- vittorio baccelli - i racconti -

- da "la città sottile"-

vittorio baccelli

IL MANIFESTO

"la nostra vita non è un sogno,
ma dovrebbe diventarlo e forse
lo diventerà" (Novalis)

Quando Villa Bottini era occupata, una mattina d'aprile salii sulla torretta ed affisso ad una parete vidi un manifesto con su scritto a pennarello rosso:

"il corpo è l'albero del bhodi;
la mente uno specchio lucente.
abbi cura di pulirlo di continuo,
non lasciare che la polvere vi cada sopra"

Pensai subito - L'ha scritto Maurone! -
In quei tempi infatti, il mio amico Maurone era tutto intrippato con lo zen e recitava la parte dello sciamano orientale.
Ma la sera quando l'incontrai in Villa, mi disse di non saperne veramente niente, anzi, volle che l'accompagnassi a vedere il manifesto.
Armati di pile, salimmo tutte le scale fino alla torretta: il manifesto era sempre affisso dove l'avevo visto al mattino, ma a lapis qualcuno v'aveva aggiunto:

"non vi fu mai un albero del bodhi,
né mai uno specchio lucente.
in realtà, nessuna cosa esiste;
dove andrà a cadere la polvere?"

Solo allora mi ricordai ove era già avvenuto tutto ciò.