- vittorio
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NOTTE
D’ESTATE
poi
alzai gli occhi e vidi un libro che volava.
l’angelo
mi domandò: - che vedi?
-
un libro che vola -
(Zaccaria
5, 1)
Notte d'estate. Silenzio nella stanza buia, un respiro da vecchio che dorme in un angolo. Un respiro un po' ansante, talora bruscamente interrotto da qualche colpo di tosse; un rantolo sibilante. Pian piano, un bagliore opalescente inizia a diradare l’oscurità sintetica della stanza. Da una larga crepa sulle persiane, trapela la luce della luna piena, levigata e reietta. Un giovane raggio di luna, appena scoccato dalla pallida Selene, si fa strada lacerando l'aria con la sua aura dolce, nella quale una miriade di corpuscoli si agita e freme, come per dire che la vita è dappertutto, e non solo in quel respiro ansante che scandisce il silenzio e la vecchiezza.Il raggio di Sogno si posa su una foto d'epoca appesa al muro. Un campo di calcio improvvisato, undici ragazzi che non ci sono più, o sono diventati altro. Un riflesso sulla cornice.Il petto del vecchio si alza e appassisce; ogni sospiro può essere l'ultimo. Il raggio di Luna sbircia, sorride, sembra un folletto senza cuore.Dalla cornice salta come riflesso, e si posa su una specie di libro rilegato in pelle. Molto vecchio. E sembra un diario.Lo Spirito notturno inizia a leggere… sulla prima pagina c'è un nome, scritto ed ornato con pazienza. Dev'essere il nome di quel ragazzo nella foto, là sul comodino, e che assomiglia a quella maschera rugosa che si affanna in altri mondi e sogna. Sogna deserti infuocati e carovane colorate, animali che avanzano lentamente nella sabbia e dune che si dipanano all’infinito. La luna illumina un angolo della stanza coi suoi raggi ed una piccola catasta di cellulari posanti alla rinfusa sul tappeto damascato, rifrangono i raggi. Sotto i cellulari, uno dei quali lampeggia con un led verde mimetizzandosi da lucciola, una pila di riviste: GQ e Capital. Sul comodino accanto ad un bicchiere d’acqua semivuoto c’è un volume dal titolo “Glamorama”, un orologio Cartier da uomo, un accendino in argento Dupount, alcuni spiccioli in lire italiane, una chiave jale. Su una poltrona imbottita di velluto rosso c’è un completo grigio Dolce e Gabbana, una maglietta girocollo Armani, una cintura in cocco di Gucci e posato sopra, con una manica che tocca il pavimento c’è un maglione patcwork di Missoni. Sopra la maglia un paio di Ray-Ban polarizzati, rovesciati con le stanghette aperte rivolte verso l’alto. Sotto la scrivania un pallone con firme a pennarello ormai sbiadite. Sopra la scrivania fogli scarabocchiati, un orologio Reverse slacciato, un tagliacarte acuminato, alcune Mont Blanc entro un portapenne, un caricatore pieno di pallottole, un bottone di camicia, un pesante posacenere di cristallo con alcune cicche di Marlboro…Alla parete un quadro è stato staccato e posato per terra, una cassaforte a muro è aperta, l’interno è completamente vuoto. Una mano guantata s’avvicina al libro rilegato in pelle, lo apre, lo scorre velocemente: Si sofferma su alcune pagine e le strappa dal libro, poi le ripiega e se le infila in tasca. Le mani guantate adesso prendono un cuscino imbottito di piume con fodera in damasco, l’avvicinano al volto del vecchio, poi premono fino a che il respiro sibilante non si trasforma in un rantolo e poi cessa del tutto. Un cellulare inizia a trillare, dopo un minuto ritorna il silenzio. Le mani guantate hanno ora gettato per terra il cuscino, aprono la bocca del vecchio che non emette più alcun rumore ed infilano le pagine strappate e ripiegate fin giù nella gola. Le mani guantate afferrano ora il tagliacarte ben appuntito che si trova sulla scrivania e con tutta la forza lo piantano nel torace del vecchio. Afferrano poi il pesante portacenere di cristallo e lo scagliano contro la fronte del vecchio che si fa concava al violento impatto con rumore di noce di cocco che si spezza. La musichetta digitalizzata d’un brano di Mozart si leva da un altro cellulare del mucchio nell’angolo. Le mani guantate afferrano una pesante borsa Vuitton già piena, raccolgono il libro e lo mettono dentro…poi c’è un ripensamento, il libro viene di nuovo ripreso, sfogliato con attenzione ed infine scagliato con rabbia contro la poltrona.Silenzio ora nella stanza, il raggio di luna debolmente illumina un cranio sfondato, un libro con pagine strappate per terra, un posacenere di cristallo insanguinato, un tagliacarte piantato nel bel mezzo del torace d’un vecchio….Un cellulare trilla nuovamente, un altro ammicca nel buio come una lucciola alla ricerca della femmina.