Era sicura di averli lasciati da qualche parte a casa sua.

* * *

L’Eliogabalo di Artaud era stato espropriato da Elisa e Mariapia in una libreria del centro di Firenze, anch’esso avrebbe dovuto trovarsi a casa d’Elisa. Malgrado numerose ricerche anche il volume è risultato introvabile.

* * *

E’ il momento di infilarlo, mi alzo e sto per aprire la scatola di capodimonte: i condom sono lì dentro, ne vedo due, sempre uniti assieme fuori dalla scatola. Apro la scatola e dentro ce n’è uno solo. Ricordo benissimo che ne avevo tre attaccati assieme ed uno singolo, inoltre è diversi giorni che non li adopero. Chi l’ha usato, e con chi? Perplesso continuo a far l’amore.

 

* * *

Ho fatto quattro fotocopie della lettera che mi ha inviato l’avvocato, perché ho da spedirle. Le avevo lasciate sulla scrivania del mio studio. Butto tutto all’aria ma non le trovo e neppure trovo l’originale. Su uno scaffale sopra i Linus vedo l’Eliogabalo ed i moduli per la petizione a favore di Tony Negri, ma non dovevano essere a casa d’Elisa?

* * *

Chi ha pulito il portacenere in camera mia? Conteneva una sola cicca, chi è venuto da me senza che me ne accorgessi?

* * *

Anche il sacchetto dell’immondizia è stato cambiato.

* * *

Le fotocopie e l’originale della lettera dell’avvocato che sto disperatamente cercando sono sicuramente a casa d’Elisa.

* * *

Secondo la celebre profezia di Malachia, confermatasi esatta fino ad oggi, dopo Paolo VI, 108° Papa, non resterebbero più che tre pontefici che dovranno occupare il sacro trono. Il cristianesimo in piena crisi da modernismo, sembra debba arrivare ben presto alla sua fine. La fenice risorgerà dalle sue ceneri?

* * *

Inizierà la grande carestia generata dalla violenza del politico su la natura, dall’Asia si rispecchierà in Europa. Terremoto nella parte occidentale dell’Italia del nord. Una guerra iniziata nel maggio e con scontro definitivo in dicembre. Partita dal Nord-Africa con serpeggiamenti mondiali con Russia e Cina ai ferri corti. Mentre i gialli vittoriosi festeggeranno il loro capo saranno assaliti dalla CocaCola guidata da un presidente giovanissimo

 

 

BLANCHE

 

 

…….. .. ……….. ….

…….. ……. ………

.. ………….. ………..

…….. …. ………….

. …………… …………

……. ……… ……..

 

………..

…. ……………. ………..

…. ……….. ..

 

 

 

 

 

 

 

I SIGNORI DELLA GUERRA

 

di nuovi ideogrammi con ultime deduzioni

da trarre demoniache nuove formule e sigle

dei distributori di morte

pidue pitrentotto sigilli dell’ultima

era che doveva esser acquario dimenticato

da astrologi computerizzati da vaticano

grondante sangue

e malaugurio ormai previsto

da centinaia d’anni e i Borgia e i medici

non riescono ad esorcizzare

penitenziagite con fra’ Dolcino al seguito

dei cavalieri nel cielo viola radioattivo e

con dollari che scendono come insetti verso

terra

e i tre quarti del mare?

venduto a los americanos, come il Patriarca

spadroneggiano i signori della guerra

ed Iran e Afganistan e San Salvador

e molti altri angoli del pianeta

con cambiali da tempo scadute e rotti i sigilli

snc in distonia col quotidiano sbalzato dai

corretti binari

in prossimità d’Aldebaran

ritmicamente pulsa il nuovo

propulsore a ioni

 

 

 

 

 

ENRICO PEA

 

ho conosciuto Pea in villa Bottini

(la sua vita affissa in manifesti amor\evolmente

preparati dai nuovi impensabili amici)

era il movimento del settantasette

poi arie bifolchine – un libro forse di mia madre –

polveroso nella biblioteca (fino ad allora non letto)

con Gigi – suo nipote – mi ritrovo nella baracca rossa in Egitto

a scuola da un maestro incredulo

<< non può essere roba tua! >>

gli autodidatti limano ogni parola

scolpiscono come nel marmo

ogni frase

controllano meticolosamente, scrivono a margine

il glossarietto finale

fermo sulla parola anche giorni

libertario, ribelle, giramondo

il tuo Giuda al teatro Verdi

certo non piacque al cardianal Maffi

la scomunica, un ravvicinamento che poco convince

chi fu l’ospite tuo (anarchico) alla baracca rossa?

forse furono in molti

trovo un Hesse nascosto tra le tue righe

la Villa intanto

ci avvolge

nei tuoi ricordi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTRO TUTTI

 

conoscenza

zen e quotidiano

fondo assieme

nel mio fuoco

alchemico

raggiunta l’iniziazione

ottengo ritualmente

gli elementi

che dispongo

attorno ad un centro

prendono forma

le seriche ragnatele

dei giochi di perle

scatta poi il feed-back

con il grande gioco

ed il ritorno al crogiolo

rende attivi nuovi aggregati

ed ancor più affinati

affluenti.

 

 

 

 

 

 

 

LENNON

 

questo gelo improvviso

fa pizzicare la punta delle

mie dita

nel sud sconvolto

la polonia attorno

al nuovo sindacato

nel circuito postale

ormai è scoppiato il casino

l’assioma infranto avrà

avuto una sorte felice?

lei orgasmizza singlossie

e mi fa

auguri per l’istologia

cala di molto l’interesse

nella borsa mondiale

per nostradamus siamo

nel cominciamento

cerco anterem nella cassetta

postale

newsweek m’ha

augurato buon anno

…………………………….

ieri hanno sparato

ieri

hanno ucciso

Lennon.

 

 

 

 

 

POESIA PER ATTILIO

 

oggi mercoledì

sedici luglio

1980

fermo alla bancarella di

piazza sangiusto

sfogliando come consueto

libri usati

scegliendo qualcosa dal mucchio

la sacerdotessa d’iside –

d’autore italiano sconosciuto

in ottimo stato

del ’30 (anno VIII)

edizioni athena

questo vecchio libro lo prendo!

< prezzo d’allora L.10 >

più sotto

S O R P R E S A !

la mia città sottile

quaderno malamente stampato

l’anno passato

ed accanto ancora

S O R P R E S A !

requiem dei poveri

d’attilio lolini

edizioni rebellato

stampato nell’anno

1967

editore in padova

e così caro attilio

ho pensato di scriverti

prima ancora di leggerlo

dopo il bagno

appena m’infilerò nel letto

vuoto stasera

in questa strana estate

mentre fuori da un cielo malato

scende una fitta pioggia

ma

mi è sembrato un poco buffo

trovarci così

stamattina

assieme

dentro la bancarella

di piazza sangiusto

entrambi libri usati

sono responsabile della separazione

quant’è questi due?

(il requiem e la sacerdotessa)

millelire ciascuno

il prezzo è basso

e facilmente abbordabile

li compro entrambi

m’avvio verso l’auto

sfogliando curioso

il tuo libretto

dalla copertina marrone.

 

 

 

 

ALIAS

Era il BOOM del miracolo economico

Da poco le madonne avevano finito le lacrime

Ed in quel borgo dietro un capanno

Per gli attrezzi agricoli

Conobbi per la prima volta cosa volesse

Dire far l’amore sul serio

E mi piacque assai e con lei sempre

Per cinque anni o giù di lì

La mia occupazione principale

Ed anche con l’amiche sue era bello

Qualcuno si sposò pure

Con sacro rito cattolico romano

Un dì freddissimo d’inverno

In una chiesa di frati e piedi congelati

Non vedevo l’ora di tornare a casa a scopare

Rimase incinta a seravezza

- non la sapevo ancora patria del Pea –

Amore con panini più salame che pane e tanta birra

E poi il fegato mio se ne andò a farsi fottere

A pisa andavo a medicina

Ma io di qui e tutti gli altri di là

E ci perdemmo di vista

Da buoni amici io in corteo e lei al lavoro

(era il sessantotto)

Era venuto il momento di crescere

Ma a sangiorgio parcheggiai 28 giorni

Ci furono molte zone spiacevoli

Il BOOM di piazza fontana

Aveva cambiato molte cose.

 

 

 

 

STELLA ARTOIS SI GUARDO’ INTORNO STUPEFATTA

 

Stella Artois si guardò intorno stupefatta

non aveva più addosso la sua meravigliosa

tunica color porpora ed era completamente

nuda

era rimasta solo con la vipera di platino

attorcigliata all’avambraccio sinistro

su quella spiaggia deserta il sole sfolgorava impietoso

Antonio Baronetto si trovò davanti al mare

aveva solo schiacciato il pulsante dell’

ascensore per scendere al dodicesimo piano

doveva controllare una pratica inevasa

solo in un secondo tempo s’accorse di non

avere più gli abiti

solo il rolex era al suo posto

Andrea Perelli aveva grato la chiavetta

d’accensione del suo BMW nuovo fiammante

tra l’altro acquistato a rate

aveva pagato solo la prima

è ovvio che anch’egli si ritrovò nudo

sulla solita spiaggia

con al medio l’anello d’argento

regalo della figlia al ritorno

d’un viaggio in turchia

Sul modulo stapparono una bottiglia

d’ambrosia

ricordo dei vecchi tempi

erano tutti eccitati e felici

dopo millenni erano finalmente

riusciti

a riattivare il portale

Sileno li preparò per il viaggio.

 

 

 

 

 

CLARISSE

Marisa – Accompagnavo in auto un’amica e lei fa’ cenno a un’altra

macchina, scende, va a parlare col guidatore

una ragazza bionda scende a sua volta e sale con me

ciao, dove mi porti? –

andai sul fiume facemmo diverse volte l’amore

poi l’accompagnai alla stazione

e mi scordai di chiederle come si chiamava

un anno dopo ero a barga e la vedo ancora più bella

con cappottino azzurro

collo di pelliccia

in macchina di corsa c’infilammo

nella prima traversa sterrata che incrocia

la strada che scende a fornaci

e dopo quella volta c’infrattammo più spesso

ed ogni volta l’amore

la cosa sarà durata sui cinque anni

andava anche coi miei amici, che importa?

la ricordo in una cantina lucchese

e in un fienile a dezza

quando rimanemmo bloccati dalla neve

in val di serchio

si fumava a lucca in case d’amici

si scopava a longoio quando

saltava la scuola

un giorno si finì in un fosso

con l’auto

(guidava il solito impasticcato)

mi feci un leggero taglio in testa.

Rosanna – stava nuda alla finestra perché

chi passava la vedesse

facemmo amicizia la notte di pasqua giù in paese

andavamo assieme a scuola sulla stessa littorina

fece l’amore con me ed anche coi miei amici

(si divideva quasi tutti in quel tempo)

ebbe un brutto incidente davanti al camp derby

fu bello in una baracca a donoratico

il suo fidanzato (fuori dal nostro giro)

voleva menarmi, ma poi non lo fece

tutto era semplice, non andavamo a lezione

conobbe un bravo tipo di marlia

con negozio ben avviato

lei, con la musica nel sangue.

Giovanna – Ci incrociammo in città a casa di barabba

lei però mi conosceva da tempo

sapeva tutto di me

barabba stava in piazza della colonna mozza

ora tiene le capre a sorano

lei era d’anchiano

qualche giorno più tardi

ci ritrovammo nei prati di

ponte a moriano

e fu l’unica volta

seppi che s’era sposata

non l’ho più rivista

o

non l’ho riconosciuta.

Fiorella – Minigonna, bambola

giratesta

non s’alzò la prima volta

tanto avevo voglia di farmela

incazzata il giorno dopo

si spogliò senza parlare

nella cantina d’un amico

fu ottimo quella volta

e la più bella in auto

d’inverno

in qualche stabilimento

balneare (deserto)

della versilia (in darsena)

cercava polli

e molti ne trovò

sparì con un fantomatico

tipo di firenze

mai più rivista in città.

 

POESIA

per rompere le ultime barriere tra arte e arte

per sconfiggere i Guardiani tra arte e vita

per superare la noia d’una politica ormai consunta

la poesia assume mille forme

si fa visiva, concreta, spaziale, tattile

recitata in case d’amici, letta alla radio

emarginata, rapinosa, chiassosa

diviene poi

SILENZIO

s’imbeve di DADA

futurismo e cocacola

si nutre alla fonte di Bacco

nel disagio, diviene essa stessa DISAGIO

poesia magica e mantra

racchiude storie passate e future

si gratifica d’un quotidiano non vissuto

diviene performance o si canta

si scrive sui muri o sui volantini non letti

deturna il presente scopiazza un futuro passato remoto

URLA verità volutamente nascoste

gira clandestina su giornali introvabili

si scambia messaggi per posta

una poesia ammalata d’emofilia

che perde sangue ogni volta che si presenta

il testo un pre-testo per il poeta ad esporsi

la poesia lavora per la liberazione

la poesia lavora per la sua morte

la vera poesia

si fa beffe della poesia

 

 

 

 

 

TRITTICO RAVENNATE

* * *

Parte I – LA PIAZZA

Poeti da piazza – sepolcri – qui intorno – Arie dantesche – STUKA –

Fix rabbiose dietro l’angolo

Le vendite vanno? Sì vanno

e questo cos’è?

Una cosa interessante signora

lei espone? le mie cose sono al Forte

Hai cento lire? una sigaretta?

Lei lo conosce?

Quanto viene?

C’eri l’anno scorso?

Le mie distonie

neuro vegetative

m’impongono un uso costante

di venefici psicofarmaci –

Ancora fix stamani

E’ l’ero che vince?

domani sicuramente ci sarà più gente

la bicicletta verde infine è tornata

* * *

 

Parte II – OMAGGIO A BACH

 

Ben accetto da Rae

fu

il dono celato

ebbe timore dapprima

d’usarlo – poi pian piano

quasi timorosa una prova,

poi un’altra,

volò prima seguendo gli uccelli

poi nel cuore di essi

e sempre più lontano

ad ogni volo

pronte erano le risposte

alle sue molteplici domande.

Non ebbe poi

più bisogno d’uccelli

per volare

attraversò i tempi e gli spazi

e gli interstizi

tra le dimensioni molteplici

nel tutto

fu tutto e una parte

e seppe

che il più piccolo

coincideva con l’immenso

giocò con l’io e col tu

il mirabile gioco della seduzione

si cercò

trovandosi non-morta

mai-nata

gli inizi coincidevano sempre

con la fine

gli orizzonti dissolti

coi piani paralleli

infine s’accorse

che il mirabile dono

dell’anello

a lei più non serviva

e cominciò seriamente

a intuire

che era giunto

il momento

d’offrire agli altri

il dono dei doni

i tempi correvano

intanto

perdendosi nell’ordine

infinito

il gioco divenne festa

la festa sublime

del

persempre

mainato.

 

* * *

 

Parte III – LA POESIA

 

La poesia è mutevole

é quotidiano non vissuto

gratificante:

Poesia è liberazione

Poesia è politica

contro la politica

nel disagio diviene essa stessa DISAGIO

Si vende in mercati di piazza

poesia nella strada

si legge in case d’amici

o alle radio libere

gira clandestina

su fogli introvabili

si diffonde per posta

assume mille forme

da lineare

a concreta, visiva,

spaziale, tattile, oggettuale – singlossia –

si recita o si canta

diviene ballata o performance

RUMORE / infine si muta in SILENZIO

poesia magica e mantra

una poesia ammalata d’emofilia

che perde sangue

ogni volta che si presenta

il poeta un mago, un bagatto

il testo

un pre-testo

per il poeta ad esporsi –

La poesia lavora

per la liberazione

la poesia lavora

per la sua morte

LA VERA POESIA

si fa beffe

della POESIA

 

* * *

 

APPENDICE – LA BICI FANTASMA

 

Il mio psicanalista

sostiene

che prendo lucciole

per lanterne

ma io sto benissimo

ieri in istudio

m’ha detto:

"ma togli la tua

bicicletta da lì

per favore

che mi rovini

tutto

il tappeto"

forse cambierò strizzacervelli

questo

ha più problemi

di me.

 

 

 

 

 

RAE

 

a richard bach

E Rae si riempì di gioia

all’inatteso regalo

prima custodì l’anello

con molta cura

quasi avesse timore di provarlo

 

Poi iniziò a volare

nel cuore degli uccelli

e ad ogni viaggio trovava

risposte per le sue domande

 

Capì che era molto cresciuta

anzi che non era mai nata

conobbe prima tutti

i cieli della Terra

 

Poi attraversò gli spazi infiniti

e non ebbe più bisogno

degli amici uccelli

per i suoi splendidi voli

 

Rae seppe che la morte

era lontana da lei

ed il mondo tangibile

una splendida illusione

 

Iniziò a scendere e salire

attraverso i meandri dell’amico

tempo ed anche le ere

svelarono i propri reconditi segreti

 

Si librò

entrò in se stessa

e dove avvicinarsi sempre più

alla verità se non in sé?

 

Iniziò così a scherzare

con il gioco dell’io e del tu

finché fu certa

della sua mirabile seduzione

 

Infine quando il tutto fu

uguale al tutto

e l’illusione tornò

ad essere reale

 

Mentre le stelle s’intersecavano

senza posa

nell’ordine voluto

le sue ali magiche

 

Occuparono

gli spazi ed i tempi

senza dispiegarsi

ed il minuscolo

 

Riuscì a combaciare

con l’immenso

mentre i tempi

frenetici

 

Le giravano

ordinatamente intorno

Rae si ricordò

che non stava più usando

 

Quel dono meraviglioso

che era stato l’anello

e seriamente

capì

 

Che era giunto infine

il momento

d’offrire ad altri

il mirabile regalo

 

Affinché

conoscessero

quale

splendida

 

Festa

fosse

il persempre

mainato.

 

 

 

 

 

CORPUS

Corpus

Il corpo è l’albero del bodhi,

la mente uno specchio lucente

abbi cura di pulirlo di continuo

non lasciar che la polvere vi si posi

sostanza velluto spessore

colore odore linguaggio

seta messaggio

(con permesso superstiti, con

barbiturici assassini & brividi

disperazio come parte intrigante

la menzogna si fece verbo

disgressione nel trasgredire

ora basta, ma a chi giova?

scrittura

de-scrittura off-scrittura

scrittura in progress

hindi & urdu

……………………………

____________________________

linguage

off-linguage……silenzio STILLE

cortocircuitare i linguaggi

consumazione dei linguaggi

depauperare i l. destrutturazione del l.

assassinio del l. masturbazione del l.

snaturare il l. superamento del l.

in realtà non esiste alcun albero del bodhi

e neppure specchi lucenti

ove dovrebbe posarsi la polvere?

Blanche masturbazione dimensionale

Susy sex teorema

creativo teorico

Ester tettipotenusa

Lalla regola del nove

la donna mia

poetico

altrui saluta

corpo di sera una scrittura bruna

bel tempo si spera si sperde nella luna

un linguaggio faggio

un ligaccio faccio

senza un raggio!

……...di maggio!

niente di tutto ciò è compatibile

con l’incompatibilità,

orbene datti da fare, alza le chiappe

prova a spensare.

 

 

VILLA BOTTINI NEL PARCO CORRENDO

 

I

Ad attendermi con gli imprevedibili

amici trovati nei secoli davanti a

spini pungenti altre il gaio camino

il fuoco vibrano volti arrossati

vive cucine la gran tavola apparecchiata

musica nel parco finalmente sradicati rovi

essenze imprevedibili melodie dei nostri

anni attori cantautori <impegnati>

è visita cittadina obbligata perfino

<il teatro dei burattini

per far felici

grandi e bambini>

e tristi amministratori che non vogliono

mollar l’osso

una vecchietta appare in ogni foto

e volantini e numeri unici

in perpetua attesa d’autorizzazione

……..gli occupanti……perfino pea

II

Sì, tutto il movimento del

settantasette

movimento di poco conto

ma solo per durata temporale

pure gli amori sbocciati

a breve – lunga scadenza interrotti

periodo trasversale

corteo con candele in istrada

attonita cittadina

baci nell’ombra

raccolta di firme (la millesima)

un poster

bologna risponde in altro modo

istanti tra magia e quotidiano

gaber e boccherini

(finalmente tornato in città)

transfert………………………

III

Pure la carrozza decide che è il momento

<momenti magici>

svolgendosi avventure in altana

Elisabetta tornata alla mia vita

ed assurdità condominiale

palloni e biciclette

stanze settecentesche

nani e ballerine

minuetti e diapositive

spinelli vita e teatro

IV

Non canto le tue stanze

che conoscono momenti

felici ed i soffitti

sprizzanti di gioia

come mai

negli ultimi

cento anni

davanti ad un fuoco disteso

nel parco correndo

V

Lei ride divertita

s’inquieta

s’acciglia

s’incazza

poi attende

uno dei miei pochi……….

la Villa.

 

 

 

 

SEBBENE…

Sebbene

arricciolato alla pausa

stanco e omogeneizzato

omologato

da intolleranza tetraciclinica

con due dita ammorbate dalla

stramaledetta

carta chimica

(avanzata al salone dei comics)

vivo e vitale

sto reggendo un film di ferreri

scusi signora

preferivo il canale 38

con lo striptease delle 24

tranquillo al barbiturico

per distonie e vago in disordine

buonanotte

schianterò un’altra volta

da grado dieci scala mercalli

massacrato dai mattoni

della stracarica libreria

che (le assi)

hai avuto la bontà di donarmi.

 

 

 

 

 

 

IL CENTENARIO DI CARLO PIAGGIA

 

Mi senti e dissenti

per questa solidarietà

sempre più pelosa

alla ricerca di un

qualsivoglia centenario

più o meno d’importanza

quasi generale

ma in effetti non frega

a nessuno

al sottoscritto per primo

come i tre anni di pinocchio

e la megalitica (finalmente)

terminata odissea dei medici

su barbablù l’epitaffio:

"il sonno della regione

genera mostre"

alla spesa divertente

(sperpero) del pubblico

denaro <frase obsoleta,

che palle!> meglio beffe

che solite cose

torniamo per un attimo all’

esploratore lucchese

1827 - 1882

con busto sotto le

logge del palazzo pretorio

risalì il nilo in egitto

poi venne il pea

e più tardi sadat.

 

 

 

LEZIONI SUL VUOTO

[koan con commenti e poemi attualizzati da Tran Thai Tong (1218 – 1277)]

 

1.TEMA

Batman interroga Superman: "Si dice che i costumi dei supereroi non valgano granché. Cosa significa?"

"L’ago, risponde Superman, non può attraversarli"

COMMENTO

Nello stato perfetto qualsiasi discriminazione è assente: perfino un filo non saprebbe trovare la sua strada nello spazio.

POEMA

la veste è dolce come neve ma gli aghi d’acciaio non possono attraversarla

lo spazio è unito senza spaccature

per quale strada il profumo dell’erba ci giunge al tramonto?

 

2.TEMA

Corto Maltese domanda a Rasputin: "Le cose convergono verso l’Uno, verso cosa converge questo Uno? E Rasputin: "Il Volga è fatto di sette sezioni"

COMMENTO

Il passaggio sotto la Luna era così bello che non mi sono accorto d’aver oltrepassato Venezia.

POEMA

vi parlo delle sette sezioni del Volga

per aiutarvi a raggiungere la vostra dimora

senza dover attraversare una lunga distanza

non avete smesso d’osservare la rete tesa

ed avete lasciato passare l’uccello senza nemmeno accorgervene

(ovviamente io parteggio per l’uccello)

 

3.TEMA

Kerouac interroga Ginsberg sull’essenza della conoscenza, Ginsberg risponde: "Qual è il prezzo dell’hascisc a Londra?"

COMMENTO

L’ombra del canneto spezza il suolo della veranda, ma le polveri non si muovono. Nell’acqua si riflette la Luna, ma nulla si segna sulla superficie dello stagno.

POEMA

la parola è degna d’un cavaliere

essa ben risponde alla mentalità degli uomini

e li aiuta sulla via autentica

qual è il prezzo dell’hascisc a Londra?

se lo sai non hai da percorrere la distanza di mille miglia.

4.TEMA

Paperone dice: "Sono il proprietario di una fattoria, al centro della quale vi è un pozzo di petrolio. Voglio vendere il terreno ma restare proprietario del pozzo".

COMMENTO

La grande prateria è forse così capiente da accogliere un cadavere?

POEMA

se ti viene chiesto il succo

dell’insegnamento universitario

non far conoscere che

hai compreso

che quando è caldo è caldo

che quando è freddo è freddo.

 

5.TEMA

Al Senato americano presieduto da Carter, due senatori si mettono a strillare contemporaneamente. Un senatore interroga Carter: " In questo caso c’è differenza tra colui che consulta e il consultato?

COMMENTO

Quelli che sono fuori ottengono la pelle, quelli che sono dentro ottengono le ossa, quello che è ancora più dentro, cosa guadagna?

POEMA

la voce dell’illuminato fischia sopra i venti

il senso di un koan non è altra cosa

Carter sa ben distruggere terre e fabbriche

le ha distrutte a lotti

ha disperso la popolazione.

6.TEMA

Cino chiede a Franco: " Quando desidero divenire uno che ha capito tutto, cosa devo fare?" e Franco rispose: "Ti sei trovato un bel lavoro, non credi?".

COMMENTO

Scimmie bianche dalle gesticolazioni assurde.

POEMA

nessuno ha visitato il lontano mondo d’Alice

ma in ogni caso bisogna tenerne di conto

quanto ai saggi

che scorgono con occhi di grande acume

si può mostrar loro

l’inverno in piena estate.

7.TEMA

Napoleone chiede a Stalin: " Cos’è la Via?" Stalin disse: "E’ la mente quotidiana" al che Napoleone: "Bisogna mirare ad essa, vero?"

E Stalin di rimando: "Nel momento in cui miri a qualcosa, l’hai già persa".

COMMENTO

Prendete con voi un long play di Patty Smith e danzerete ovunque vi sia gente.

POEMA

non devi dire

che all’oratore

mancarono le parole

dove c’è contaminazione

nulla manca

tu non hai capito

ciò che non fu detto.

8.TEMA
Walt Disney nel suo ultimo carton mostra un fiore in ogni suo dettaglio. Il viso del bambino si trasforma in sorriso.

COMMENTO

Aprite gli occhi ed osservate attentamente: mille catene di montagne separano dal reale lo schermo che riflette.

POEMA

mentre guardava il fiore

che il grande disegnatore

aveva presentato

il bambino si trovò improvvisamente

a chiamare tutto ciò

"trasmissione dell’essenziale"

è come dire che a lui

solo il volante

dell’auto basta al trasporto.

9.TEMA

A Pertini che è venuto a consultarlo, un filosofo ha chiesto di non parlare e non tacere.

COMMENTO

Chi oserebbe camminare con gli occhi bendati?

POEMA

si sa quanto è difficile,

difficile da chiudere

la porta di una prigione?

parole e frasi scomparse

non resta alcun appoggio

se non è un buon cavallo

come si può riuscire

in modo tanto ammirevole?

l’Asinara intanto resta dov’é.

10.TEMA

Marx sale sulla cattedra, Totò fa suonare la campana e annuncia: "Ascoltate bene, vi prego, la verità che Marx v’insegna. La verità insegnata da Marx è quella che è".

COMMENTO

Su un sintetizzatore senza corrente si suona la danza della primavera, le sue note s’ascoltano attraverso le ere.

POEMA

ogni frase, ogni parola è impeccabile

ma s’intravede una coda che non si può nascondere

un controfagotto senza buchi nelle mani

eccomi a suonare per voi

la canzone della dittatura.

11.TEMA

Benito si reca a Berlino davanti al muro. Per nove anni resta seduto, immobile, davanti al muro.

COMMENTO

Scrutate con attenzione! Uscite dal vostro sogno.

POEMA

l’uccello gigante s’è molto affaticato

per raggiungere i mari del sogno

ma rimpiange la lunga, lunga distanza percorsa

aveva fumato troppo al festino

questa mattina il risveglio è veramente difficile.

12.TEMA

Il mitra nella mano, il nuovo Zar di tutte le Russie interroga il ventiquattresimo Patriarca: "Siete già illuminato sul vuoto dei cinque continenti?" "Si!" risponde il Patriarca.

Siete liberato dalla nascita e dalla morte?" "Si!" risponde il Patriarca.

"Potete offrirmi la vostra testa?" "Questo corpo non mi appartiene, ancora meno questa testa" risponde il Patriarca.

Il nuovo Zar di tutte le Russie lo uccide con una raffica di mitra.

Latte bianco sgorga dalle ferite: le due braccia dello Zar cadono a terra mozzate.

COMMENTO

Il mitra sforacchia il corpo del cavaliere: la brezza di primavera non si decompone.

POEMA

il piombo attraversa l’aria in un lampo

l’essere cosciente allontana il timore.

vi annuncio la mia partenza stamattina

lascio il paese delle acque e delle brume

pochi conoscono il pensiero sottostante.

13.TEMA

Wagner prega Nietzsche di pacificare il suo spirito. Nietzsche: "Mostrami il tuo spirito così che possa pacificarlo per te." Wagner: "Ho un bel cercarlo, non riesco a trovarlo!"

Nietzsche: "Il tuo spirito l’ho già pacificato".

COMMENTO

Incoronato di ghirlande il bambino di tre anni suona il tamburo, il vecchio di ottantanni gioca a pallone.

Dino Campana fuma l’erba.

POEMA

se lo spirito è il non-spirito

a chi chiedere consiglio?

è possibile ridivenire zigote?

quell’ubriacona nella bettola

che si lusinga di placare lo

spirito d’un altro

ben prende per il culo le

persone accanto a sé

senza nemmeno accorgersene.

14.TEMA

Lo Scià di Persia entra nel suo giardino ed al capo giardiniere chiede: "Adesso che sono qui vedo solo due tori: quella situazione di poco fa, cos’era?" Il capo giardiniere lo guarda a lungo, senza rispondere.

COMMENTO

Nessuna prateria sarà così vasta da ospitare l’opificio per la macellazione.

POEMA

la CIA aveva bombardato

le piantagioni d’oppio dei contadini

cosa direste adesso

se Komeini bruciasse col napalm

le fattorie del Chianti?

 

15.TEMA

Durante i trent’anni successivi alla grande guerra, il sapiente maestro non mancò mai né di caviale, né di salmone affumicato.

COMMENTO

Questa dichiarazione è senza ombra di dubbio impeccabile, ma il problema è ancora quello se mangiare con le dita, pur tenendo in mano le posate.

POEMA

da quando è divenuto amico di quello scoppiato

è sempre in cerca di fix

se ti vantassi d’essere un grande autista

vorresti fare per sempre

la parte dell’uomo che ha perso la camicia?

 

16.TEMA

Andreotti torna da Berlinguer per una nuova consultazione.

Berlinguer lancia un urlo.

Andreotti è illuminato.

COMMENTO

Vale più un colpo di zappa che mille colpi di picca.

POEMA

in altri tempi

quando autostrada e registratore

non erano ancora confusi

sentivo da ogni parte

il rumore dello scappamento

dei motorini

ora sul mio jet

il prezioso bottone del lanciamissili

in mano

ho la comunicazione perfetta

sulla rotta delle verità.

 

 

 

 

KADDISH PER KWANNON

a Kwannon

epitaffio

 

- I -

ROVISTARE NEL PORTACENERE DELLA MACCHINA

ALLA RICERCA

DELL’ULTIMA CICCA

SII PACE NEL MONDO

FINALMENTE TEMPO-VOLUTO

SPAZIO MORALE

PER UNA GENERAZIONE

IN EMERGENZA

SVAMM…SVISCC…

ODII SPENTI IO-ATOMIZZATO

FIORE ULTIMO PETALI PERSI

LO SPAZIO DI DIECI PIEDI QUADRI

VIMALAKIRTI

CONTIENE TUTTI I MONDI

TUTTAVIA NON NE TRABOCCA

PECHIBLENDA

RADIOATTIVI GIACCIONO INERTI ROSSASTRA

SABBIA

ALL’IDROGENO

SCORIE…SOLE VIOLA ENORME

INFUOCATO

ASSISTE ATTONITA LA TERRA MARTORIATA

STATICA ENERGIA CHE BALUGINA

FREQUENTI LAMPI

SCARICA ANCORA ANCORA…

PACE IN TERRA

RICORDI DI CROCIFISSIONE

MONDO SCOPPIATO

MORENDO L’ULTIMO UOMO

DIO VIANDANTE

FACCE TRISTI CHE TENDONO LE MANI

ILLUMINAZIONE

UOMO SENZA GAMBE

SULLA PIATTAFORMA A ROTELLE

POVERA GENERAZIONE

VAGINA…VAGINA…

…SOLO…

IRE CHE PASSANO SEMPRE

CHIUSO NELL’INDIVIDUALISMO

ESASPERATO CHE SI CONFONDE COL TUTTO

TESTE CHE DOLGONO

USCIRE DAL CONTINUUM SPAZIO-TEMPO

QUARTA QUINTA SESTA DIMENSIONE

DIMENSIONI ANTIUMANE

GIOVANI CHE SI DROGANO

PUTTANE CHE SI FANNO STRANGOLARE

IN CASE DI PERIFERIA

ROMBO DI CANNONI

GRIDA DI TERRORE

VESTALI ALLE QUALI NESSUNO PIU’ CREDE

EPITAFFIO METEMPSICOSI

TORRI D’AVORIO DEGLI SPIRITI ANARCHICI

LIKE A ROLLING STONE

LENTO COSTANTE SGRETOLARSI

GENTE CHE PASSEGGIA CON LA BARA

CON GLI SPETTRI A GUINZAGLIO

AEREI CARICHI DI BOMBE

DISTRUGGONO

LEGGE LA FILOSOFIA ORIENTALE

IPNOTIZZA…VA A RITMO DI ZEN

CIELO PECORELLE CATINELLE

FETENTE DENTE FREGA SEGA

COME VA GIOVANNI?

CHILOMETRI SU CHILOMETRI

BIG SUR

SI MASTURBANO QUOTIDIANAMENTE

IDEE E GENITALI

SI LASCIANO ALLA MODA

CAPELLI LUNGHI

EPITAFFIO

UN GRANO DI SENAPE

RACCHIUDE IN SE’

IL MONTE

SUMERU

SI FINGONO ANARCHICI

IDIOTI

FAGGIO…SCARAFAGGIO

BUON VECCHIO KEROUAC SBRONZO

ETERNAMENTE

REGISTRATORE PER RISENTIRE

LA CACOFONIA DELLE VITE

OOOHHH…AAAHHH…

SCREACCHH…SPLASSCC…

IO SONO

IOSONO IOSONO IOSONO

E TU?

CHE SCHIFO!

NON SAI NEMMENO COME TI CHIAMI!

DROGATI

OSCENA STUPIDITA’ TELEVISIVA

MARI SECCATI DAI SOLI

SLIPP…SLIPP…

DRINN…DRINN…

AFFOGOOO

(UNO IN MENO)

BAFFI ALLA GENGISKAN

CAPELLI ALLA SCHIZOFRENICA

TEMPERAMENTO DA LOBOTOMIA

REQUIESCANT

OCCHI ALL’ASSASSINA

SCATOLETTE PIENE DI SCHIFO

VOMITO IN ISCATOLA

ETICHETTATO

(ANCHE LUI)

AMEN

BATO KWANNON

DALLA TESTA EQUINA

DONAMI

UN INFINITO MAZZO

D’ORCHIDEE

 

II –

 

IMMENSITA’

IMPOSSIBILITA’ QUOTIDIANA

TEMPORINFUSALE

FIAMMIFERI

E

JOHANN J. ASTOR

GEB.1763 IN WALDORF IN

BADEN

NAR EINER ERFOLGREICHSTEN DEUTSCHEN

IN AMERIKASEINEN NAMEN TRAGT

DIE WALDORF ASTORIA CIGARETTE

ASTOR FILTER

NATURKORK

FORSE UN GIORNO NESSUNO RIDERA’ DI TE

O

JUCHEMEN KWANNON

DALLE UNDICI FACCE

O

SENJU KWANNON

DALLE MILLE BRACCIA

AIUTAMI

A SPEZZARE I CERCHI

PER

SCORGERE L’IPOCRISIA

BUCRANI BIANCHI

CALCINATI AL SOLE D’AGOSTO

SEMIAFFONDATI NELLA SABBIA

HELP

UNA PRECE

DUE PRECI TRE CINQUE

UN MILIONE UN MILIARDO

DI PRECI INUTILI

ETERNITA’ PERSA

DIVISA

DIVINITA’

SUBLIMATE IMPASTICCATE SCHEDATE

CATALOGATE

RACCHIUSE IN SEDI DI PARTITO

POOTT…POOTT…SLAMM…

TRE GIORNI SON PASSATI

DA UN PEZZA BUON GESU’

COSA STAI FACENDO?

SI GIRA

SHAKE DELLA VITA

(VALZER)?

SI UNA VOLTA

MI DAI UNA COCACOLA?

ASSASSINI

PERCHE’ TI MASTURBI A 16 ANNI NEI TEMPLI?

VAI CON LE PUTTANE

UOMO PROGRAMMATO

ALL’AMMASSO

MARXISTICAMENTE PERFETTO

(O DEFICIENTE)

WHEN MY DREAM BOAT COMES HOME

IO NON SONO EBREO

NEPPURE NERO

E SE LO FOSSI?

(CONFUSIONE)

NESSUNO RISPONDE

UNE CHAMPAGNE ROSEE

CRYN TIME

LA DOMENICA PER LE

STRADE

SI BALLA LA SAGA DELL’ASSASSINO

UCCIDETEVI UCCIDETEVI

SI

DAGLI…DAGLI…

DUE MORTI…TRE FERITI

UN MILIARDO DI MORTI

DIO IN TE

DUNQUE

PIU’ NON FUNZIONA?

FORSE S’E’ ARRUGGINITO

O E’ IMPAZZITO

VEDENDO IL TUO MARCIO CORPO

UN GELATO ALLA CIOCCOLATA

UN PRESERVATIVO

NO MI DIA UN POLARIS

E

UN CORANO

OOOHHH…AAAHHH…

RIDO COME UN PAZZO

MI SGANASCIO

M’HANNO PARLATO

DI TERRA

E

D’EROI

NON RIDEVO PIU’ COSI’ TANTO DA QUANDO

MI PARLARONO

DI DIGNITA’ E DI PUDORE

MA PIANGO

ALLA GUERRA E ALLA MORTE

O

SHO KWANNON

CHE TIENI IN MANO IL LOTO

O

BATO KWANNON

SALVATORE DEGLI ANIMALI

O

NYORIN KWANNON

CHE REGGI LA GUANCIA

GUARDAMI

ORNATO DI FIORI

RISCOPRO LA VITA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CICLO DI KALI

affondati nel concreto

i 5 sensi di materia

introvabili vie d’uscita

attraverso:

intelletto

pensiero

disciplina

esercizio

volontà

buone azioni

sforzo

e allora?

rifiuto la devozione

vedere intorno

saper vedere

dentro fuori e sotto

soprattutto sotto

le apparenti vibrazioni primarie

ricongiungere i fili spezzati dal tempo

restituendo al tempo l’identità nascosta

la strada ricoperta dal sangue

 

varie vie s’aprirono d’incanto nel mare salato

dei desideri

l’incomunicabilità divenne alibi

i finti dei procrearono mostri

il maestro insegnava ai giovani lebbrosi

le foreste caddero

parallele di ferro solcarono i continenti

non prima d’aver provato le conquiste

eretto piramidi

massacrato i deboli

solcato i mari

coniato monete

 

gli dei vollero ogni tributo

la saggezza dispersa

l’inutile moltiplicato

il tempo venduto

nuove catene ci avvolsero

nuovi generali furono eletti

nuove forze librate

il sole impallidì

la terra tremò più forte:

i mostri erano generati

 

fu allora

che anche gli dei

buoni o falsi

fuggirono terrificati

le bandiere erano sale

i mari non dettero vita

negli occhi felini potevi leggere tutto questo

ma non ne fosti capace

troppo preso dal karma tuo, solo tuo

eri ateo perché credevi

non sapevi d’essere coinvolto

perché non volevi sapere

…solo se tu ti fossi fermato

un attimo

su quegli occhi

ma responsabilità no

non ne hai mai volute

eri uno struzzo

quella realtà dalla quale scappavi

per il mondo

troppo stretto

te la ritrovavi ovunque davanti

come la morte sulla tua spalla

e il tuo tonal

sempre più in disordine

accarezzando

seni nudi

uguali-diversi

autodistruggendoti nei cessi

giocando al guerrigliero

giocando al benpensante

giocando all’arrivista

giocando al mistico

giocando un gioco

già scritto

vivendo

 

(nastro registrato in partenza)

 

un principio che sapeva di fine

una fine che sapeva di principio

ATTENDERE

non è scritto

che all’alba sempre risorga il sole

vi fu inganno?

in ognuno di noi c’era la risposta

sepolta da

cambiali

televisori

carta stampata

macchine per ogni cosa

rumori

prodotti ignobili

sessi

rottami

 

un cumulo di vibrazioni artificiali

che nascondevano entità sconvolte

più o meno tangibili

inavvicinabili

e pur sempre lì a portata di mano

nelle città babilonia

sconfessate dai propri fondatori

ma

le auto continuavano ad uccidere animali

gli uomini se stessi

le foreste pietrificate

ultima testimonianza

nei rifugi da supermarket

con bombe sempre più raffinate

in questo popolo di negri e d’ebrei

i lunghi capelli ormai tagliati

i lunghi coltelli mai affilati come ora

un adesso

che è sempre un revival

un mondo

che è solo spettacolo

le unghie si sono infine spezzate

 

GUARDA

 

E CERCA DI VEDERE UN ATTIMO SOLO INTORNO

DENTRO

SOTTO

non c’è più tempo d’analisi

di confronto

di compromesso

la rana ha già fatto il suo PLOP!

(l’ho già detto)

l’oca è già uscita dalla mistica bottiglia

(ho già detto anche questo)

il bianco è divenuto nero da un pezzo

nella mia mano I MONDI

il tempo ha concluso il suo ciclo

il più piccolo era il più grande

i circuiti del pensiero corrente

sono cortocircuitati dalla città elettrica

 

LA MIA E’ TESIMONIANZA

RIFLETTERE

URGENZA

 

pressati uno sull’altro

l’uno deve superare l’altro

essere meglio dell’altro

l’altro dev’essere schiacciato

conquistato

annichilito

messo sotto i piedi

inculato

ucciso

sputtanato

distrutto

abbandonato

soggiogato

 

il vento dell’io

maschio ovviamente

spadroneggia

è la norma

(non importa se distrugge)

cambia il mondo

a SUA immagine e somiglianza

 

è uno SCHIFO

è il delirio la confusione dei ruoli

l’incomunicabilità più totale

tutto per non far comprendere l’ovvio

è la barbarie allo stato brado

è così

che la menzogna si fa <VERBO>

che la dittatura è democrazia

che l’ingiustizia è giustizia

che la violenza è nonviolenza

che il caos è ordine

che il negativo è positivo

…poi…poi…

molti dubitano nel poi

la realtà propone

se stessa come modello

i 4 cavalieri ridono

giocano a dadi nell’attesa

te trombe di gerico

emettono i loro suoni

il ciclo conclude il suo…

là nella fascia degli asteroidi v’era

un pianeta che può dirci come successe il futuro

solo volesse

come il popolo basco

in spagna o in america latina

i saggi di sion verranno gettati in mare

raggiungeranno l’amata california

che vi scivolerà

non troppo gentilmente da sola

la terra cesserà d’esser gentile con noi

ne ha più d’un motivo –

il vitello a due teste fu partorito

gloriosi popoli

giacciono nei libri di storia

neppure il mago di <OZ> avrà una storia

quando i frutti

si ripiegheranno su se stessi

e le femmine d’ogni razza rifiuteranno i parti

 

udremo le sirene cantare le loro melodie

ululare come all’uscita di mortifere fabbriche

le campane batteranno con gran foga

che cadranno sbriciolate

gli automezzi impazziti

usciranno in fiamme dai nastri d’asfalto e di morte

le radiazioni terminali coloreranno ogni cosa

i mari toccheranno i cieli

i cieli saranno impenetrabili

forse ancora qualcuno avrà fede

ma seguiterà a non vedere

che nessuno stavolta

mediterà per 40 giorni in india o in palestina

o si lascerà freddare su una croce

nessuno stavolta

consegnerà sacre tavole

ne tanto meno

risusciterà da morto

per chi?

 

e pensare

che se tu non avessi infranto le sacre regole

disintegrato materie

sfruttato tutto e tutti

senza rispetto per niente

e pensare

che se tu avessi guardato quegli occhi

 

(gli antichi egizi lo consigliavano)

per un solo istante

 

SE se se se

il mondo dei se e dei ma

è il mondo dei citrulli (quante volte l’ho sentito dire)

se questo è ciò che ci aspetta…

in fondo l’età dell’oro?

3 vie aperte nella confusione

la difficoltà è nell’imboccare quella giusta

non ho mai creduto nel libero arbitrio

forse gli dei come marionette (noi)

coi nostri fili

e crediamo d’esistere

e se il sognatore si desta

che ne sarà del sogno

 

ma l’incubo innalza

tangibile come non mai

dovremo bere fino in fondo

l’ultima goccia

ancora mi ascolti?

tutto cambia. niente cambia

la solita tattica

di chi mai ne ha avuta una

l’ingranaggio s’è incrinato

forse è bastata una dose di LSD

ed una nottata insonne

ma qualcosa ha iniziato la mutazione

forse più realtà parallele

una accanto all’altra

infinite

aspettano da un’eternità

è una possibilità come un’altra –

una breccia un passaggio

qualcosa (magari la più banale)

che doveva esser così invece è cosà

forse una palla di biliardo

lanciata in modo improbabile

ha scombinato l’universo

tutti sono stati costretti a rifare i tarocchi

o a gettare i king

solo in questo caso rivedremo le entità fuggite

che ritorneranno come oggi s’è

rivista qualche speranzosa rondine

e le mosche dopo il massacro

io non so

almeno con esattezza

ma l’informazione è alla portata di tutti

vi è solo un difetto

non riesco a decifrare il messaggio

forse un buon computer può venirmi in aiuto

ce l’ha fatta col DNA

ma qui il gioco è diverso

il tempo s’è accorciato maledettamente

 

(vatti a fidare dei sacri testi)

l’era del metallo pesante è agli sgoccioli

 

LA SOLUZIONE E’ CONTENUTA NEL MESSAGGIO

IL TESTO E’ IL MESSAGGIO

per chi lavora il mio tempo?

 

Dvarapala guardiano della porta

Bodhidharma primo zen patriarca

Mahasattva che s’offrì in pasto alla tigre

re Ajatashatru proveniente da kyzil

Sublime Leone principe dell’asia centrale

Lokapala protettore del mondo

Vaishravana evocato da un mantra

il Fudo l’imperturbabile re della saggezza

Bato Kwannon salvatore degli animali

Vairocana incarnazione dell’infinito

 

la tua barocca musica trai miei

lunghi capelli

p e r l a v o r a i l m i o t e m p o ?

 

 

 

 

EMPIRE STATE BUILDING

l’empire

l’avenue

l’angolo

l’epoca

l’edificio più alto

l’antenna

l’altezza della statua della libertà

l’enciclopedia

l’architettura urbana

l’utilizzo

la nuova amsterdam

l’acciaio

l’incendio che distrusse la città

l’usbergo

l’edilizia

l’inghilterra

l’industria

l’architetto di minneapolis

l’appartamento

 

l’empire state

la grande mela

l’estetica

l’impostazione

l’uso di strutture in acciaio

l’inaugurazione

l’ambiente

l’influenza statunitense

l’hudson

l’attività di new york

l’asia

l’empire state building

 

 

 

KLINGSOR

 

L’immagine riflessa nello stagno

dell’uomo presente

avido infantile distrutto e raffinato

frutto di tarda civiltà

moribondo uomo d’europa

voglioso di morte gaudente nel naufragio

disprezzo di fughe in rassicuranti certezze

finitudine dell’opera umana

malinconia virile

il destino di K.

nei suoi contrari equilibri

la musica dei tramonti

l’ultima estate

dove abita Fatme, la perla fra le donne?

il mago spezzò del pane e lo mangiò

ti è mai capitato di frugare con un ferro da calza

in un orologio a pendolo fermo?

ricordo che ti piaceva il mio quadro, il più

cinese tra quelli che ho dipinto

K.

Luigi

il giorno di Careno

K. ad Edith

la musica del tramonto

sera d’agosto K. Scrive a Luigi il Crudele

K. manda all’amico Thu Fu una poesia

l’autoritratto

andò in città, comprò frutta e sigarette

per regalarle a Gina

l’ultima estate.

 

 

BORGO A MOZZANO MILLENOVECENTOSESSANTA

 

agli inizi degli anni sessanta

nella media-valle pieno miracolo economico

e fabbrichette di rapina operaia

inquinamento

(i risultati malefici dopo vario tempo)

con un matrimonio che stava per iniziare

lasciando gli studi e gli amici

PLINC società in nome collettivo

di palagi pietro

detto benefattore della zona

assunto di corsa (amico di amici)

come magazziniere

e sballottato da un lavoro all’altro

ero l’unico a uscire quando la sirena

suonava

per beffa operaia – tutti restavano al

lavoro senza riscuotere straordinari

(o ben pochi solo ai "più bravi")

tempi del pirataggio industriale

con gite alla fabbrica di Rubino

o a trovare Patty Pravo in Versilia

o Delia Scala imparentata non so a chi

mi ritrovo con un’auto in regalo

tengo il magazzino disegno i colli di

camicia, tratto coi clienti

assito il padrone che compra un grosso

diamante…

"devi prendere la patente per il camion…"

una gita a Milano, ma solo per scaricare

la stoffa

"gli operai non meritano niente, tu sei diverso…"

sì, sono diverso, lo mando a fan’culo

e me ne vado

scagliando fuori dall’auto

il suo schifosissimo campionario

lasciai così all’amico Brugnaro

il canto di fabbriche

(erba e rondini)

il boom economico intanto lasciava

il posto a violenti boom bancari

di ben altro segno e colore.

 

 

PROPOSTA

"Quella notte mentre il padre dormiva

il leone ferito entrò strisciando;

la moglie gli corse incontro e si

buttò in ginocchio:

Leone, leone – disse – non mi funziona più

la testa"

ed ancora come Corso dichiarare "io sono buono"

mentre BBrraaaaMMMM sfrecciano inquinanti

simboli

di quest’epoca ormai al crepuscolo

quando non scorgi più saggezza negli occhi dei

vecchi ma solo rassegnazione

è certamente questo un momento crudele

senz’appelli

la scatola idiota

indifferente erutta a getto continuo frasi senza

senso, l’assurdo perpetua solo se stesso

vi è terrorismo in tutto ciò

io macchina pensante riflesso sensa-tempo

elaboratore

entità biologica rettile mammifero unicellulare

etereo

IMPULSO

Trigger scatto riflusso energia equilibrio armonico

disarmonico sensibile insensibile coordinato

scoordinato elaboratore immagazzinatore di dati

 

 

 

THE END

 

1.

approfittai di una distrazione degli impiegati per perdere il libro di sabbia in uno di quegli umidi scaffali cercai di non osservare né a che altezza né a che distanza dalla porta provo un po’ di sollievo ma non voglio nemmeno passare per via mèxico

 

2.

quella esperienza fu l’ultimo degli insegnamenti di don juan da allora in poi non ho più cercato le sue lezioni e sebbene don juan non abbia mutato il suo atteggiamento di benefattore nei miei confronti credo d’essere stato sconfitto dal primo nemico d’un uomo di conoscenza

 

3.

bensì all’interno della "parole" stessa o meglio tra gli atti di produzione della "parole" proprio là dunque – è importante sottolinearlo – proprio là ove altre fratture ed altre differenze hanno il luogo della loro manifestazione semiotica

 

4.

non è concesso a tutti di poter manipolare i tarocchi o come si suol dire volgarmente di saper leggere sulle carte la conoscenza perfetta delle carte non è sufficiente la scienza senza l’intuizione rassomiglia a un corpo senz’anima per saper bene leggere sulle carte si deve avere il dono misterioso della chiaroveggenza che ci mette in relazione col piano astrale

 

 

 

 

INTIMO’ IL MINISTRO

 

tagliatele la testa intimò il ministro

che idiozia senza senso gridò Alice

prima la sentenza e poi il verdetto

dio dodo qui s’impazzisce

 

tip top getranke, name, adresse, carton

tip top orange grapefruit

tip top

rizla più

tip top riempimento cuscini

 

continuate così

saprò mai è impossibile, oggi

lo sento, non è la mia

è la pietra del potere

 

tip top gli occhi erano simili ai miei

tip top ho mangiato un panino

tip top la rosa non ha resistito

tip top io non avevo voglia

 

troveranno il gesto chiuso che li riassuma

tra il gelo mutato, tra i capelli di zingo

pezzata per camino di velluto

riorma della scuola e prospettive di lotta

 

un’influenza

un ritorno imprevisto

perchè ricopiarla

quando è possibile costruirne un’altra

 

viet nam

cambogia

cina

ancora russia

 

il tip top s’arresta improvviso

il mio modo per affossare è

sicuramente

il migliore

 

gros grean verde oliva

bottoni antracite, quasi neri

un giornale dietro lo specchio

riassumiamo lo specchio

 

trovando ancora la chiusura nel gesto

prima la sentenza e poi il verdetto

che idiozia senza senso gridò Alice

tagliatele la testa intimò allora il ministro.

 

 

 

INVETTIVA

 

cittadini sopra ogni sospetto

inquisitori di tribunali

stalinisti speciali

uccisori della vita e del

pensiero

masticatori di ceri e

leccatori di pile

nemici dell’uomo e della

materia

G U A R D A T E V I

I N T O R N O

VOI la causa

a VOI la colpa.

 

 

 

 

 

 

 

 

PAGINA SETTANTACINQUE

 

I

per loro è il fiume, è dove passano la

vita, prospettiva di batrace, picchia

il corpo fino a farne uscire l’anima, l’

educazione, qualunque tipo d’educazione

II

perché è orgoglioso di considerarsi

umilmente agnostico, il centro non sarà

comunque vuoto; sarà riempito di tutte

quelle idee vitali che si sono diffuse

III

suonarono il campanello alla porta:

due fratelli, Lincoln di 23 e Andrei

di 17. venne ad aprire lui in persona

eccolo lì. Ramon Vasquez, il vecchio

IV

sicché, tanto più fingeva amore per

essi e ne cercava l’amicizia, e offriva

loro i servigi della sua sapienza e

fatica, in qualsiasi grande impresa

V

utopia è pretendere che questa

realtà possa durare a lungo, bottoni

dorati nella trasparenza solare

dolce la musica degli Ainur.