- vittorio baccelli - i racconti -
segnalazione di merito sezione narrativa, premio san teodoro 2000, fa parte della raccolta "mainframe"
di bambina che incanta tutta l’aria.
(S. Mallarmé)
La mia è una razza molto antica.
Molta letteratura è stata su di noi fatta, ma nella
stragrande maggioranza delle volte, a sproposito.
Mi chiamo Renzo, ed ho sempre portato questo nome,
almeno in tutti i miei attuali ricordi, e riesco a riandare a fatti molto
remoti.
Abbiamo una forte predisposizione, proprio come
razza, ad un tipo di cultura fortemente raffinata.
Ci rimiriamo tranquillamente negli specchi, non
inceneriamo alla luce del sole anche se siamo creature della notte.
Non ci crederete, ma possiamo perfino abbronzarci,
usando ovviamente e con criterio molte creme adatte.
Non ci spaventiamo certo con le croci, pensate che
addirittura qualcuno di noi è cattolico.
Normalmente non ci nutriamo col sangue umano o di
animali, anche se possiamo farlo, questa pratica col tempo è divenuta solo un
atto erotico.
Togliere qualche stilla al partner consenziente non
è poi la fine del mondo.
E se succhiamo il partner, questo non diverrà come
noi, ma resterà umano al cento per cento, ve lo garantisco!
L’aglio ci fa un baffo, vado matto per la pizza
all’aglio.
La nostra immortalità cessa quando incappiamo in
eventi traumatici ed il nostro fisico è forte ma anche fragile proprio per la
sua estrema raffinatezza.
Siamo invisibili? Ma non scherziamo! Al massimo
possiamo far ignorare la nostra presenza con la leggera telepatia che
possediamo.
Altro luogo comune: possiamo volare – in effetti
qualcuno di noi in passato c’è riuscito, ma più che di volo parlerei di
lievitazione.
Ci ho tentato, e solo una volta riuscii, dopo ore di
meditazione, a sollevarmi di qualche centimetro, fu una vera faticaccia e non ci
ho più riprovato.
Soffro di vertigini ed ho volato un’unica volta, ma
con l’Alitalia.
Un volo tranquillo e di solo un’ora, ma non lo
rifarei mai più, ho scoperto di soffrire pure il mal d’aereo.
Possiamo trasformarci in vampiri e svolazzare nelle
notti al chiaro di luna: ma a chi sarà mai venuta in mente un’idea del
genere?
Queste trasformazioni uomo animali sono esclusive
della via yaqui alla conoscenza ed il numero degli sciamani umani che l’hanno
attuate si conta sulle dita di una mano.
Qualche nostro lontano antenato abusò un po’ dei
suoi poteri combinando tutta una serie di casini, è forse da questi abusi che
nacque il nostro mito per la gioia di scrittori e poeti romantico decadenti.
Portarsi dietro la bara e dormirci dentro di giorno
su uno strato di terra presa dal cimitero natio? Che schifo!
Ho scoperto uno splendido materasso ad acqua vibrante
con il telecomando che non abbandonerei per nessun’altra cosa al mondo.
L’immunodeficienza ci ha creato qualche problema,
alcuni di noi hanno preso il contagio del secolo, non è mortale ma chi è stato
colpito risulta affetto da una forte confusione immunitaria e sta raccattando un
malanno dietro l’altro.
E che dire dei nostri bei canini, tanto evidenziati
dalla letteratura gotica di tutto il mondo?
Dovete sapere che sono denti mobili che sporgono solo
in certe occasioni (nelle occasioni adatte).
Bene, la maggior parte di noi ha dei grossi problemi
proprio a questi denti, a causa del delicato meccanismo organico in cui sono
inseriti ed i nostri specializzati dentisti praticamente ci hanno costantemente
in cura.
Devo
recarmi dal mio personale dentista almeno una volta il mese, è questa divenuta
una scadenza fissa per la maggior parte di noi.
Mi diletto nello studio dell’archeologia e sono
numerosi i testi e gli articoli che ho in passato pubblicato, sotto falso nome
ovviamente.
Siamo in pochi e sparsi per il mondo, ma ci teniamo
costantemente in contatto.
Problemi economici non ne abbiamo per le
cointeressenze che collettivamente possediamo in molteplici attività
produttive.
Nei secoli ci siamo perfezionati nell’arte di non
apparire ed oggi siamo totalmente anonimi da essere per l’opinione pubblica
inesistenti.
Ho avuto un solo grande amore che mi ha dato due
figli maschi.
Ho visto la mia amata sfiorire, invecchiare e morire,
ma il mio affetto per lei è tuttora immutato.
I miei due figli sono nati totalmente umani e con
tristezza li ho visti consumarsi negli anni.
Ho seguito la mia progenie con attenzione finche è
nata Sara, una mia bis bis bis nipote.
E Sara è della razza antica, aveva solo pochi giorni
quando ho avvertito il contatto familiare della sua mente.
La nascita della bambina ha risvegliato in me la
felicità, in famiglia mi credono un lontano secondo zio, tornato ricco
dall’Australia, ove era emigrato in gioventù.
Alleverò Sara, senza dar nell’occhio, alla
saggezza dell’antica razza, c’è già un posto per lei nella nostra scuola;
man mano che cresce assomiglia fisicamente sempre più a colei che fu la mia
adorata moglie.
Noi proteggiamo ferocemente la nostra rara e preziosa
prole, forse è solo in queste occasioni che risultiamo anche veramente
pericolosi, è come se in noi scattasse un meccanismo ancestrale e la vigilanza
ferrea può divenire anche crudele pure nei confronti degli umani.
Ma l’inaspettato evento natale ha risvegliato in me
tutti gli interessi che ultimamente si erano assopiti, in particolare gli
interessi artistici.
Ho ripreso a dipingere un affresco che avevo da
decenni abbandonato in una sala della mia dimora, rappresenta un paesaggio
collinare in piena vegetale forza primaverile, in un prato tre centauri giocano
con alcuni umani nudi.
Tra le colline che s’intravedono nello sfondo è
posata un’argentea astronave aliena a forma sferica, due lune s’intravedono
all’orizzonte poste tra la presenza di un’inquietante torre nera.
Dimenticavo, non navighiamo in internet, il grande
divertimento del momento di voi umani, ma abbiamo un network tutto nostro, per
voi irraggiungibile perché su basi più biologiche che elettroniche, ma anche
noi siamo stati contagiati dalla moda del nuovo millennio: tutti a comunicare
che stanno comunicando.
E così collegati nella nostra rete quasi-neurale
riusciamo talvolta a materializzare i nostri desideri e ad esprimere la nostra
quasi completa libertà e felicità d’esistere.