IL VICOLO
Il vicolo era delimitato ai lati dai muri di mattoni rossi e sbrecciati, che
salivano verso il cielo plumbeo da cui precipitavano rade gocce di acqua
inacidita dall'inquinamento. In fondo un'alta rete metallica, sormontata da file
spinato, custodiva il misero cortile di una delle case popolari di quel
quartiere dimenticato.
Pozze giallastre iniziavano ad allargarsi attorno ai cumuli di rifiuti che
incoronavano i cassonetti ricolmi. Con un sorriso sarcastico, l'uomo riflette'
sul fatto che nemmeno i netturbini si spingevano in quella zona. In fondo,
perche' avrebbero duvuto rimuovere i rifiuti da una discarica? Una discarica di
immondizia, o di persone da dimenticare... C'era veramente differenza?
Si terse l'acqua sudicia dal viso con una mano guantata, e quando l'allontano'
la sua espressione era ritornata seria e concentrata. C'era qualcosa di
terribile nell'intensita' del suo viso.
Abbassando la testa, strinse i pugni, e inspiro' profondamente. Un fremito
attraverso' il suo corpo, mentre una presenza familiare invadeva la sua
coscienza. Risollevo' il capo, le iridi degli occhi prima castani ombreggiate di
un rosso vermiglio. Il contorno della sua figuara parve tremolare e farsi piu'
confuso, come se un mantello d'ombra, prima posato sulle sue spalle, ora
ondeggiasse inquieto attorno al suo corpo.
- Vieni fuori, cane. -, disse l'uomo con un curioso bisbiglio, sommesso eppure
chiaramente udibile da ogni punto del vicolo. Tremando, un uomo si levo' da
dietro un cummulo di rifiuti, quasi altrettanto sudici di lui. di diver si
centimetri piu' basso del suo inseguitore, aveva la carnagione olivastra e unti
capelli neri e scarmigliati. Vi passo' nervosamente le mani, umettandosi le
labbra e facendo saettare attorno lo sguardo alla ricerca di una via di fuga che
sapeva non esistere.
- E va bene, mi hai preso, Mietitore. Ora, cosa conti di fare? - Sbotto' infine.
Il Mietitore ghigno' maleficamente e lascio' cadere a terra il lungo
impermeabile : -Ucciderti.-, fu la sua risposta.
Uno scatto del polso, e l'Ombra scese dalle sue spalle lungo le braccia,
suddividendosi nelle dita, e fondendosi con le unghie, trasformandole in crudeli
artigli. Il fuggiasco sussulto', ma reagi' risvegliando prontamente la propria
Ombra, che gli vortico' attorno, infittendosi fino a nasconderlo alla vista.
- Questo trucco non bastera'-, sussurro' il Mietitore, compiendo un blazo in
avanti di estensione e velocita' prodigiose. Atterro' a piedi uniti, sferzando
l'aria davanti a se' con gli artigli.
La sua mano destra fu investita da un fiotto caldo, e con un gemito il fuggiasco
barcollo' all'indietro, comprimendosi una ferita alla spalla. Con
un'imprecazione, raccolse i brandelli turbinanti della sua Ombra, e con un gesto
imperioso li scaglio' come una lancia verso il petto del Mietirore.
L'Ombra di quest'ultimo reagi' prontamente, scivolando lungo i suoi abiti e
concentrandosi in uno scudo che spezzo' l'attacco in centinaia di scintille di
tenebra. Ben deciso a non perdere l'iniziativa, il fuggiasco avvolse la sua
sempre piu' lacera ombra attorno al volto del Mietitore, con l'intenzione di
soffocarlo.
Il Mietitore non doveva essere abituato a difendersi, in un Duello, poiche'
venne colto di sopresa dall'aggressivita' del suo avversario. L'Ombra che lo
stringeva lo stava lentamente, ma inesorabilmente, privando della vita'.
Infuriato per come si era lasciato gabbare, ricucchio dentro il suo corpo la
propria Ombra. Subito le conseguenze si fecero sentire sul suo sistema nervoso,
che inizio' a sovraccaricarsi. Era come essere tormentati da migliaia di sadici
spilli arroventati che perforavano ogni millimetro di pelle... La concentrazione
stava sfanendo sotto quell'assalto, e la forza dell'Ombra con lei...
Con un vero e proprio muggito, il Mietitore balzo' in piedi, eruttando la
propria Ombra dal naso, dalla bocca, dalle orecchie, dagli occhi... La presa del
fuggitivo venne spezzata e fatta a brandelli da quella furia.
Mentre la vittima disperata cercava di riunire la propria Ombra ormai
semidistrutta, il Mietitore rinforzo' i propri artigli e sollevo' le mani per
infliggere il colpo fatale. Tuttavia, quando cerco' di abbassare le sue sinistre
armi sull'indifeso fuggitivo, si accorse che qualcosa lo bloccava.
Con un sibilo di disappunto alzo' lo sguardo e vide che una terza Ombra era
scesa in campo, immobilizzandogli le mani con uno spesso tentacolo. Ruotando su
se' stesso, il Mietitore cerco' con lo sguardo il nuovo nemico. Era un ragazzo,
magro e scarno, che lo fissava con un'impeto di cattiveria negli occhi
imbrattati di rosso dal potere che aveva evocato. In un mano stringeva una
pistola automatica.
- Sei una patetica anticaglia - disse il nuovo venuto al Mietitore - Non pensi
mai che esistono altri mezzi oltre al Potere? -. Agito' significativamente la
pistola davanti al Mietitore ridotto all'impotenza, mentre il tentacolo lo
sollevava da terra per impedirgli di reagire.
- Un tempo esistevano delle regole, per i Duelli. -, rispose il Mietitore.
- Un tempo -, ghigno' il nuovo venuto premendo il grilletto.
Il corvo