-        vittorio baccelli – i racconti – terzo sigillo –

 

 

 

RADIOSORGENTE ASTRONOMICA QUASI STELLARE

 

 

                                                            Ci sono più cose in cielo e in terra

                                                            di quante ciascuno di noi possa immaginare.

                                                                                                         (San Paolo)

 

 

Il nostro sistema solare appartiene come ben saprete alla galassia che viene denominata “la via lattea”, che ha un diametro di circa 100mila anni luce ed è costituita da oltre 100miliardi di stelle. Il nostro Sole dista dal centro della galassia circa 30mila anni luce. Quasar è l’acronimo di Quasi Stellar Astronomical Radiosource che tradotto in italiano significa radiosorgente astronomica quasi stellare. Si tratta di un agglomerato di astri che emettono energia fino a 10mila volte superiore della nostra galassia. Si ritiene che al centro del quasar vi sia un gigantesco buco nero che divora la materia. Il quasar più lontano individuato dal nostro pianeta si trova nella costellazione della Balena e dista da noi 13miliardi di anni luce. Una distanza veramente impressionante se si pensa che la distanza percorsa dalla luce in un secondo è di 300mila chilometri.

Siamo nella costellazione della Balena, all’interno del quasar, sul limite della linea dell’orizzonte degli eventi che circonda il buco nero. Una nera sfera, un artefatto di una qualche intelligenza aliena precorre a distanza di sicurezza un tratto dell’orizzonte in missione di osservazione.

All’interno della sfera troviamo tre senzienti, due biologicamente costituiti ed una IA. Definire i due carne-vincolati è un’imprecisione poiché il loro corpo è poco più denso dei gas. I tre sono in missione da lungo tempo in questo settore dell’universo per segnalare e controllare le eventuali anomalie, lungo l’orizzonte degli eventi entropia e ed antientropia s’accavallano in sequenze randomizzate, rendendo la dimensione tempo un alternarsi si ode che si sovrappongono, dunque nel settore da loro sorvegliato può all’improvviso apparire qualsiasi cosa proveniente da ogni parte del cosmo e del tempo.

I due senzienti quasi organici hanno una forma cilindrica molto mutevole, la loro sessualità è multipla, infatti per riprodursi, due esseri si fondono assieme e successivamente si dividono in tre esseri esattamente uguali. Capirete che questo tipo di riproduzione è totalizzante e non va presa alla leggere, infatti in loro durante l’atto riproduttivo non si fondono solo i geni, ma anche i corpi e le loro menti. L’atto sessuale è dunque per loro molto importante e coinvolgente, per questo motivo i nostri due nella sfera, pur essendo da molto tempo in perlustrazione, non hanno mai deciso di formare la triade.

Nella sfera la situazione è da tempo estremamente monotona, infatti fino ad ora si sono verificati solo avvistamenti di nessuna importanza, lungo il tratto d’orizzonte da loro tenuto sotto stretto controllo si sono manifestate solo apparizioni di banali rocce o gassose, emissioni radio indecifrabili e talvolta raggi luminosi d’intensità variabili.

La lettura, l’olovisione e vari giochi sono il loro passatempo, talvolta anche la IA partecipa, pur essendo l’unica praticamente impegnata a mantenere efficiente la rotta, a controllare le attività della sfera, a scannerizzare l’orizzonte.

Mentre i due stavano giocando ad una scacchiera che ricorda la nostra dama, la IA li mise in stato d’allerta. Lasciarono immediatamente il loro gioco e si concentrarono sull’immagine olografica che la IA stava allestendo. In scala si materializzò uno strano oggetto a forma piramidale, sicuramente un artefatto costruito per viaggiare nello spazio. Impossibile dire da dove provenisse e da quale tempo. I due assieme alla IA presero a scandagliare l’interno dopo aver accertato che il rivestimento era di un qualche tipo ceramico: nella piramide si trovava un’unica fonte di vita che con ogni probabilità era sia biologica che artificiale. Avvicinarono la sfera quasi a contatto con la piramide e la IA emise un sensore che toccando l’altra nave iniziò le procedure per interfacciarsi con l’intelligenza che all’interno risultava attiva.

Dopo molti tentativi fu l’intelligenza della piramide a collegarsi con la IA della nostra sfera, ma in un primo momento lo scambio di dati non poté avvenire, per la totale incomunicabilità tra i due sistemi. La IA disse agli altri due < MI SEMBRA CHE CHI E’ ALL’INTERNO VOGLIA COMUNICARE – NON MI DISTRAETE CHE E’ SOLO QUESTIONE DI TEMPO >

Le nostre due colonne quasi gassose completarono gli esami esterni della piramide, tentarono di scandagliare più attentamente l’interno, ma non riuscirono ad ottenere ulteriori informazioni oltre a quelle che avevano già appurato: era una nave costruita per viaggiare nello spazio, all’interno vi era una entità vivente, il tempo ed il luogo di provenienza rimanevano sconosciuti, con i mezzi a loro disposizione di più non potevano fare. Nuove acquisizioni e futuri comportamenti erano rimandati dopo il contatto della loro IA. Una volta sicuri di tutto questo i due ripresero la loro partita e si dedicarono alle attività di sempre.

Trascorse un lunghissimo lasso di tempo prima che la IA riprendesse il contatto col resto dell’equipaggio e trasmettesse a loro l’esito dell’avvenuto contatto. Mentre la trasmissione dei dati tra la IA e la piramide avveniva i nostri due cilindri poco più che gassosi, decisero di costituire la triade, più per ammazzare il tempo che per convinzione. L’atto riproduttivo durò a lungo e quando si ritrovarono in tre si accorsero che la loro IA era tornata alle consuete occupazioni e della piramide non v’era più traccia. Fluttuarono allora velocemente nella sala comando e trovarono su un cubo il rapporto del contatto stilato su un cubetto di memoria solida. Toccarono il cubo che subito si trasformò in un ololibro ed iniziarono la lettura.

Saltarono la parte iniziale che identificava il luogo ed il momento del contatto, tralasciarono per ora anche tutte le descrizioni tecniche sulle modalità del contatto e sulle funzioni della piramide e passarono alla parte descrittiva dei dati provenienti dall’intelligenza nella piramide: era una IA con simbiosi biologiche, dunque una via di mezzo, proveniva dal tempo della dissoluzione dell’universo, perciò pensarono, da un futuro estremamente lontano. In quel periodo era rimasto l’unico senziente, tutto l’universo si era dissolto, la IA aliena aveva un unico contatto con un “dio” anch’esso morente. Un “dio”? e che cos’è si domandarono in coro i tre cilindri e cominciarono a dissertare tra loro mentre stavano assimilando il resto del rapporto senza sapersi dare una risposta. Chiesero allora spiegazioni alla loro IA, ma da essa non ricavarono nulla, era ancora sotto shock da quel contatto che per lei era risultato troppo fuori dalla sua programmazione <STO CERCANDO DI DEFINIRE QUEL TERMINE DIO – NON RIESCO PERO’ A FOCALIZZARLO – FORSE CI RIUSCIRO’ PERCHE’ L’ALIENO HA TRASFERITO IN ME TUTTI I SUOI BANCHI MEMORIA >

Ma dov’è finita la piramide? domandarono i tre cilindri < E’ STATA RIPRESA DALL’ORIZZONTE DEGLI EVENTI ED E’SPARITA CHISSA’ DOVE – HO RISCHIATO D’ESSERE RISUCCHIATO ANCH’IO – MA VOI NON VI SIETE ACCORTI DI NULLA? – CAPISCO AVETE FORMATO LA TRIADE – NON MI SEMBRA CHE ABBIATE SCELTO IL MOMENTO OPPORTUNO PER IL VOSTRO ATTO SESSUALE >

I tre si scrutarono imbarazzati e potete star certi che se fossero stati umani sarebbero arrossiti vistosamente. Dissero poi alla loro IA di trasferire tutte le conoscenze avute dalla piramide alla loro base, assieme a tutti i rapporti d’avvistamento. Loro sicuramente ne caveranno fuori qualcosa di interessante, e se poi è vero che la piramide veniva da così lontano chissà quante conoscenze potevano essere sfruttate.

 

La IA si ritrovò sgomenta nel proprio universo dal quale solo per un breve tempo era stata sbalzata. Il suo universo, era un eufemismo definirlo tale, attorno a lei c’era solo il nulla, la disgregazione totale. Sentì che anche il suo involucro stava perdendo densità ed i suoi biochips trovavano sempre più difficoltà a connettersi. Le sue sinapsi si allentarono al pari dell’involucro e della strumentazione interna, le cellule, gli atomi persero la forza d’attrazione che li teneva uniti, l’energia che rallentando aveva generato la materia prese a vorticare ed a disperdersi, ma l’IA non era più cosciente del processo che stava avvenendo in lei poiché la sua personalità era stata la prima a disgregarsi.

 

 

 

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