- vittorio baccelli - i racconti -

-da "la città sottile"- dopo la pubblicazione, a quei tempi, nanni s'incazzò, mi tirò pure un cazzotto.-

vittorio baccelli

NANNI DETTO IL CINESE

Nanni, detto il Cinese, se ne va tutti i giorni, ormai da decenni, a passeggio per le vie del centro, vestito di scuro, con immancabili occhiali neri.
Anni fa lo si è visto molte volte, seduto su una panchina della piazza principale con una benda colorata sull'occhio destro: poi se la tolse.
Non ha una ragazza, come tutti i suoi coetanei, ma lui sostiene, una Dea di nome Stellaria, che è anche una saggia principessa in una delle galassie esterne.
Alcuni secoli fa, un principe proveniente da un pianeta barbaro cercò di sconfiggerla col le sue armate di droidi e ce l'avrebbe anche fatta, se i semidei delle galassie interne con le loro armi mistiche non fossero intervenuti a suo sostegno.
Nanni, m'ha raccontato che fu sempre accanto a lei in quei giorni tristi.
Ma non hai detto che è successo centinaia d'anni fa? - ribattevo io.
E lui mi rispondeva che il tempo è solo una dimensione, una convenzione e l'eternità è qui e subito, e che non la confondessi con l'immortalità, che è tutta un'altra cosa.
Comunque, qualche anno fa, per colpa d'una cura a base d'elettroshock riuscirono a separare Nanni da Stellaria.
Maledetti camici bianchi! Per lui furono momenti veramente duri.
Passata la tempesta, fortunatamente adesso si sono ritrovati ed il sorriso è tornato sulle labbra di Nanni, non solo, ma dalla gioia ogni tanto si mette qualche camicia colorata e nei giorni più felici è possibile addirittura vederlo passeggiare senza gli occhiali scuri, ed ammirare così i suoi begli occhi a mandorla.