Perché lascio Forza Italia
In questi ultimi tempi sempre più s'è sviluppata all'interno di FI una visione
sempre meno laica e sempre più confessionale della politica.
C'è stato un appiattimento su posizioni vaticane, un privilegiare l'aspetto
"cristiano" nella lotta al terrorismo islamico sottovalutando la forza
dirompente della democrazia; si è richiesto invano un inserimento nella
Costituzione Europea della "radici cristiane" sostituite poi con le radici "giudaico-cristiane"
(più corretto), dimenticando che le radici europee sono pagane e spesso proprio
la religione cattolica è stata un ostacolo sia alla scienza che all'autonomia
degli stati.
Troppo spesso è stata dimenticata la laicità del nostro Stato (la DC fu più
laica dell'attuale FI) e anzi s'è portato avanti un'azione di contrasto alla
laicità, confondendo questa col laicismo.
Personalmente sono ateo e laico e mi batterò sempre per i diritti civili,
dall'antiproibizionismo all'anticaccia, dai diritti dei gay (matrimonio
compreso) alla salvaguardia della natura.
Ho condiviso e condivido in FI le battaglie sulla riforma del lavoro, della
scuola, della magistratura, sono filo USA e amo Israele. Condivido pertanto le
battaglie sull'economia (riduzione della tasse), la posizione internazionale e
lo stato federale.
Mi trovo però spiazzato sul ritorno al proporzionale: meglio sarebbe stato
rendere più aderente alla realtà il maggioritario, solo col maggioritario si
supera il bipolarismo e si può raggiungere il bipartitismo - tutto questo non
calato dall'alto ma creato da maturazione spontanea quanto obbligata.
Le mie perplessità riguardavano dunque: la troppa vicinanza alle posizioni
vaticane, la lotta al laicismo, lo snobbare del tutto o quasi le proposte sui
diritti civili.
Perplesso rimasi anche quando all'inizio della campagna elettorale regionale si
rifiutò l'ospitalità a radicali e Mussolini, non solo ma ad una riunione
regionale la Mussolini fu attaccata come fosse la nostra peggior nemica.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la cacciata di Fazzi. Un
atteggiamento surrealistico che ricorda "Alice nel paese delle meraviglie" ove
la Regina chiedeva al processo la condanna a morte di Alice "Tagliatele la
testa!!" - Prima eseguire la condanna (tagliarle la testa) e poi emettere la
sentenza.
Bene, Fazzi è stato cacciato da FI con pubblicazione sul sito (condanna
eseguita) prima ancora di mettere in moto tutti quei provvedimenti procedurali
previsti dallo statuto.
Una follia questa per un partito che s'è autoproclamato garante della giustizia.
L'emorragia di voti di questi ultimi anni doveva aver fatto capire a Berlusconi
che FI era giunta al capolinea, per questo voleva a tutti i costi il partito
unico - che non è andato in porto perché non maturato all'interno della
coalizione, ma calato dall'alto.
A Lucca si sta tentando di far proseguire il "suicidio lento" del centro destra
iniziato con Grabau e tentato oggi con Fazzi.
Annuncio oggi pertanto la chiusura della mia esperienza in FI che ha a Lucca
esponenti e guide con posizioni che io oggi non condivido più minimamente. Ho
già nei giorni scorsi portato pubblicamente la mia solidarietà e consenso al
Sindaco Fazzi che mi auguro continui la propria esperienza amministrativa fino
alla fine del proprio mandato, e mi auguro che l'opposizione comunale abbia
l'intelligenza di sostenerlo in questa sua lotta anche contro lo strapotere e
l'ingerenza dei partiti (ma non era questo uno dei capisaldi oltre che della
Lega anche di FI alla sua nascita?) Nei giorni scorsi ho anche ribadito
pubblicamente la mia contrarietà al cosiddetto Lotto Zero, mentre sono
favorevole alla Versilia Modena.
Alla chiusura della mia esperienza in FI riconfermo la mia collocazione
all'interno della Casa delle Libertà.
Vittorio Baccelli
(VB è scrittore, candidato alla Segreteria lucchese dell'UGL, presidente della"Viviani",
è stato negli anni passati amministratore alle Farmacie Comunali, candidato alla
Camera e al Senato per i radicali)
vittorio baccelli - cp.132 -55100 lucca
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