- ho recuperato molte delle poesie scritte dal '67 all'82 - molte altre però mancano all'appello - chi le rintracciasse pubblicate qua e la me le invii - ricambierò con un mio libro -
empire state building
VITTORIO BACCELLI
1967 – 1982
EMPIRE
Sono qui sulla 5th avenue all’angolo con la 34a strada, s’innalza davanti a me, è splendido come una cartolina illustrata, intorno i rumori della metropoli, le auto sfrecciano veloci, i passanti distratti tesi nelle loro occupazioni quotidiane. Due giovani nere mi guardano incuriosite, una mi lancia un sorriso. Sono troppo preso dall’edificio che con i suoi quattrocentoquarantotto metri mi sovrasta. Un poliziotto con l’aria truce passa davanti a me.
E’ un simbolo, è il simbolo della grande mela. Lo scimmione con la bella rapita lo sta scalando, gli alieni lo distruggono, quanti film!
Empire, più della Statua, simbolo della libertà, di una fiducia nel progresso che forse ci sta uccidendo.
Empire, una tappa della mia vita, che dal ’31 s’erge solenne e diverso.
Lamb, Shreve e Harmon, ne sono sicuro, sapevano che stavano edificando un simbolo per l’umanità intera.
Mentre rifletto il gruppo d’amici mi raggiunge, mi porta via. Sparisco nella caotica città, nella capitale del mio mondo.
Empire State Building, aspettami, tornerò, per meglio conoscerti.
MARLBORO
filter cigarettes
sather gate illumination
20 class a cigarettes
maremma t’ho visto a modo mio
selected fine tobaccos
ci fu un tempo un sacco di tempo
made under authority of
molteplici divisioni interne
philip morris inc.
per farne il veicolo normale
del pensiero a tutti i livelli
richmond; va.
PELIKAN
e professionalità mancante
nei ciclostilati dispersi
dibattiti aspersi
inutilità imperante
camion sferraglianti nelle
strade d’agosto
ruggenti alla ricerca del
sacrificio umano nell’
impatto con fragili automezzi
e tampone per timbri
di colore verde
utilizzato per il mio
archivio di reperti degli
anni ottanta
ignaro dei circuiti postali
il pellicano
sorvola le spiagge con
turisti crucchi
inebriati dal sole toscano.
QUARTO PIANO DELL’ASSOLOMBARDA
fra
quarto piano dell’assolombarda
una fuga inattesa su spiagge assolate
non sono d’accordo
mi ignori
diciotto giorni a contare i minuti
due cartoline e una lettera
spedite in un giorno
per levarmi di culo
teppismo
quarto piano dell’assolombarda
terza porta a sinistra
nessun contatto
si è fermato ormai tutto
la posta s’ammucchia
corro col BMW per le strade toscane
non torni neppure alla scadenza fissata
cibernetico
quarto piano dell’assolombarda
terza porta a sinistra
secondo ufficio
mi mandi a dire una cosa non vera
che stai male e rimandi partenza
vengo a prenderti all’aeroporto di pisa
l’aereo da olbia ha mezzora di ritardo
un caldo che svengo
quanto mi è costata la tua abbronzatura
integrale
e brutalità
lo smalto dei tuoi denti
scintilla
s’apre la porta automatica
incazzato come non mai
il caldo africano
futuristica
quarto piano dell’assolombarda
terza porta a sinistra
secondo ufficio
terza finestra.
VENERDI’ SANTO AL BUREAU
assieme al superfluo per poveri finito in
panne rimpiangendo bum di miracoli economici
ormai canne da cannone d’altri tempi
abbiamo più raffinate esplosioni cellulari
con chirurghi scimitarra pronti ad ucciderti
con dolore peggio dei movimenti della vita
che sono ovviamente sociali e falsi
in difesa della centonovantaquattro
tra poco chiamati alle urne inseguiti da
celerini nervosi ma smilitarizzati
inflazione dal lato del piombo
il rame costò la testa d’allende
la multifilter accelerando la disordinata
moltiplicazione (vedi sopra)
due lauree e vado per la terza in inflazione
galoppante – avrò attaccato bene gli stendardi
della lucchese computer?
una polizia privata di quelle con gli sceriffi
che voglio disarmare, si fa avanti e mi vuole
ai suoi servizi s’intende.
un poeta già alle prese con sublimi disfunzioni
del proprio tubo digerente
attaccato con violenza dalle mode di
diciassettenni variopinti
con le ali vibranti per l’improvviso freddo
tornato
senza sacchi a pelo e tenda regalati in blocco
alle popolazioni terremotate
è difficile essere una qualunque cosa
è difficile scontrarsi con le esistenze trascorse
è difficile cambiar tono senz’essere intralciato
dalle interferenze
è come "sentire le voci" e cambiare trasparenze
nella costante ricerca e nel viaggio profondo.
aveva una sua morale il venditore di astronavi
in disuso.
LE IDI DI MARZO
per rinotracheite
s’attarda s’attaglia
soverchia distrugge
dei miti l’essenza
d’assenzio impregnata
com’opera stanca
d’inghippi t’avvolge
dispera l’assenza
di enti presenza
grand’opera avanza
in vetrina s’espone
RIBASSI DI FINE STAGIONE
d’efedrina mi manca
una spanna in cc misurata
con lampi d’acrobata
arriva la prima
Pugnalata
crolla l’impero
con agnelli belanti
Seconda Pugnalata
la rosa rossa divampa
il fiore di fango
diviene di sangue scarlatto
crolla l’impero la lama
penetra inesorabile
nel vulnerabile corpo
l’androgino esulta alla
grande opera però
incompiuta per mille
e ancor mille valzer
del sole danzante.
MANUALE
per la conoscenza attiva del sapere
i fili che sottendono
la storia dell’uomo
è la prima che affronti in modo ampio ed esauriente
Money
salone internazionale
per la ricerca d’un lavoro
punti passo sessantaquattro
d’acta archeologica sinica
speak to me
no, forse è meglio che non mi dica nulla
us and them
on the run
in via paolo fabbri 43
apre le porte sull’ignoto
any coulor you like
Budho sur stona pordo
de la subtera palaco
surmura stongravurajo
en la subtera palaco
che affronta
in rapporto con la storia del movimento operaio
lo sviluppo del pensiero contemporaneo
open here!
IL FUOCO
la magia cercava forza per abbattere il potere
ma divenne potere essa stessa
è la storia dell’anello del Nero Signore
adesso il procedimento è il medesimo
acquisire forza per estinguere il potere
le energie negative non vanno represse
(reprimere è un procedimento cattolico
reprimere è un procedimento comunista
blocca solo momentaneamente le forze
che poi riesplodono)
le energie negative vanno trasformate
in energia d’amore
questa è la vera forza
del fuoco alchemico.
ERRECI
I
E’ l’applicazione della volontà umana dinamizzata
all’evoluzione rapida delle forze viventi della natura.
II
E chi dunque vorrà vedere ed apprendere dovrà cercare
l’arte e quando avrà appreso tutto, non gli resterà
altro che levare le tende e procedere oltre.
III
Probabilmente le tombe anziché un rifugio per i morti
sono la loro prigione.
IV
Esiste un solo mondo invisibile e sconosciuto
del quale il nostro non è che una frangia accessoria.
V
In questa quinta soglia dell’albero che vive
dalla cima e frutta sempre e mai non perde
foglia, sì capito ormai m’avete, è l’albero della vita.
VI
Si deve sapere per osare, si deve osare per volere
occorre volere per detenere la forza, tacere si
deve per regnare.
IL FIGLIO DELL’UOMO
Egli m’ha condotto m’ha fatto camminare
nelle tenebre
ha abbattuto le mie forze durante il cammino
ha accorciato i miei tempi
non portarmi via nel mezzo dei miei giorni!
Festa a Gerusalemme tre uomini al supplizio
due briganti ed il figlio dell’uomo
a mezzogiorno il sole diviene nero
cuore dell’uomo più duro della dura pietra
tre ore di tenebre non arrestano lo scatenarsi
dell’odio
…perché mi hai abbandonato?
Giuda e lui sono scelti
per una cambiale scaduta ritornata
oggi alla moda nella follia atomica
di carcasse d’auto sublimi
e televisori ammiccanti
il cibernetico rito si celebra tra
domestiche mura
insanguinato asfalto
e dollari fruscianti.
LO SPECCHIO DI KLINGSOR
1.
Voglioso di morte gaudente nel naufragio
Il destino di K nei suoi contrari equilibri
Ti è mai capitato di frugare con un ferro da calza
Tante povere fanciulle
Ora di notte
Ricordo che ti piaceva il mio quadro
Il più cinese tra quelli che ho dipinto
Il mago spezzò del pane e lo mangiò
Ora che non appari e non ti muovi
2.
Biancaneve attende ancora il suo principe
Avido infantile distrutto corrotto e raffinato
Ci saranno Elfi
Che all’età di sedici anni
E negromanti l’immagine è riflessa nello specchio
L’ultima estate
Il destino di Careno
3.
il destino dell’ultima immagine come estate
riflessa da specchi ai leviatani con elfi sedic
enni avidi & raffinati principi attesi da eoni
Biancaneve?
lotte unitarie pene spezza-mago e lo mangi
ò, sì, il dipinto cinese, ti piaceva assai il mi
o quadro con tante povere fanciulle dipinte
in ore notturne fruganti col ferro da calza ne
i contrari equilibri del destino naufragante in
morte gaudente con la pallina di vetro color
ata in blu.
4.
che abbiamo fatto cadere
ci saranno elfi notturni
libellule dipinte come palline di vetro
biancanevi sedicenni avide di sesso
mentre posiamo lo sguardo su caldi sospiri
a turno succhiano il pene del mago davanti a
specchi cinesi che devastano la scena
specchi cinesi che devastano la scena
5.
nella pallina di vetro
così la chiamarono morte
l’inizio di un’altra
alla fine di una vita
potrebbe, potrebbe
pure farci piacere
potremo aver compagnie
ed anche viaggiare insieme.
Ti aspetterò
quando la tua mente sarà vuota
<chissà potresti perderci>
LIBRA
il mio segno d’aria dominato da Venere
la mia poetica cerca un’armonia che
affascini chi legge, resto indeciso
soppesando effetti notturni & diurni
nei miei sogni appaiono paioli &
vecchi bracieri di rame lustrati con cura
mi spingono all’immaginazione più
estrosa (dewey docet) le variazioni iridescenti
dell’opale e le piante di lillà
in fiore
alle sei di venerdì –
per scrivere i versi più belli costretto
a sostare tra pareti rosa antico
o blu manto di madonna
dinanzi mazzi di fiori
restando alienato pur nell’apparenza di sicuri
equilibri.
questo secondo almanacco del cazzo!
sono nella soffitta scalcinata
un mercoledì di luglio alle ore 23
esatte
ed odio i fiori recisi, forse l’ascendente scorpione
(ma non era vergine?) mi salva
l’ode plutoniana resta ancora non aperta
sul tavolo.
NOTE SENZA TESTO
E’ tuttavia possibile che il mio resoconto di una di tali epurazioni, quella relativa al processo Tuchacevskij, possa aver bisogno di una qualche revisione: ma se è così, né Krusciov né i suoi successori hanno fornito elementi sufficienti per tale revisione, benché essi lo abbiano riabilitato e prosciolto dall’accusa d’aver complottato contro Stalin nell’interesse della Germania come agente di Hitler.
Per l’analisi particolareggiata sulle rivelazioni di Stalin, apparse nel ’66 rimando al mio articolo "Apocalittici ed effemminati" che tanto scalpore suscitò nella stampa inglese dell’epoca.
Questa lettera è citata anche a pag.221 e seguenti; evidentemente non si può essere sicuri della sua autenticità poiché l’originale andò disperso durante il terremoto di San Francisco.
Le citazioni di pag.412 sono tolte da quello che si presume sia il quaderno 753 della Storia Orale di Joe Gould attualmente conservato negli archivi della Fondazione Gould di New York.
Sempre di Gould è da ritenersi la mini poesia religiosa:
"D’inverno son buddhista
e d’estate son nudista"
OPERA
conoscenza
zen e quotidiano
fondo insieme
nel mio fuoco
alchemico
raggiunta l’iniziazione
ottengo ritualmente
gli elementi
che dispongo
attorno ad un centro
prendono forma
le seriche ragnatele
dei giochi di perle
scatta poi il feed-back
con il grande gioco
ed il ritorno
al crogiolo
rende attivi nuovi aggregati
ed ancor più affinati
affluenti.
TRIANGOLO MAGICO
COCACOLA
COCACOL
COCACO
COCAC
COCA
COC
CO
C
MARA
i capelli bruni ricci
nella cinquecento multipla
dopo un pranzo con gli amici
nella mia casa di montagna
a longoio
facemmo zitti zitti
l’amore su una sedia
nel buio
con tutta la gente attorno
che fece finta di niente.
NEOPLASIA
segno d’acqua dominato dalla luna
cellula impazzita mare ribollente fabbrica di morte
i poeti in questa casa sono mutevoli
la siringa è impaziente con lo zodiaco confuso dagli dei repellenti
i gas sottili con le radiazioni antiuomo, antivita
graffiti di triste-tardo-capitale
sognano perle smeraldi, se non pranzano con posate d’argento
si fanno cupi, malinconici & irrequieti
nere onde
dall’ultimo sigillo ormai aperto
risultano anche simpatici: eppure restano chiusi
i centomila corni dell’annunzio
non è un caso, amano gli ambienti viola, scostanti & freddi
la moltiplicazione ha avuto inizio
non sono pani né pesci: dormi pure tranquillo
o azzurro ghiaccio
hanno ben lavorato
i mass media
sono poeti notturni: scrivono i versi più estrosi il lunedì
la verità è mascherata del tutto
il lunedì dalle due alle sette
dietro un mondo di slot machine lucenti
ammiccanti
dalle luci ambigue, dai rumori d’iperspazi
specialmente se la luna rischiara sette anemoni su
lo scrittoio
con arcobaleni di giada-plastica
e volute d’un bel fumo azzurro-dead
la carta moneta cantante apre finte porte d’
un ancor più fasullo paradiso terrestre
la moltiplicazione ormai ha avuto inizio
(e non son pani e pesci stavolta)
porte ben diverse sono state aperte:
dall’universo-plastica danno direttamente in dimensioni
impreviste, o previste benissimo
la moltiplicazione ha avuto inizio
dormi permaflex
le UHF ti culleranno e passerai a ben atri specialisti
che a/traverseranno problemi analoghi
raggi di colore e di gioia truffa
omologheranno ancora il tutto
non vedrai la fine delle acque e delle città-babilonia
ma solo immagini riflesse; costruite elettronicamente a distanza
rimbalzeranno sputate fuori da un tubo catodico
senza acido i rombi ti sembreranno ancora piacevoli
i fiumi dell’ade delizie, la putrefazione nascita
goditi la tua fase REM
l’ultimo sigillo è stato infranto
parigi val bene una messa
l’incanto del tempo s’è rotto (alice è fuggita dal paese)
l’acquario per l’eternità può attendere
nelle buie strade abbandonate il qualcosa s’aggira
e pian piano spiega ali enormi & tetre
per miglia miglia miglia miglia & miglia
la moltiplicazione ormai ha avuto inizio
già senti l’alito d’inesorabili incubi solidificati.
LA MILANESE
dalla provincia con viaggio premio riconoscimento della
produzione all’alleanza assicurazioni
per tre giorni sballottato a milano
teatrino delle maschere, gita a stresa
alle 11 di sera bionda platinata con auto
azzurra vicino alla stazione
"vuoi venire a letto con me?"
prima ed ultima esperienza di questo tipo
vent’anni fa
positiva tirando le somme
mi trovai sbloccato finalmente con tante cose in sospeso
camera d’albergo, la baciai a lungo
facemmo l’amore in cinque minuti
scarsi.
mi dimenticai di chiederle il nome
mi disse che era del sud.
al ritorno fui licenziato dall’alleanza
cambiarono molte cose
il 68 si stava velocemente avvicinando.
(SENZA TITOLO)
*
* *
…………………………………………………………………………………………………..
audace petalo rosa gatto su palo giapponese fatato, ma ne eravamo proprio sicuri? eppure tutto era come mai prima e parlare di zen è non parlare potrei dirvi dei generali d’africa così di domenica ascoltando un graziopo stagra e dicermi anermito sibipone oggi il compagno di bagordi stava proprio male quella sera lungo il viale è freddo è caldo spira a svegliarmi amore,*
* *
fammi respirare nel mattino gli orologi dei dottori vanno sempre bene e bastò un tronco svuotato fusoliera per insetti grande nido sono nato come il morso della mela in una luna sfoglio giorni cerco anime le mille che sono grazie al bruno riccetto dall’occhio spavaldo bruno agone suona l’una suonano le tre sono suonate le undici tutti i giorni tutte le città salgono bramose dedicate a lei nell’isola terraferma]
*
* *
in mezzo c’è la valle cupa circondata da boschi e le querce perché scriverò (poesie?) la passione non basta t’ho visto passero sul ramo in alto facciamo a meno di tutto ma non della speranza sono povero cuore povero che vinci? Un pesciolino forbici sforbicio il mio italiano da garzone di saggia amichetta mi sento uomo tu mi parlavi ma bisognava dare un giudizio per un miserabile rieccomi davanti a
*
* *
un foglio bianco senza alcuna spedizione di oggi in un’ora mandato il tutto senz’altro eccezionale il tuo curriculum sebbene c’era una volta un re che disse alla sua serva, papaverini ci disse chi è senza peccato scagli l’occhiale l’albero capisce tutto fermosensibile piantato con l’ombra riportata e queste righe sono solo la segnalazione dell’io appena creato con i peli delle gambe che sono a differenza di quello che succede
*
* *
con la fantasia venere giocava con la luna prendendola in giro con un sopruso d’odio e d’amore di male nubi serpeggianti sotto l’astro infuocato il fuori di un canto nell’aria, un suono di chitarra che dalla stazione molta gente s’affolla vicino al biancore mi sento davvero strano ho tanta noia sullo spazio frantumato in istante di sfinge l’idea altalena sul giorno che re angioino volle fare un castello non c’è
*
* *
più bisogno di lavarsi i capelli posso andare su un vecchio barcone vecchio e malandato che solca le acide vette attraverso sporche stradicciole sulle………………………..
metti, una sera a cena
gravano su noi le membra
di treni pendolari
apologia di morte morbida
e violenze carnali il mio
sesso selvaggio
e gli amori consumati
come ricettari e ticket di
canti e strumenti musicali
e spettacoli teatrali
fanno da sfondo con le apuane
ed il pascoli alla
degradazione dei luoghi
e gli amori sul nascere e
le tombe non trovate
con gli amori dispersi
e sepolti
come scenario
afganistan e polonia
ed il rifiuto d’essere due
ed il rifiuto di crescere
ed il rifiuto dell’amore
rifugi nella sicurezza
dell’infanzia
gravano segni zodiacali degni
ed ascendenti paurosi
come trombe di gerico
intorno
udibili
vicine
prossime
come voli dal terzo piano
____________________________
il tuo sesso consumato
l’immobilità nell’amplesso
la vostra
la nostra inesperienza
il tirarsi via
generazioni diverse ma battute
la perdita del tempo
gravano morti d’autostrade
e neoplasie incontrollabili
come le esplosioni prossime
………………………………….
canto
il rimescolamento delle carte
e gli amori autentici
e le attenzioni da psichiatra
morte dolce come scelta
la perdita del centro
la perdita del tempo
la luna nel suo manto
argenteo si leva
metti
metti
una sera a cena.
Cara***
riusciranno i nostri eroi a trovare una soluzione ai tuoi problemi di vita quotidiana, non ci credo, e poi tutti hanno problemi di vita e sopravvivenza.
Tutti i traffici di stupefacenti sono controllati dalle guardie di finanza, ciao, scrivi per esercitarti.
Mia cara, trovarsi in una sera d’agosto in una casa di campagna e dirsi niente d’importante e poi andar via e non trovarsi più
Cercami, dissi nella sera d’agosto in cantina da tua sorella….della tua serata non m’importa niente
dimentica una sera così tempestosa. Va a Pomaia, fortunato dissi, fortunato per poter avere una simile opportunità.
Ora sono in quel di Pistoia,
la cavalcata delle valchirie produsse dodici morti e tre feriti.
I militari sollevano molte domande e attività sporche.
L’industria italiana esporta dal 1907 manifestazioni e anniversari della creazione e del consiglio rivoluzionario della Casa Bianca.
Che bricco!!!
Cara ***
ricevo questa tua dalla tua amica, continuando la rassegna dei sistemi e metodi per la registrazione dal vivo, con l’occhio alla migliore qualità del risultato finale ed un altro al maggior risparmio possibile.
Vuol dire prendere in considerazione i sistemi portatili, stereo e cassette e rimandare ad altra occasione l’esame ai più complessi sistemi a bobina, piuttosto poco portatili e molto più ingombranti.
L’armamentario portatile a cassette multiple e memorie solide copre…
Un altro argomento molto dibattuto è quello dell’omosessualità. C’è tutto un movimento, quello di liberazione che ha tentato di far uscire dal ghetto….in cui la società l’ha rinchiuso. Un ghetto sovente anche fisico, come….
(frammenti)
*
* *
ma ne eravamo proprio sicuri? eppure tutto era maledettamente confuso: cerchiamo di ricapitolare insieme, la stanza sembrava vibrare vi erano affissi quadri e stampe di ogni dimensione e d’ogni epoca e si vedeva tra l’altro il paesaggio prima dell’esistenza della stanza e quello successivo, quando essa non c’era più. sembrava anche che quella barriera fosse andata a farsi fottere: sinceramente cominciavo a preoccuparmi e giurai di mangiarmi tutti i ceri, tanto non avrei mai più saputo a chi accenderli. dispiegai le mie enormi ali e m’innalzai nella notte, sentivo intanto i venti delle più alte montagne, il calore dei mari meridionali e la forte pressione del centro. mi spinsi molto lontano in un mare di metallo fuso ed argentei anelli apparvero improvvisamente nel cielo. scansai molti tempi e scoprii un migliaio di cose da saggiare in contemporanea…ti abituerai, vedrai, mi disse. Io in verità vi dico, ci sto provando. abbi riguardo!
*
* *
RITUALE
esser centro del
movimento dell’alta
magia di eliphas levi
con rendita assicurata
di un milione al mese
più cazzi vari
arrabattandosi
rinato fisicamente con
psiche in rialzo
nelle tenebre
che circondano un
intelletto di massa
chiedere scusa?
Nemmeno per sogno
al di fuori delle
segate quotidiane
con porte che schizzano
via dai cardini e la
carburazione che fa
schifo
inchinatevi nuovamente
al rosso signore
proveniente d’aldebaran
con la rosa gialla
in mano (un tempo era rossa?)
confusione d’opere
incompiute nei tempi
d’archivio
raccogliere le piccole cose
che avanzano da un quotidiano
non vissuto a pieno
il mare non s’è biblicamente
sollevato nell’allineamento
planetario
mille e non più mille
al momento rimandato
a tempi peggiori.
SOLVE E COAGULA
in essenza di alta
strategia ricordo di
vite trascorse nel set
holliwoodiano cavalier
senza macchia al servizio dell’
imperialismo mondiale con
scontro col sanguinario di
nostradamus-memoria e l’
orso in arteriosclerosi
galoppante e medaglie con
falciemartelli
addobbato il davanzale e
cantoni moribonda
chiude la colged e
l’alfasud con febbre alta
da prognosi riservata
e casse integrazioni come rena
intellettuali senza colonna
vertebrale e d’ermetismo
contraffatti con l’argento liquido
e l’acqua bruciante
e mezzelune ai piedi delle
torri in funzione d’ascensori
mantra salmodiati con
androidi accatastati mentre
il tempo fuggiva in serpentine
colorate e la grande opera
restava costantemente incompiuta.
ARTHAVADA
ARTe
ARTista
ARTaud
ARTefice
ARTefatto
ARTuro
ARTificiale
ARTificio
ARTù
ARTrosi
ARTo
ARTrite
ARTanita
ARTare
ARTato
ARTefare
ARTemisia
ARTeria
ARTesiano
ARTetica
ARTico
ARTicolare
ARTicolo
ARTiere
ARTifizio
ARTigiano
ARTiglieria
ARTiglio
ARTigliere
ARTocarpacee
ARTofilace
ARTografo
ARTraglia
ARThavada.
(arthavada – spiegazione dello scopo e/o dell’intenzione)
[una scheggia di osso umano]
NOVE PUNTO E LINEETTE - ma la festa organizzata dal Rajah Indus si rivela una trappola infernale: Mandrake, Lothar e Jorga finiscono in un sotterraneo allagato ove rischiano la morte per annegamento. Mandrake al buio perde tutti i suoi poteri magici, ma il Rajah commette un fatale errore aprendo una botola nel sotterraneo per godere della fine dei suoi nemici: e con la luce Mandrake ritrova le sue straordinarie virtù; ritrova Jana, la libera e la riconduce al padre.
come è fatale, Jana salva riesce anche a vincere le resistenze esterne ed a sposare il suo amato.
*
* *
JOHNNY HAZARD – come vanno le cose? dammi il rilievo della nostra posizione
vediamo! siamo sulla giusta rotta! prima eravamo lontani 500 miglia!
ora siamo a 200 dalla base
allora è esatto! mi dispiace che dovrò lasciarvi ho quasi finito il carburante!
EH!
ci lasci? sei ammattito? apri il serbatoio di riserva, potrai farcela!
spiacente ragazzi! non volevo dirvelo prima. l’ho usato nell’ora trascorsa
e mi butto senza paracadute per non farvi rischiare la pelle venendomi a prendere
perciò proseguite e scordatevi di me.
*
* *
RIBATTENDO GAREM – i colossali missili antimateria oscillarono come neri insetti di Vega spaventati…
vibrano sulle sette ottave del nuovo bardo, poi il verde boato dell’implosione mistica fa tremare i mondi paralleli….
i vegetali ululano, invano i rettili strisciano qua e là.
in verità vi dico, il coefficiente di comprensione analoga e di gran lunga al di sopra degli indici di sicurezza massima.
in parole molto povere, non si capisce più niente…
non sarà mica stata la dispersione dell’UFO nello sperimentare il passaggio antimateria, responsabile di tutto questo?
forse, ma non nei termini in cui stai pensando…
La casa coi quadri smaltati
che palle perdio!
s’affaccia s’insinua
avvelena la sera
la casa coi quadri smaltati
di colore vivace
due letti a novanta
che amica perdio!
due chiavi
sono atteso e rimando
mi scuso poi invento
sconvolto mi sveglio
mi alzo nervoso alle sette
"un cappuccio!"
poi sfoglio i giornali
non trovo il mio pezzo
in due giorni
non faccio una lira
ritorna è un veleno
travolto scordato
mi siedo su un banco
aspetto a vuoto nel vuoto
mi muovo poi alzo
un due di bastoni un sette
e una regina di coppe
poi l’imperatore
le chiavi la casa
la stanza coi letti a novanta
i quadri smaltati
vuota la casa il cuore la testa
rimando mi scuso
m’invento un da fare
mi dico
mi serve m’aiuta
"fai questo e quest’altro"
ancora non giunge il momento
ancora non sento quel tempo
dieci giorni
la casa le chiavi i quadri smaltati
mi siedo e poi scrivo
"cazzo! mi ami?"
silenzio
parlare di zen è non parlare
potrei narrarvi degli antichi maestri giapponesi
o delle scontato informale alla pollok
dilungarmi sul silenzio di cage
o sul corpus poetico di ion barbu
o sulle avanguardie storiche
oppure diffusamente sui beat
con lo zen americano
e tutti i suoi affluenti
poesia prosa narrativa teatro
cinema pittura e chi più ne ha più ne metta
leggervi lezioni sul vuoto
preferisco invece
accendermi una camel
comprare un quotidiano
curarmi un dente che rompe, dio se rompe!
battere a macchina
bere un goccio di whisky al mattino
solo un goccio
farmi succhiare il cazzo da te
lavarmi i capelli
ascoltare i
tangerin dream
vivere insomma
SABOTAGGIO
ricordando cino ardinghi
(due giorni dopo la morte)
Timken nell’uovo di pasqua
La fabbrica un organo il miscelatore
Le storie d’amore di L. e di A.
SABOTAGGIO
Timken nell’uovo di pasqua
Spinelli capelli lunghi viaggio in olanda
SABOTAGGIO
Musica vibrante/dissacrante
Al ponte o nella camera a righe
Con l’invasione della squadra trai lacrimogeni
Le bandiere mancavi nella polvere di licola
Trasmettendo dischi preferiti alla radio
Con rabbia di vivere e di cambiare
Invidiando dolcemente quel portachiavi
Fu estate d’amore quella del settantacinque
Aspettando di nuovo sessantotto
Timken nell’uovo di pasqua
I good times ormai lontani (vicinissimi)
Le serate da sballo in casa i risi macrobiotici
L’incazzatura giovanile
SABOTAGGIO
Lunghi capelli biondi il tuo amore in america
E quello in montagna
Pieranna e i distintivi del "caffélatte"
I concerti un camioncino sballato
…non torni ancora da genova
gli amici t’aspettano……
SABOTAGGIO
Non è la tua estate questa del ’76
Non è la tua festa questa del lambro
Era la tua vita in gioco nel sorteggio con mauro
SABOTAGGIO
Timken nell’uovo di pasqua
Coi piedi nauseabondi lo spaccare in quattro il capello
Il cercare il voler credere la spezzata gioia di vivere
La tristezza che a volte prendeva
SABOTAGGIO
Timken nell’uovo di pasqua
Non è questa la tua estate
Non potevi non capire
Lavorare un inverno per non andare in olanda
21 anni
Non potevi non capire
21 anni (non ancora compiuti)
Non potevi non capire
Non era questa la tua estate
Timken nell’uovo di pasqua
Il tempo è fermo non è più
Stagione di sintetizzatore
Il viaggio programmato da troppo tempo
Quell’amore impossibile da cogliere
Non è questa la tua estate
Imbarcato contro voglia in un altro viaggio
Non previsto non programmato
GRATIS ASSOLUTAMENTE GRATIS
SABOTAGGIO
Non hai visto il mutamento
Non è questa la tua estate
SABOTAGGIO
Rimasto col ricordo del lampo
dei trip
del fumo
delle bandiere
Non è questa la tua estate
Timken nell’uovo di pasqua
Un titolo di giornale
Una foto sbiadita
Un’auto schiantata
I tuoi calzini bianchi
La musica
Il lampo
TIMKEN L’UOVO DI PASQUA
SABOTAGGIO
Gratis
TIMKEN L’UOVO DI PASQUA
Maledettamente gratis
SABOTAGGIO
TIMKEN! L’UOVO DI PASQUA.
DESAGREABLE
sospinti nell’
universo trappola
ingramaglie
dal leader della
giamahiria
i savi di sion
propensi alla
battaglia ingaggiata
dai falsi gentili
esperti nello studio
della dianetica
a roma il nuovo
capo polacco
imperversa attendendo
i cavalli cosacchi
nelle fontane cittadine
le armi di isher
dimenticate
sugli scaffali polverosi
delle librerie
specializzate
la comparsa hollywoodiana
ignara del nuovo
ruolo
imperversa con spirito da cinepresa
sul set
mondiale
dimentica del
novello stranamore
che coscienziosamente
attende
il suo tempo.
DUBBI
Erano i moduli per una petizione a favore di Tony Negri, erano tre, Elisa li aveva avuti da Anna Maria, ma poi non era più riuscita a trovarli. Era sicura di averli lasciati da qualche parte a casa sua.
* * *
L’Eliogabalo di Artaud era stato espropriato da Elisa e Mariapia in una libreria del centro di Firenze, anch’esso avrebbe dovuto trovarsi a casa d’Elisa. Malgrado numerose ricerche anche il volume è risultato introvabile.
* * *
E’ il momento di infilarlo, mi alzo e sto per aprire la scatola di capodimonte: i condom sono lì dentro, ne vedo due, sempre uniti assieme fuori dalla scatola. Apro la scatola e dentro ce n’è uno solo. Ricordo benissimo che ne avevo tre attaccati assieme ed uno singolo, inoltre è diversi giorni che non li adopero. Chi l’ha usato, e con chi? Perplesso continuo a far l’amore.
* * *
Ho fatto quattro fotocopie della lettera che mi ha inviato l’avvocato, perché ho da spedirle. Le avevo lasciate sulla scrivania del mio studio. Butto tutto all’aria ma non le trovo e neppure trovo l’originale. Su uno scaffale sopra i Linus vedo l’Eliogabalo ed i moduli per la petizione a favore di Tony Negri, ma non dovevano essere a casa d’Elisa?
* * *
Chi ha pulito il portacenere in camera mia? Conteneva una sola cicca, chi è venuto da me senza che me ne accorgessi?
* * *
Anche il sacchetto dell’immondizia è stato cambiato.
* * *
Le fotocopie e l’originale della lettera dell’avvocato che sto disperatamente cercando sono sicuramente a casa d’Elisa.
* * *
Secondo la celebre profezia di Malachia, confermatasi esatta fino ad oggi, dopo Paolo VI, 108° Papa, non resterebbero più che tre pontefici che dovranno occupare il sacro trono. Il cristianesimo in piena crisi da modernismo, sembra debba arrivare ben presto alla sua fine. La fenice risorgerà dalle sue ceneri?
* * *
Inizierà la grande carestia generata dalla violenza del politico su la natura, dall’Asia si rispecchierà in Europa. Terremoto nella parte occidentale dell’Italia del nord. Una guerra iniziata nel maggio e con scontro definitivo in dicembre. Partita dal Nord-Africa con serpeggiamenti mondiali con Russia e Cina ai ferri corti. Mentre i gialli vittoriosi festeggeranno il loro capo saranno assaliti dalla CocaCola guidata da un presidente giovanissimo
BLANCHE
…….. .. ……….. ….
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…….. …. ………….
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……. ……… ……..
………..
…. ……………. ………..
…. ……….. ..
I SIGNORI DELLA GUERRA
di nuovi ideogrammi con ultime deduzioni
da trarre demoniache nuove formule e sigle
dei distributori di morte
pidue pitrentotto sigilli dell’ultima
era che doveva esser acquario dimenticato
da astrologi computerizzati da vaticano
grondante sangue
e malaugurio ormai previsto
da centinaia d’anni e i Borgia e i medici
non riescono ad esorcizzare
penitenziagite con fra’ Dolcino al seguito
dei cavalieri nel cielo viola radioattivo e
con dollari che scendono come insetti verso
terra
e i tre quarti del mare?
venduto a los americanos, come il Patriarca
spadroneggiano i signori della guerra
ed Iran e Afganistan e San Salvador
e molti altri angoli del pianeta
con cambiali da tempo scadute e rotti i sigilli
snc in distonia col quotidiano sbalzato dai
corretti binari
in prossimità d’Aldebaran
ritmicamente pulsa il nuovo
propulsore a ioni
ENRICO PEA
ho conosciuto Pea in villa Bottini
(la sua vita affissa in manifesti amor\evolmente
preparati dai nuovi impensabili amici)
era il movimento del settantasette
poi arie bifolchine – un libro forse di mia madre –
polveroso nella biblioteca (fino ad allora non letto)
con Gigi – suo nipote – mi ritrovo nella baracca rossa in Egitto
a scuola da un maestro incredulo
<< non può essere roba tua! >>
gli autodidatti limano ogni parola
scolpiscono come nel marmo
ogni frase
controllano meticolosamente, scrivono a margine
il glossarietto finale
fermo sulla parola anche giorni
libertario, ribelle, giramondo
il tuo Giuda al teatro Verdi
certo non piacque al cardianal Maffi
la scomunica, un ravvicinamento che poco convince
chi fu l’ospite tuo (anarchico) alla baracca rossa?
forse furono in molti
trovo un Hesse nascosto tra le tue righe
la Villa intanto
ci avvolge
nei tuoi ricordi.
CONTRO TUTTI
conoscenza
zen e quotidiano
fondo assieme
nel mio fuoco
alchemico
raggiunta l’iniziazione
ottengo ritualmente
gli elementi
che dispongo
attorno ad un centro
prendono forma
le seriche ragnatele
dei giochi di perle
scatta poi il feed-back
con il grande gioco
ed il ritorno al crogiolo
rende attivi nuovi aggregati
ed ancor più affinati
affluenti.
LENNON
questo gelo improvviso
fa pizzicare la punta delle
mie dita
nel sud sconvolto
la polonia attorno
al nuovo sindacato
nel circuito postale
ormai è scoppiato il casino
l’assioma infranto avrà
avuto una sorte felice?
lei orgasmizza singlossie
e mi fa
auguri per l’istologia
cala di molto l’interesse
nella borsa mondiale
per nostradamus siamo
nel cominciamento
cerco anterem nella cassetta
postale
newsweek m’ha
augurato buon anno
…………………………….
ieri hanno sparato
ieri
hanno ucciso
Lennon.
POESIA PER ATTILIO
oggi mercoledì
sedici luglio
1980
fermo alla bancarella di
piazza sangiusto
sfogliando come consueto
libri usati
scegliendo qualcosa dal mucchio
la sacerdotessa d’iside –
d’autore italiano sconosciuto
in ottimo stato
del ’30 (anno VIII)
edizioni athena
questo vecchio libro lo prendo!
< prezzo d’allora L.10 >
più sotto
S O R P R E S A !
la mia città sottile
quaderno malamente stampato
l’anno passato
ed accanto ancora
S O R P R E S A !
requiem dei poveri
d’attilio lolini
edizioni rebellato
stampato nell’anno
1967
editore in padova
e così caro attilio
ho pensato di scriverti
prima ancora di leggerlo
dopo il bagno
appena m’infilerò nel letto
vuoto stasera
in questa strana estate
mentre fuori da un cielo malato
scende una fitta pioggia
ma
mi è sembrato un poco buffo
trovarci così
stamattina
assieme
dentro la bancarella
di piazza sangiusto
entrambi libri usati
sono responsabile della separazione
quant’è questi due?
(il requiem e la sacerdotessa)
millelire ciascuno
il prezzo è basso
e facilmente abbordabile
li compro entrambi
m’avvio verso l’auto
sfogliando curioso
il tuo libretto
dalla copertina marrone.
ALIAS
Era il BOOM del miracolo economico
Da poco le madonne avevano finito le lacrime
Ed in quel borgo dietro un capanno
Per gli attrezzi agricoli
Conobbi per la prima volta cosa volesse
Dire far l’amore sul serio
E mi piacque assai e con lei sempre
Per cinque anni o giù di lì
La mia occupazione principale
Ed anche con l’amiche sue era bello
Qualcuno si sposò pure
Con sacro rito cattolico romano
Un dì freddissimo d’inverno
In una chiesa di frati e piedi congelati
Non vedevo l’ora di tornare a casa a scopare
Rimase incinta a seravezza
- non la sapevo ancora patria del Pea –
Amore con panini più salame che pane e tanta birra
E poi il fegato mio se ne andò a farsi fottere
A pisa andavo a medicina
Ma io di qui e tutti gli altri di là
E ci perdemmo di vista
Da buoni amici io in corteo e lei al lavoro
(era il sessantotto)
Era venuto il momento di crescere
Ma a sangiorgio parcheggiai 28 giorni
Ci furono molte zone spiacevoli
Il BOOM di piazza fontana
Aveva cambiato molte cose.
STELLA ARTOIS SI GUARDO’ INTORNO STUPEFATTA
Stella Artois si guardò intorno stupefatta
non aveva più addosso la sua meravigliosa
tunica color porpora ed era completamente
nuda
era rimasta solo con la vipera di platino
attorcigliata all’avambraccio sinistro
su quella spiaggia deserta il sole sfolgorava impietoso
Antonio Baronetto si trovò davanti al mare
aveva solo schiacciato il pulsante dell’
ascensore per scendere al dodicesimo piano
doveva controllare una pratica inevasa
solo in un secondo tempo s’accorse di non
avere più gli abiti
solo il rolex era al suo posto
Andrea Perelli aveva grato la chiavetta
d’accensione del suo BMW nuovo fiammante
tra l’altro acquistato a rate
aveva pagato solo la prima
è ovvio che anch’egli si ritrovò nudo
sulla solita spiaggia
con al medio l’anello d’argento
regalo della figlia al ritorno
d’un viaggio in turchia
Sul modulo stapparono una bottiglia
d’ambrosia
ricordo dei vecchi tempi
erano tutti eccitati e felici
dopo millenni erano finalmente
riusciti
a riattivare il portale
Sileno li preparò per il viaggio.
CLARISSE
Marisa – Accompagnavo in auto un’amica e lei fa’ cenno a un’altra
macchina, scende, va a parlare col guidatore
una ragazza bionda scende a sua volta e sale con me
ciao, dove mi porti? –
andai sul fiume facemmo diverse volte l’amore
poi l’accompagnai alla stazione
e mi scordai di chiederle come si chiamava
un anno dopo ero a barga e la vedo ancora più bella
con cappottino azzurro
collo di pelliccia
in macchina di corsa c’infilammo
nella prima traversa sterrata che incrocia
la strada che scende a fornaci
e dopo quella volta c’infrattammo più spesso
ed ogni volta l’amore
la cosa sarà durata sui cinque anni
andava anche coi miei amici, che importa?
la ricordo in una cantina lucchese
e in un fienile a dezza
quando rimanemmo bloccati dalla neve
in val di serchio
si fumava a lucca in case d’amici
si scopava a longoio quando
saltava la scuola
un giorno si finì in un fosso
con l’auto
(guidava il solito impasticcato)
mi feci un leggero taglio in testa.
Rosanna – stava nuda alla finestra perché
chi passava la vedesse
facemmo amicizia la notte di pasqua giù in paese
andavamo assieme a scuola sulla stessa littorina
fece l’amore con me ed anche coi miei amici
(si divideva quasi tutti in quel tempo)
ebbe un brutto incidente davanti al camp derby
fu bello in una baracca a donoratico
il suo fidanzato (fuori dal nostro giro)
voleva menarmi, ma poi non lo fece
tutto era semplice, non andavamo a lezione
conobbe un bravo tipo di marlia
con negozio ben avviato
lei, con la musica nel sangue.
Giovanna – Ci incrociammo in città a casa di barabba
lei però mi conosceva da tempo
sapeva tutto di me
barabba stava in piazza della colonna mozza
ora tiene le capre a sorano
lei era d’anchiano
qualche giorno più tardi
ci ritrovammo nei prati di
ponte a moriano
e fu l’unica volta
seppi che s’era sposata
non l’ho più rivista
o
non l’ho riconosciuta.
Fiorella – Minigonna, bambola
giratesta
non s’alzò la prima volta
tanto avevo voglia di farmela
incazzata il giorno dopo
si spogliò senza parlare
nella cantina d’un amico
fu ottimo quella volta
e la più bella in auto
d’inverno
in qualche stabilimento
balneare (deserto)
della versilia (in darsena)
cercava polli
e molti ne trovò
sparì con un fantomatico
tipo di firenze
mai più rivista in città.
POESIA
per rompere le ultime barriere tra arte e arte
per sconfiggere i Guardiani tra arte e vita
per superare la noia d’una politica ormai consunta
la poesia assume mille forme
si fa visiva, concreta, spaziale, tattile
recitata in case d’amici, letta alla radio
emarginata, rapinosa, chiassosa
diviene poi
SILENZIO
s’imbeve di DADA
futurismo e cocacola
si nutre alla fonte di Bacco
nel disagio, diviene essa stessa DISAGIO
poesia magica e mantra
racchiude storie passate e future
si gratifica d’un quotidiano non vissuto
diviene performance o si canta
si scrive sui muri o sui volantini non letti
deturna il presente scopiazza un futuro passato remoto
URLA verità volutamente nascoste
gira clandestina su giornali introvabili
si scambia messaggi per posta
una poesia ammalata d’emofilia
che perde sangue ogni volta che si presenta
il testo un pre-testo per il poeta ad esporsi
la poesia lavora per la liberazione
la poesia lavora per la sua morte
la vera poesia
si fa beffe della poesia
TRITTICO RAVENNATE
* * *
Parte I – LA PIAZZA
Poeti da piazza – sepolcri – qui intorno – Arie dantesche – STUKA –
Fix rabbiose dietro l’angolo
Le vendite vanno? Sì vanno
e questo cos’è?
Una cosa interessante signora
lei espone? le mie cose sono al Forte
Hai cento lire? una sigaretta?
Lei lo conosce?
Quanto viene?
C’eri l’anno scorso?
Le mie distonie
neuro vegetative
m’impongono un uso costante
di venefici psicofarmaci –
Ancora fix stamani
E’ l’ero che vince?
domani sicuramente ci sarà più gente
la bicicletta verde infine è tornata
* * *
Parte II – OMAGGIO A BACH
Ben accetto da Rae
fu
il dono celato
ebbe timore dapprima
d’usarlo – poi pian piano
quasi timorosa una prova,
poi un’altra,
volò prima seguendo gli uccelli
poi nel cuore di essi
e sempre più lontano
ad ogni volo
pronte erano le risposte
alle sue molteplici domande.
Non ebbe poi
più bisogno d’uccelli
per volare
attraversò i tempi e gli spazi
e gli interstizi
tra le dimensioni molteplici
nel tutto
fu tutto e una parte
e seppe
che il più piccolo
coincideva con l’immenso
giocò con l’io e col tu
il mirabile gioco della seduzione
si cercò
trovandosi non-morta
mai-nata
gli inizi coincidevano sempre
con la fine
gli orizzonti dissolti
coi piani paralleli
infine s’accorse
che il mirabile dono
dell’anello
a lei più non serviva
e cominciò seriamente
a intuire
che era giunto
il momento
d’offrire agli altri
il dono dei doni
i tempi correvano
intanto
perdendosi nell’ordine
infinito
il gioco divenne festa
la festa sublime
del
persempre
mainato.
* * *
Parte III – LA POESIA
La poesia è mutevole
é quotidiano non vissuto
gratificante:
Poesia è liberazione
Poesia è politica
contro la politica
nel disagio diviene essa stessa DISAGIO
Si vende in mercati di piazza
poesia nella strada
si legge in case d’amici
o alle radio libere
gira clandestina
su fogli introvabili
si diffonde per posta
assume mille forme
da lineare
a concreta, visiva,
spaziale, tattile, oggettuale – singlossia –
si recita o si canta
diviene ballata o performance
RUMORE / infine si muta in SILENZIO
poesia magica e mantra
una poesia ammalata d’emofilia
che perde sangue
ogni volta che si presenta
il poeta un mago, un bagatto
il testo
un pre-testo
per il poeta ad esporsi –
La poesia lavora
per la liberazione
la poesia lavora
per la sua morte
LA VERA POESIA
si fa beffe
della POESIA
* * *
APPENDICE – LA BICI FANTASMA
Il mio psicanalista
sostiene
che prendo lucciole
per lanterne
ma io sto benissimo
ieri in istudio
m’ha detto:
"ma togli la tua
bicicletta da lì
per favore
che mi rovini
tutto
il tappeto"
forse cambierò strizzacervelli
questo
ha più problemi
di me.
RAE
a richard bach
E Rae si riempì di gioia
all’inatteso regalo
prima custodì l’anello
con molta cura
quasi avesse timore di provarlo
Poi iniziò a volare
nel cuore degli uccelli
e ad ogni viaggio trovava
risposte per le sue domande
Capì che era molto cresciuta
anzi che non era mai nata
conobbe prima tutti
i cieli della Terra
Poi attraversò gli spazi infiniti
e non ebbe più bisogno
degli amici uccelli
per i suoi splendidi voli
Rae seppe che la morte
era lontana da lei
ed il mondo tangibile
una splendida illusione
Iniziò a scendere e salire
attraverso i meandri dell’amico
tempo ed anche le ere
svelarono i propri reconditi segreti
Si librò
entrò in se stessa
e dove avvicinarsi sempre più
alla verità se non in sé?
Iniziò così a scherzare
con il gioco dell’io e del tu
finché fu certa
della sua mirabile seduzione
Infine quando il tutto fu
uguale al tutto
e l’illusione tornò
ad essere reale
Mentre le stelle s’intersecavano
senza posa
nell’ordine voluto
le sue ali magiche
Occuparono
gli spazi ed i tempi
senza dispiegarsi
ed il minuscolo
Riuscì a combaciare
con l’immenso
mentre i tempi
frenetici
Le giravano
ordinatamente intorno
Rae si ricordò
che non stava più usando
Quel dono meraviglioso
che era stato l’anello
e seriamente
capì
Che era giunto infine
il momento
d’offrire ad altri
il mirabile regalo
Affinché
conoscessero
quale
splendida
Festa
fosse
il persempre
mainato.
CORPUS
Corpus
Il corpo è l’albero del bodhi,
la mente uno specchio lucente
abbi cura di pulirlo di continuo
non lasciar che la polvere vi si posi
sostanza velluto spessore
colore odore linguaggio
seta messaggio
(con permesso superstiti, con
barbiturici assassini & brividi
disperazio come parte intrigante
la menzogna si fece verbo
disgressione nel trasgredire
ora basta, ma a chi giova?
scrittura
de-scrittura off-scrittura
scrittura in progress
hindi & urdu
……………………………
____________________________
linguage
off-linguage……silenzio STILLE
cortocircuitare i linguaggi
consumazione dei linguaggi
depauperare i l. destrutturazione del l.
assassinio del l. masturbazione del l.
snaturare il l. superamento del l.
in realtà non esiste alcun albero del bodhi
e neppure specchi lucenti
ove dovrebbe posarsi la polvere?
Blanche masturbazione dimensionale
Susy sex teorema
creativo teorico
Ester tettipotenusa
Lalla regola del nove
la donna mia
poetico
altrui saluta
corpo di sera una scrittura bruna
bel tempo si spera si sperde nella luna
un linguaggio faggio
un ligaccio faccio
senza un raggio!
……...di maggio!
niente di tutto ciò è compatibile
con l’incompatibilità,
orbene datti da fare, alza le chiappe
prova a spensare.
VILLA BOTTINI NEL PARCO CORRENDO
I
Ad attendermi con gli imprevedibili
amici trovati nei secoli davanti a
spini pungenti altre il gaio camino
il fuoco vibrano volti arrossati
vive cucine la gran tavola apparecchiata
musica nel parco finalmente sradicati rovi
essenze imprevedibili melodie dei nostri
anni attori cantautori <impegnati>
è visita cittadina obbligata perfino
<il teatro dei burattini
per far felici
grandi e bambini>
e tristi amministratori che non vogliono
mollar l’osso
una vecchietta appare in ogni foto
e volantini e numeri unici
in perpetua attesa d’autorizzazione
……..gli occupanti……perfino pea
II
Sì, tutto il movimento del
settantasette
movimento di poco conto
ma solo per durata temporale
pure gli amori sbocciati
a breve – lunga scadenza interrotti
periodo trasversale
corteo con candele in istrada
attonita cittadina
baci nell’ombra
raccolta di firme (la millesima)
un poster
bologna risponde in altro modo
istanti tra magia e quotidiano
gaber e boccherini
(finalmente tornato in città)
transfert………………………
III
Pure la carrozza decide che è il momento
<momenti magici>
svolgendosi avventure in altana
Elisabetta tornata alla mia vita
ed assurdità condominiale
palloni e biciclette
stanze settecentesche
nani e ballerine
minuetti e diapositive
spinelli vita e teatro
IV
Non canto le tue stanze
che conoscono momenti
felici ed i soffitti
sprizzanti di gioia
come mai
negli ultimi
cento anni
davanti ad un fuoco disteso
nel parco correndo
V
Lei ride divertita
s’inquieta
s’acciglia
s’incazza
poi attende
uno dei miei pochi……….
la Villa.
SEBBENE…
Sebbene
arricciolato alla pausa
stanco e omogeneizzato
omologato
da intolleranza tetraciclinica
con due dita ammorbate dalla
stramaledetta
carta chimica
(avanzata al salone dei comics)
vivo e vitale
sto reggendo un film di ferreri
scusi signora
preferivo il canale 38
con lo striptease delle 24
tranquillo al barbiturico
per distonie e vago in disordine
buonanotte
schianterò un’altra volta
da grado dieci scala mercalli
massacrato dai mattoni
della stracarica libreria
che (le assi)
hai avuto la bontà di donarmi.
IL CENTENARIO DI CARLO PIAGGIA
Mi senti e dissenti
per questa solidarietà
sempre più pelosa
alla ricerca di un
qualsivoglia centenario
più o meno d’importanza
quasi generale
ma in effetti non frega
a nessuno
al sottoscritto per primo
come i tre anni di pinocchio
e la megalitica (finalmente)
terminata odissea dei medici
su barbablù l’epitaffio:
"il sonno della regione
genera mostre"
alla spesa divertente
(sperpero) del pubblico
denaro <frase obsoleta,
che palle!> meglio beffe
che solite cose
torniamo per un attimo all’
esploratore lucchese
1827 - 1882
con busto sotto le
logge del palazzo pretorio
risalì il nilo in egitto
poi venne il pea
e più tardi sadat.
LEZIONI SUL VUOTO
[koan con commenti e poemi attualizzati da Tran Thai Tong (1218 – 1277)]
1.TEMA
Batman interroga Superman: "Si dice che i costumi dei supereroi non valgano granché. Cosa significa?"
"L’ago, risponde Superman, non può attraversarli"
COMMENTO
Nello stato perfetto qualsiasi discriminazione è assente: perfino un filo non saprebbe trovare la sua strada nello spazio.
POEMA
la veste è dolce come neve ma gli aghi d’acciaio non possono attraversarla
lo spazio è unito senza spaccature
per quale strada il profumo dell’erba ci giunge al tramonto?
2.TEMA
Corto Maltese domanda a Rasputin: "Le cose convergono verso l’Uno, verso cosa converge questo Uno? E Rasputin: "Il Volga è fatto di sette sezioni"
COMMENTO
Il passaggio sotto la Luna era così bello che non mi sono accorto d’aver oltrepassato Venezia.
POEMA
vi parlo delle sette sezioni del Volga
per aiutarvi a raggiungere la vostra dimora
senza dover attraversare una lunga distanza
non avete smesso d’osservare la rete tesa
ed avete lasciato passare l’uccello senza nemmeno accorgervene
(ovviamente io parteggio per l’uccello)
3.TEMA
Kerouac interroga Ginsberg sull’essenza della conoscenza, Ginsberg risponde: "Qual è il prezzo dell’hascisc a Londra?"
COMMENTO
L’ombra del canneto spezza il suolo della veranda, ma le polveri non si muovono. Nell’acqua si riflette la Luna, ma nulla si segna sulla superficie dello stagno.
POEMA
la parola è degna d’un cavaliere
essa ben risponde alla mentalità degli uomini
e li aiuta sulla via autentica
qual è il prezzo dell’hascisc a Londra?
se lo sai non hai da percorrere la distanza di mille miglia.
4.TEMA
Paperone dice: "Sono il proprietario di una fattoria, al centro della quale vi è un pozzo di petrolio. Voglio vendere il terreno ma restare proprietario del pozzo".
COMMENTO
La grande prateria è forse così capiente da accogliere un cadavere?
POEMA
se ti viene chiesto il succo
dell’insegnamento universitario
non far conoscere che
hai compreso
che quando è caldo è caldo
che quando è freddo è freddo.
5.TEMA
Al Senato americano presieduto da Carter, due senatori si mettono a strillare contemporaneamente. Un senatore interroga Carter: " In questo caso c’è differenza tra colui che consulta e il consultato?
COMMENTO
Quelli che sono fuori ottengono la pelle, quelli che sono dentro ottengono le ossa, quello che è ancora più dentro, cosa guadagna?
POEMA
la voce dell’illuminato fischia sopra i venti
il senso di un koan non è altra cosa
Carter sa ben distruggere terre e fabbriche
le ha distrutte a lotti
ha disperso la popolazione.
6.TEMA
Cino chiede a Franco: " Quando desidero divenire uno che ha capito tutto, cosa devo fare?" e Franco rispose: "Ti sei trovato un bel lavoro, non credi?".
COMMENTO
Scimmie bianche dalle gesticolazioni assurde.
POEMA
nessuno ha visitato il lontano mondo d’Alice
ma in ogni caso bisogna tenerne di conto
quanto ai saggi
che scorgono con occhi di grande acume
si può mostrar loro
l’inverno in piena estate.
7.TEMA
Napoleone chiede a Stalin: " Cos’è la Via?" Stalin disse: "E’ la mente quotidiana" al che Napoleone: "Bisogna mirare ad essa, vero?"
E Stalin di rimando: "Nel momento in cui miri a qualcosa, l’hai già persa".
COMMENTO
Prendete con voi un long play di Patty Smith e danzerete ovunque vi sia gente.
POEMA
non devi dire
che all’oratore
mancarono le parole
dove c’è contaminazione
nulla manca
tu non hai capito
ciò che non fu detto.
8.TEMA
Walt Disney nel suo ultimo carton mostra un fiore in ogni suo dettaglio. Il viso
del bambino si trasforma in sorriso.
COMMENTO
Aprite gli occhi ed osservate attentamente: mille catene di montagne separano dal reale lo schermo che riflette.
POEMA
mentre guardava il fiore
che il grande disegnatore
aveva presentato
il bambino si trovò improvvisamente
a chiamare tutto ciò
"trasmissione dell’essenziale"
è come dire che a lui
solo il volante
dell’auto basta al trasporto.
9.TEMA
A Pertini che è venuto a consultarlo, un filosofo ha chiesto di non parlare e non tacere.
COMMENTO
Chi oserebbe camminare con gli occhi bendati?
POEMA
si sa quanto è difficile,
difficile da chiudere
la porta di una prigione?
parole e frasi scomparse
non resta alcun appoggio
se non è un buon cavallo
come si può riuscire
in modo tanto ammirevole?
l’Asinara intanto resta dov’é.
10.TEMA
Marx sale sulla cattedra, Totò fa suonare la campana e annuncia: "Ascoltate bene, vi prego, la verità che Marx v’insegna. La verità insegnata da Marx è quella che è".
COMMENTO
Su un sintetizzatore senza corrente si suona la danza della primavera, le sue note s’ascoltano attraverso le ere.
POEMA
ogni frase, ogni parola è impeccabile
ma s’intravede una coda che non si può nascondere
un controfagotto senza buchi nelle mani
eccomi a suonare per voi
la canzone della dittatura.
11.TEMA
Benito si reca a Berlino davanti al muro. Per nove anni resta seduto, immobile, davanti al muro.
COMMENTO
Scrutate con attenzione! Uscite dal vostro sogno.
POEMA
l’uccello gigante s’è molto affaticato
per raggiungere i mari del sogno
ma rimpiange la lunga, lunga distanza percorsa
aveva fumato troppo al festino
questa mattina il risveglio è veramente difficile.
12.TEMA
Il mitra nella mano, il nuovo Zar di tutte le Russie interroga il ventiquattresimo Patriarca: "Siete già illuminato sul vuoto dei cinque continenti?" "Si!" risponde il Patriarca.
Siete liberato dalla nascita e dalla morte?" "Si!" risponde il Patriarca.
"Potete offrirmi la vostra testa?" "Questo corpo non mi appartiene, ancora meno questa testa" risponde il Patriarca.
Il nuovo Zar di tutte le Russie lo uccide con una raffica di mitra.
Latte bianco sgorga dalle ferite: le due braccia dello Zar cadono a terra mozzate.
COMMENTO
Il mitra sforacchia il corpo del cavaliere: la brezza di primavera non si decompone.
POEMA
il piombo attraversa l’aria in un lampo
l’essere cosciente allontana il timore.
vi annuncio la mia partenza stamattina
lascio il paese delle acque e delle brume
pochi conoscono il pensiero sottostante.
13.TEMA
Wagner prega Nietzsche di pacificare il suo spirito. Nietzsche: "Mostrami il tuo spirito così che possa pacificarlo per te." Wagner: "Ho un bel cercarlo, non riesco a trovarlo!"
Nietzsche: "Il tuo spirito l’ho già pacificato".
COMMENTO
Incoronato di ghirlande il bambino di tre anni suona il tamburo, il vecchio di ottantanni gioca a pallone.
Dino Campana fuma l’erba.
POEMA
se lo spirito è il non-spirito
a chi chiedere consiglio?
è possibile ridivenire zigote?
quell’ubriacona nella bettola
che si lusinga di placare lo
spirito d’un altro
ben prende per il culo le
persone accanto a sé
senza nemmeno accorgersene.
14.TEMA
Lo Scià di Persia entra nel suo giardino ed al capo giardiniere chiede: "Adesso che sono qui vedo solo due tori: quella situazione di poco fa, cos’era?" Il capo giardiniere lo guarda a lungo, senza rispondere.
COMMENTO
Nessuna prateria sarà così vasta da ospitare l’opificio per la macellazione.
POEMA
la CIA aveva bombardato
le piantagioni d’oppio dei contadini
cosa direste adesso
se Komeini bruciasse col napalm
le fattorie del Chianti?
15.TEMA
Durante i trent’anni successivi alla grande guerra, il sapiente maestro non mancò mai né di caviale, né di salmone affumicato.
COMMENTO
Questa dichiarazione è senza ombra di dubbio impeccabile, ma il problema è ancora quello se mangiare con le dita, pur tenendo in mano le posate.
POEMA
da quando è divenuto amico di quello scoppiato
è sempre in cerca di fix
se ti vantassi d’essere un grande autista
vorresti fare per sempre
la parte dell’uomo che ha perso la camicia?
16.TEMA
Andreotti torna da Berlinguer per una nuova consultazione.
Berlinguer lancia un urlo.
Andreotti è illuminato.
COMMENTO
Vale più un colpo di zappa che mille colpi di picca.
POEMA
in altri tempi
quando autostrada e registratore
non erano ancora confusi
sentivo da ogni parte
il rumore dello scappamento
dei motorini
ora sul mio jet
il prezioso bottone del lanciamissili
in mano
ho la comunicazione perfetta
sulla rotta delle verità.
KADDISH PER KWANNON
a Kwannon
epitaffio
- I -
ROVISTARE NEL PORTACENERE DELLA MACCHINA
ALLA RICERCA
DELL’ULTIMA CICCA
SII PACE NEL MONDO
FINALMENTE TEMPO-VOLUTO
SPAZIO MORALE
PER UNA GENERAZIONE
IN EMERGENZA
SVAMM…SVISCC…
ODII SPENTI IO-ATOMIZZATO
FIORE ULTIMO PETALI PERSI
LO SPAZIO DI DIECI PIEDI QUADRI
VIMALAKIRTI
CONTIENE TUTTI I MONDI
TUTTAVIA NON NE TRABOCCA
PECHIBLENDA
RADIOATTIVI GIACCIONO INERTI ROSSASTRA
SABBIA
ALL’IDROGENO
SCORIE…SOLE VIOLA ENORME
INFUOCATO
ASSISTE ATTONITA LA TERRA MARTORIATA
STATICA ENERGIA CHE BALUGINA
FREQUENTI LAMPI
SCARICA ANCORA ANCORA…
PACE IN TERRA
RICORDI DI CROCIFISSIONE
MONDO SCOPPIATO
MORENDO L’ULTIMO UOMO
DIO VIANDANTE
FACCE TRISTI CHE TENDONO LE MANI
ILLUMINAZIONE
UOMO SENZA GAMBE
SULLA PIATTAFORMA A ROTELLE
POVERA GENERAZIONE
VAGINA…VAGINA…
…SOLO…
IRE CHE PASSANO SEMPRE
CHIUSO NELL’INDIVIDUALISMO
ESASPERATO CHE SI CONFONDE COL TUTTO
TESTE CHE DOLGONO
USCIRE DAL CONTINUUM SPAZIO-TEMPO
QUARTA QUINTA SESTA DIMENSIONE
DIMENSIONI ANTIUMANE
GIOVANI CHE SI DROGANO
PUTTANE CHE SI FANNO STRANGOLARE
IN CASE DI PERIFERIA
ROMBO DI CANNONI
GRIDA DI TERRORE
VESTALI ALLE QUALI NESSUNO PIU’ CREDE
EPITAFFIO METEMPSICOSI
TORRI D’AVORIO DEGLI SPIRITI ANARCHICI
LIKE A ROLLING STONE
LENTO COSTANTE SGRETOLARSI
GENTE CHE PASSEGGIA CON LA BARA
CON GLI SPETTRI A GUINZAGLIO
AEREI CARICHI DI BOMBE
DISTRUGGONO
LEGGE LA FILOSOFIA ORIENTALE
IPNOTIZZA…VA A RITMO DI ZEN
CIELO PECORELLE CATINELLE
FETENTE DENTE FREGA SEGA
COME VA GIOVANNI?
CHILOMETRI SU CHILOMETRI
BIG SUR
SI MASTURBANO QUOTIDIANAMENTE
IDEE E GENITALI
SI LASCIANO ALLA MODA
CAPELLI LUNGHI
EPITAFFIO
UN GRANO DI SENAPE
RACCHIUDE IN SE’
IL MONTE
SUMERU
SI FINGONO ANARCHICI
IDIOTI
FAGGIO…SCARAFAGGIO
BUON VECCHIO KEROUAC SBRONZO
ETERNAMENTE
REGISTRATORE PER RISENTIRE
LA CACOFONIA DELLE VITE
OOOHHH…AAAHHH…
SCREACCHH…SPLASSCC…
IO SONO
IOSONO IOSONO IOSONO
E TU?
CHE SCHIFO!
NON SAI NEMMENO COME TI CHIAMI!
DROGATI
OSCENA STUPIDITA’ TELEVISIVA
MARI SECCATI DAI SOLI
SLIPP…SLIPP…
DRINN…DRINN…
AFFOGOOO
(UNO IN MENO)
BAFFI ALLA GENGISKAN
CAPELLI ALLA SCHIZOFRENICA
TEMPERAMENTO DA LOBOTOMIA
REQUIESCANT
OCCHI ALL’ASSASSINA
SCATOLETTE PIENE DI SCHIFO
VOMITO IN ISCATOLA
ETICHETTATO
(ANCHE LUI)
AMEN
BATO KWANNON
DALLA TESTA EQUINA
DONAMI
UN INFINITO MAZZO
D’ORCHIDEE
II –
IMMENSITA’
IMPOSSIBILITA’ QUOTIDIANA
TEMPORINFUSALE
FIAMMIFERI
E
JOHANN J. ASTOR
GEB.1763 IN WALDORF IN
BADEN
NAR EINER ERFOLGREICHSTEN DEUTSCHEN
IN AMERIKASEINEN NAMEN TRAGT
DIE WALDORF ASTORIA CIGARETTE
ASTOR FILTER
NATURKORK
FORSE UN GIORNO NESSUNO RIDERA’ DI TE
O
JUCHEMEN KWANNON
DALLE UNDICI FACCE
O
SENJU KWANNON
DALLE MILLE BRACCIA
AIUTAMI
A SPEZZARE I CERCHI
PER
SCORGERE L’IPOCRISIA
BUCRANI BIANCHI
CALCINATI AL SOLE D’AGOSTO
SEMIAFFONDATI NELLA SABBIA
HELP
UNA PRECE
DUE PRECI TRE CINQUE
UN MILIONE UN MILIARDO
DI PRECI INUTILI
ETERNITA’ PERSA
DIVISA
DIVINITA’
SUBLIMATE IMPASTICCATE SCHEDATE
CATALOGATE
RACCHIUSE IN SEDI DI PARTITO
POOTT…POOTT…SLAMM…
TRE GIORNI SON PASSATI
DA UN PEZZA BUON GESU’
COSA STAI FACENDO?
SI GIRA
SHAKE DELLA VITA
(VALZER)?
SI UNA VOLTA
MI DAI UNA COCACOLA?
ASSASSINI
PERCHE’ TI MASTURBI A 16 ANNI NEI TEMPLI?
VAI CON LE PUTTANE
UOMO PROGRAMMATO
ALL’AMMASSO
MARXISTICAMENTE PERFETTO
(O DEFICIENTE)
WHEN MY DREAM BOAT COMES HOME
IO NON SONO EBREO
NEPPURE NERO
E SE LO FOSSI?
(CONFUSIONE)
NESSUNO RISPONDE
UNE CHAMPAGNE ROSEE
CRYN TIME
LA DOMENICA PER LE
STRADE
SI BALLA LA SAGA DELL’ASSASSINO
UCCIDETEVI UCCIDETEVI
SI
DAGLI…DAGLI…
DUE MORTI…TRE FERITI
UN MILIARDO DI MORTI
DIO IN TE
DUNQUE
PIU’ NON FUNZIONA?
FORSE S’E’ ARRUGGINITO
O E’ IMPAZZITO
VEDENDO IL TUO MARCIO CORPO
UN GELATO ALLA CIOCCOLATA
UN PRESERVATIVO
NO MI DIA UN POLARIS
E
UN CORANO
OOOHHH…AAAHHH…
RIDO COME UN PAZZO
MI SGANASCIO
M’HANNO PARLATO
DI TERRA
E
D’EROI
NON RIDEVO PIU’ COSI’ TANTO DA QUANDO
MI PARLARONO
DI DIGNITA’ E DI PUDORE
MA PIANGO
ALLA GUERRA E ALLA MORTE
O
SHO KWANNON
CHE TIENI IN MANO IL LOTO
O
BATO KWANNON
SALVATORE DEGLI ANIMALI
O
NYORIN KWANNON
CHE REGGI LA GUANCIA
GUARDAMI
ORNATO DI FIORI
RISCOPRO LA VITA.
IL CICLO DI KALI
affondati nel concreto
i 5 sensi di materia
introvabili vie d’uscita
attraverso:
intelletto
pensiero
disciplina
esercizio
volontà
buone azioni
sforzo
e allora?
rifiuto la devozione
vedere intorno
saper vedere
dentro fuori e sotto
soprattutto sotto
le apparenti vibrazioni primarie
ricongiungere i fili spezzati dal tempo
restituendo al tempo l’identità nascosta
la strada ricoperta dal sangue
varie vie s’aprirono d’incanto nel mare salato
dei desideri
l’incomunicabilità divenne alibi
i finti dei procrearono mostri
il maestro insegnava ai giovani lebbrosi
le foreste caddero
parallele di ferro solcarono i continenti
non prima d’aver provato le conquiste
eretto piramidi
massacrato i deboli
solcato i mari
coniato monete
gli dei vollero ogni tributo
la saggezza dispersa
l’inutile moltiplicato
il tempo venduto
nuove catene ci avvolsero
nuovi generali furono eletti
nuove forze librate
il sole impallidì
la terra tremò più forte:
i mostri erano generati
fu allora
che anche gli dei
buoni o falsi
fuggirono terrificati
le bandiere erano sale
i mari non dettero vita
negli occhi felini potevi leggere tutto questo
ma non ne fosti capace
troppo preso dal karma tuo, solo tuo
eri ateo perché credevi
non sapevi d’essere coinvolto
perché non volevi sapere
…solo se tu ti fossi fermato
un attimo
su quegli occhi
ma responsabilità no
non ne hai mai volute
eri uno struzzo
quella realtà dalla quale scappavi
per il mondo
troppo stretto
te la ritrovavi ovunque davanti
come la morte sulla tua spalla
e il tuo tonal
sempre più in disordine
accarezzando
seni nudi
uguali-diversi
autodistruggendoti nei cessi
giocando al guerrigliero
giocando al benpensante
giocando all’arrivista
giocando al mistico
giocando un gioco
già scritto
vivendo
(nastro registrato in partenza)
un principio che sapeva di fine
una fine che sapeva di principio
ATTENDERE
non è scritto
che all’alba sempre risorga il sole
vi fu inganno?
in ognuno di noi c’era la risposta
sepolta da
cambiali
televisori
carta stampata
macchine per ogni cosa
rumori
prodotti ignobili
sessi
rottami
un cumulo di vibrazioni artificiali
che nascondevano entità sconvolte
più o meno tangibili
inavvicinabili
e pur sempre lì a portata di mano
nelle città babilonia
sconfessate dai propri fondatori
ma
le auto continuavano ad uccidere animali
gli uomini se stessi
le foreste pietrificate
ultima testimonianza
nei rifugi da supermarket
con bombe sempre più raffinate
in questo popolo di negri e d’ebrei
i lunghi capelli ormai tagliati
i lunghi coltelli mai affilati come ora
un adesso
che è sempre un revival
un mondo
che è solo spettacolo
le unghie si sono infine spezzate
GUARDA
E CERCA DI VEDERE UN ATTIMO SOLO INTORNO
DENTRO
SOTTO
non c’è più tempo d’analisi
di confronto
di compromesso
la rana ha già fatto il suo PLOP!
(l’ho già detto)
l’oca è già uscita dalla mistica bottiglia
(ho già detto anche questo)
il bianco è divenuto nero da un pezzo
nella mia mano I MONDI
il tempo ha concluso il suo ciclo
il più piccolo era il più grande
i circuiti del pensiero corrente
sono cortocircuitati dalla città elettrica
LA MIA E’ TESIMONIANZA
RIFLETTERE
URGENZA
pressati uno sull’altro
l’uno deve superare l’altro
essere meglio dell’altro
l’altro dev’essere schiacciato
conquistato
annichilito
messo sotto i piedi
inculato
ucciso
sputtanato
distrutto
abbandonato
soggiogato
il vento dell’io
maschio ovviamente
spadroneggia
è la norma
(non importa se distrugge)
cambia il mondo
a SUA immagine e somiglianza
è uno SCHIFO
è il delirio la confusione dei ruoli
l’incomunicabilità più totale
tutto per non far comprendere l’ovvio
è la barbarie allo stato brado
è così
che la menzogna si fa <VERBO>
che la dittatura è democrazia
che l’ingiustizia è giustizia
che la violenza è nonviolenza
che il caos è ordine
che il negativo è positivo
…poi…poi…
molti dubitano nel poi
la realtà propone
se stessa come modello
i 4 cavalieri ridono
giocano a dadi nell’attesa
te trombe di gerico
emettono i loro suoni
il ciclo conclude il suo…
là nella fascia degli asteroidi v’era
un pianeta che può dirci come successe il futuro
solo volesse
come il popolo basco
in spagna o in america latina
i saggi di sion verranno gettati in mare
raggiungeranno l’amata california
che vi scivolerà
non troppo gentilmente da sola
la terra cesserà d’esser gentile con noi
ne ha più d’un motivo –
il vitello a due teste fu partorito
gloriosi popoli
giacciono nei libri di storia
neppure il mago di <OZ> avrà una storia
quando i frutti
si ripiegheranno su se stessi
e le femmine d’ogni razza rifiuteranno i parti
udremo le sirene cantare le loro melodie
ululare come all’uscita di mortifere fabbriche
le campane batteranno con gran foga
che cadranno sbriciolate
gli automezzi impazziti
usciranno in fiamme dai nastri d’asfalto e di morte
le radiazioni terminali coloreranno ogni cosa
i mari toccheranno i cieli
i cieli saranno impenetrabili
forse ancora qualcuno avrà fede
ma seguiterà a non vedere
che nessuno stavolta
mediterà per 40 giorni in india o in palestina
o si lascerà freddare su una croce
nessuno stavolta
consegnerà sacre tavole
ne tanto meno
risusciterà da morto
per chi?
e pensare
che se tu non avessi infranto le sacre regole
disintegrato materie
sfruttato tutto e tutti
senza rispetto per niente
e pensare
che se tu avessi guardato quegli occhi
(gli antichi egizi lo consigliavano)
per un solo istante
SE se se se
il mondo dei se e dei ma
è il mondo dei citrulli (quante volte l’ho sentito dire)
se questo è ciò che ci aspetta…
in fondo l’età dell’oro?
3 vie aperte nella confusione
la difficoltà è nell’imboccare quella giusta
non ho mai creduto nel libero arbitrio
forse gli dei come marionette (noi)
coi nostri fili
e crediamo d’esistere
e se il sognatore si desta
che ne sarà del sogno
ma l’incubo innalza
tangibile come non mai
dovremo bere fino in fondo
l’ultima goccia
ancora mi ascolti?
tutto cambia. niente cambia
la solita tattica
di chi mai ne ha avuta una
l’ingranaggio s’è incrinato
forse è bastata una dose di LSD
ed una nottata insonne
ma qualcosa ha iniziato la mutazione
forse più realtà parallele
una accanto all’altra
infinite
aspettano da un’eternità
è una possibilità come un’altra –
una breccia un passaggio
qualcosa (magari la più banale)
che doveva esser così invece è cosà
forse una palla di biliardo
lanciata in modo improbabile
ha scombinato l’universo
tutti sono stati costretti a rifare i tarocchi
o a gettare i king
solo in questo caso rivedremo le entità fuggite
che ritorneranno come oggi s’è
rivista qualche speranzosa rondine
e le mosche dopo il massacro
io non so
almeno con esattezza
ma l’informazione è alla portata di tutti
vi è solo un difetto
non riesco a decifrare il messaggio
forse un buon computer può venirmi in aiuto
ce l’ha fatta col DNA
ma qui il gioco è diverso
il tempo s’è accorciato maledettamente
(vatti a fidare dei sacri testi)
l’era del metallo pesante è agli sgoccioli
LA SOLUZIONE E’ CONTENUTA NEL MESSAGGIO
IL TESTO E’ IL MESSAGGIO
per chi lavora il mio tempo?
Dvarapala guardiano della porta
Bodhidharma primo zen patriarca
Mahasattva che s’offrì in pasto alla tigre
re Ajatashatru proveniente da kyzil
Sublime Leone principe dell’asia centrale
Lokapala protettore del mondo
Vaishravana evocato da un mantra
il Fudo l’imperturbabile re della saggezza
Bato Kwannon salvatore degli animali
Vairocana incarnazione dell’infinito
la tua barocca musica trai miei
lunghi capelli
p e r l a v o r a i l m i o t e m p o ?
EMPIRE STATE BUILDING
l’empire
l’avenue
l’angolo
l’epoca
l’edificio più alto
l’antenna
l’altezza della statua della libertà
l’enciclopedia
l’architettura urbana
l’utilizzo
la nuova amsterdam
l’acciaio
l’incendio che distrusse la città
l’usbergo
l’edilizia
l’inghilterra
l’industria
l’architetto di minneapolis
l’appartamento
l’empire state
la grande mela
l’estetica
l’impostazione
l’uso di strutture in acciaio
l’inaugurazione
l’ambiente
l’influenza statunitense
l’hudson
l’attività di new york
l’asia
l’empire state building
KLINGSOR
L’immagine riflessa nello stagno
dell’uomo presente
avido infantile distrutto e raffinato
frutto di tarda civiltà
moribondo uomo d’europa
voglioso di morte gaudente nel naufragio
disprezzo di fughe in rassicuranti certezze
finitudine dell’opera umana
malinconia virile
il destino di K.
nei suoi contrari equilibri
la musica dei tramonti
l’ultima estate
dove abita Fatme, la perla fra le donne?
il mago spezzò del pane e lo mangiò
ti è mai capitato di frugare con un ferro da calza
in un orologio a pendolo fermo?
ricordo che ti piaceva il mio quadro, il più
cinese tra quelli che ho dipinto
K.
Luigi
il giorno di Careno
K. ad Edith
la musica del tramonto
sera d’agosto K. Scrive a Luigi il Crudele
K. manda all’amico Thu Fu una poesia
l’autoritratto
andò in città, comprò frutta e sigarette
per regalarle a Gina
l’ultima estate.
BORGO A MOZZANO MILLENOVECENTOSESSANTA
agli inizi degli anni sessanta
nella media-valle pieno miracolo economico
e fabbrichette di rapina operaia
inquinamento
(i risultati malefici dopo vario tempo)
con un matrimonio che stava per iniziare
lasciando gli studi e gli amici
PLINC società in nome collettivo
di palagi pietro
detto benefattore della zona
assunto di corsa (amico di amici)
come magazziniere
e sballottato da un lavoro all’altro
ero l’unico a uscire quando la sirena
suonava
per beffa operaia – tutti restavano al
lavoro senza riscuotere straordinari
(o ben pochi solo ai "più bravi")
tempi del pirataggio industriale
con gite alla fabbrica di Rubino
o a trovare Patty Pravo in Versilia
o Delia Scala imparentata non so a chi
mi ritrovo con un’auto in regalo
tengo il magazzino disegno i colli di
camicia, tratto coi clienti
assito il padrone che compra un grosso
diamante…
"devi prendere la patente per il camion…"
una gita a Milano, ma solo per scaricare
la stoffa
"gli operai non meritano niente, tu sei diverso…"
sì, sono diverso, lo mando a fan’culo
e me ne vado
scagliando fuori dall’auto
il suo schifosissimo campionario
lasciai così all’amico Brugnaro
il canto di fabbriche
(erba e rondini)
il boom economico intanto lasciava
il posto a violenti boom bancari
di ben altro segno e colore.
PROPOSTA
"Quella notte mentre il padre dormiva
il leone ferito entrò strisciando;
la moglie gli corse incontro e si
buttò in ginocchio:
Leone, leone – disse – non mi funziona più
la testa"
ed ancora come Corso dichiarare "io sono buono"
mentre BBrraaaaMMMM sfrecciano inquinanti
simboli
di quest’epoca ormai al crepuscolo
quando non scorgi più saggezza negli occhi dei
vecchi ma solo rassegnazione
è certamente questo un momento crudele
senz’appelli
la scatola idiota
indifferente erutta a getto continuo frasi senza
senso, l’assurdo perpetua solo se stesso
vi è terrorismo in tutto ciò
io macchina pensante riflesso sensa-tempo
elaboratore
entità biologica rettile mammifero unicellulare
etereo
IMPULSO
Trigger scatto riflusso energia equilibrio armonico
disarmonico sensibile insensibile coordinato
scoordinato elaboratore immagazzinatore di dati
THE END
1.
approfittai di una distrazione degli impiegati per perdere il libro di sabbia in uno di quegli umidi scaffali cercai di non osservare né a che altezza né a che distanza dalla porta provo un po’ di sollievo ma non voglio nemmeno passare per via mèxico
2.
quella esperienza fu l’ultimo degli insegnamenti di don juan da allora in poi non ho più cercato le sue lezioni e sebbene don juan non abbia mutato il suo atteggiamento di benefattore nei miei confronti credo d’essere stato sconfitto dal primo nemico d’un uomo di conoscenza
3.
bensì all’interno della "parole" stessa o meglio tra gli atti di produzione della "parole" proprio là dunque – è importante sottolinearlo – proprio là ove altre fratture ed altre differenze hanno il luogo della loro manifestazione semiotica
4.
non è concesso a tutti di poter manipolare i tarocchi o come si suol dire volgarmente di saper leggere sulle carte la conoscenza perfetta delle carte non è sufficiente la scienza senza l’intuizione rassomiglia a un corpo senz’anima per saper bene leggere sulle carte si deve avere il dono misterioso della chiaroveggenza che ci mette in relazione col piano astrale
INTIMO’ IL MINISTRO
tagliatele la testa intimò il ministro
che idiozia senza senso gridò Alice
prima la sentenza e poi il verdetto
dio dodo qui s’impazzisce
tip top getranke, name, adresse, carton
tip top orange grapefruit
tip top
rizla più
tip top riempimento cuscini
continuate così
saprò mai è impossibile, oggi
lo sento, non è la mia
è la pietra del potere
tip top gli occhi erano simili ai miei
tip top ho mangiato un panino
tip top la rosa non ha resistito
tip top io non avevo voglia
troveranno il gesto chiuso che li riassuma
tra il gelo mutato, tra i capelli di zingo
pezzata per camino di velluto
riorma della scuola e prospettive di lotta
un’influenza
un ritorno imprevisto
perchè ricopiarla
quando è possibile costruirne un’altra
viet nam
cambogia
cina
ancora russia
il tip top s’arresta improvviso
il mio modo per affossare è
sicuramente
il migliore
gros grean verde oliva
bottoni antracite, quasi neri
un giornale dietro lo specchio
riassumiamo lo specchio
trovando ancora la chiusura nel gesto
prima la sentenza e poi il verdetto
che idiozia senza senso gridò Alice
tagliatele la testa intimò allora il ministro.
INVETTIVA
cittadini sopra ogni sospetto
inquisitori di tribunali
stalinisti speciali
uccisori della vita e del
pensiero
masticatori di ceri e
leccatori di pile
nemici dell’uomo e della
materia
G U A R D A T E V I
I N T O R N O
VOI la causa
a VOI la colpa.
PAGINA SETTANTACINQUE
I
per loro è il fiume, è dove passano la
vita, prospettiva di batrace, picchia
il corpo fino a farne uscire l’anima, l’
educazione, qualunque tipo d’educazione
II
perché è orgoglioso di considerarsi
umilmente agnostico, il centro non sarà
comunque vuoto; sarà riempito di tutte
quelle idee vitali che si sono diffuse
III
suonarono il campanello alla porta:
due fratelli, Lincoln di 23 e Andrei
di 17. venne ad aprire lui in persona
eccolo lì. Ramon Vasquez, il vecchio
IV
sicché, tanto più fingeva amore per
essi e ne cercava l’amicizia, e offriva
loro i servigi della sua sapienza e
fatica, in qualsiasi grande impresa
V
utopia è pretendere che questa
realtà possa durare a lungo, bottoni
dorati nella trasparenza solare
dolce la musica degli Ainur.