- vittorio baccelli - i racconti -
- apparso per la prima volta nel 1998 su "emozioni" fanzine torinese, poi su molte riviste e su "storie di fine millennio"-
poi mi tiri giù
come fossi una bambola …
Sono ospite al Lido in casa di Delia, una casa sempre aperta agli amici del marito.
Alzo la cornetta, formo il numero – Ciao Patty, a che ora passo a prenderti stasera? – - Oh ciao, dopo l’una, quando ti pare. –
L’una è passata da dieci minuti quando posteggio il Jaguar-e davanti al Piper, entro, Patty è ad un tavolo con degli amici, mi vede fa un cenno con la mano, si alza, saluta, viene verso di me e mi prende a braccetto, usciamo insieme.
Bacio veloce e via in auto a casa di Delia, poi di corsa nella camera matrimoniale che ho occupato. La bacio appassionatamente poi lentamente la spoglio.
L’ammiro, non alta ma snella con lunghe gambe sottili come quelle delle nere, lunghi capelli biondi, seno diritto e prorompente, capezzoli ben disegnati, vita sottile.
La sdraio sul letto, a lungo le bacio, succhio e mordicchio i capezzoli, poi la lingua scorre fino all’ombelico, indugia sul delta di venere, poi s’insinua dentro di lei, con le mani le stringo i capezzoli che sempre più s’induriscono.
Assaporo ritmicamente la sua dolce profondità profumata, lei geme, si contrae, poi piano piano si rilassa, infine s’inarca godendo.
Mi sdraio accanto a lei, le passo la lingua sulle labbra, poi lei mi bacia sul petto, la lingua scivola verso i capezzoli, li morde dolcemente.
La lingua scivola giù, più giù, mi afferra il membro con la mano e lo stringe molto forte, mentre vampe di piacere mi avvolgono inizia a leccarlo, poi lo succhia ritmicamente, la lingua scende ancor più giù poi risale sul membro.
Sto per venire, la fermo e mi metto sdraiato accanto a lei, le dico – fumiamo una sigaretta, poi ricominciamo –Accendo lo stereo e le passo una Marlboro.
Avvolti nel profumo del tabacco e nella musica dei Rolling Stones, dopo qualche minuto le sollevo i fianchi e la succhio, poi lei si gira e fa lo stesso con me.
Ci assaporiamo ritmicamente all’unisono, quando sto per venire mi fermo, mi scosto da lei e la penetro prima davanti, sento le sue unghie sulla mia schiena, poi la prendo dal dietro. La sollevo infine a pecorina sul letto ed io in piedi sul tappeto, le stringo i glutei con le mani, l’avvicino e l’allontano sbattendola contro di me sempre più velocemente e con forza. E godo, godiamo insieme, a lungo.
Soddisfatti ci allunghiamo sul letto accarezzandoci.
- Ma a te piacciono le donne? – le dico.
- Forse – mi risponde lei
… poi mi fai girar
poi mi fai girar
come fossi una trottola…
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