- vittorio baccelli - i racconti -

- pubblicato nel dicembre 1981 su "na" rivista di carrara.-

vittorio baccelli

SAMSARA

il disco di Eric Burton e gli animals risuonava ritmicamente nelle mie tempie, ero veramente sconvolto

morii quattro volte: la prima per soffocamento, la seconda per arresto dei battiti cardiaci, la terza precipitando da grande altezza, la quarta fu la più terribile - morii di paura.

accadde perchè ebbi la presunzione di controllare il trip e gli effetti, quando fui infine cosciente dell'idiozia risi e fui salvo.

venne prima un'aula con alieni dalle teste marrone, enormi e gommose, agitavano libretti dalla copertina bianca.

e donne con vestiti multicolori passarono davanti ai miei occhi.

i comandi dell'astronave erano complicati, ma li conoscevo alla perfezione, feci scendere il mezzo su un pianeta azzurro.

sbarcammo: su chiatte che sfrecciavano veloci al di sopra delle acque ci dirigemmo verso una destinazione ignota.

una battaglia era in corso - i bagliori apparivano alla linea dell'orizzonte.

la mia tribù allevava altri uomini, più bianchi di noi di pelle, venivano poi sacrificati e mangiati per motivi rituali.

mi ero innamorato d'una ragazza bellissima che faceva parte di questi esseri destinati ai riti.

appena ero libero dalle incombenze quotidiane mi appartavo in una grotta e facevo l'amore con lei.

come tutti quelli della sua razza era muta: il fatto che facessi l'amore con lei, seppur fosse cosa insolita, sembrava non interessare la mia tribù.

quando espressi il desiderio che al fiorire degli alberi non venisse sacrificata, tutti si meravigliarono e non riuscirono a comprendere il mio desiderio.

tentarono invano di spiegarmi che quegli esseri dalla pelle chiara non erano uomini, ma animali a noi somiglianti destinati dagli Dei ad essere sacrificati in loro onore.

fu così che decisi di portarla via lontano.

i miei si aspettavano questa mossa, fummo ripresi, lei fu sacrificata all'alba ed il giorno successivo dovetti mangiare le sue carni durante il banchetto rituale.

il duplicatore aveva salvato l'umanità futura: scomponeva gli atomi e li trasformava in ciò che veniva programmato.

la rivoluzionaria scoperta era stata effettuata quando il nostro pianeta era sull'orlo della distruzione.

prima furono ricostruiti il mare e l'ossigeno, adesso stiamo ricostruendo il verde.

anch'io sono un ricostruito e lavoro in una brigata verde: lavoriamo con un enorme cingolato che contiene la Macchina della Salvezza.

mettiamo i rifiuti che ricoprono il pianeta nella parte anteriore della Macchina, da quella posteriore esce il materiale che il programmatore ha predisposto: ricostruiamo prati, foreste, fauna...

attualmente siamo in cinquanta, dei miei doppi siamo in tre, l'Autentico di me stesso lavora ad un centro fisso di produzione del tappeto erboso.

uno è già stato duplicato da me e si occupa del risanamento d'un grande canale d'acqua.

il padre del mio autentico fu uno dell'équipe che costruì la prima Macchina della Salvezza, quella che ricostruì i mari.

questa discendenza mi da molti privilegi sociali...