- vittorio baccelli - i racconti -

apparso per la prima volta su l'antologia "l'eco del secolo" dell'OLFA di ferrara che raccoglie i segnalati al premio "janus pannonius"- fa parte della raccolta "mainframe"

vittorio baccelli

 

                           SERVIZIO CIVILE SERVIZIO MILITARE

 

                                         Bisogna valutare correttamente il fine reale

                                         e l’evidenza alla quale dobbiamo ricondurre

                                         le nostre opinioni; altrimenti tutto sarà

                                          pieno di dubbi e di turbamento.

                                                                                                           (Epicuro)

 

 

Da oltre cento anni il servizio militare era stato abrogato in tutto il pianeta, l’unico obbligo che rimaneva ai giovani ambosesso era quello di prestare per sei mesi il servizio civile.

Max a venti anni era stato chiamato a questo adempimento di legge e dopo tre mesi di duro addestramento venne per la prima volta aviotrasportato per una operazione di pace.

Quando coi cuscinetti ad aria scesero nell’area prefissata furono informati che si trattava di un lavoro di routine, una bonifica metropolitana.

Un’area di palazzi fatiscenti era stata contrassegnata con i moduli segnaletici che creavano un muro virtuale fluorescente attorno ad una serie di vecchi edifici.

A Max fu fornito un fucile laser ad alto potenziale, così come agli altri commilitoni, l’operazione ecologica di bonifica consisteva nel polverizzare il quartiere contrassegnato iniziando dai tetti per arrivare fino alle fondamenta.

Max si guardò intorno per cercare di capire in quale area urbana fosse stato reso operativo, ma gli edifici erano talmente disastrati e fatiscenti che potevano appartenere ad una qualunque metropoli del pianeta.

A Max fu indicata la sua area operativa e per prima cosa mise in posizione il laser bloccandolo saldamente al terreno col treppiede gravitazionale, poi dallo zaino tirò fuori la sua tuta operativa ed iniziò ad indossarla seguendo mentalmente le istruzioni che gli erano state insegnate durante il corso d’addestramento.

La tuta lo ricopriva totalmente, solo la testa era rimasta scoperta, così attese pazientemente il capopattuglia che dopo un breve lasso di tempo arrivò su una piattaforma anti-g sulla quale erano fissati i caschi.

Il capopattuglia prese il casco azzurro con su scritto in oro MAX ed iniziò ad incernierarlo alla sua tuta.

Dopo averlo fissato ne regolò le funzioni ed i sofisticati apparati elettronici iniziarono ad emettere un lieve ronzio.

Max adesso non riceveva ordini, ma nei suoi orecchi rimbombava acid rock, sulla sua sinistra il visore stava proiettando immagini TRI-TV di balletti sexy.

Alla musica rock si sovrappose l’ordine di tenersi pronti e Max si organizzò in posizione operativa, togliendo la sicura al laser, inquadrando il settore assegnato, poi regolando il diametro del raggio secondo le coordinate che si sovrapponevano al balletto, ed infine inserì la sequenza automatica di fuoco sempre seguendo le istruzioni teletrasmesse.

All’ordine FUOCO! che giunse visivo ed in audio, la musica divenne quella dei Rolling Stones degli anni settanta ed al posto del balletto giunsero le immagini di velocissimi spogliarelli ancor più spinti dell’hard.

I corpi nudi femminili che si agitavano ritmicamente e convulsamente nell’orgasmo

si sovrapponevano agli edifici fatiscenti che lentamente si stavano sgretolando colpiti da una ragnatela di raggi luminosi.

Il rock si faceva intanto sempre più ritmato, violento, duro, ossessivo, accelerato.

Ad un tratto a Max tra polvere degli edifici sembrò di scorgere dei movimenti che non si armonizzavano col disgregarsi del quartiere.

Mise a fuoco l’apparato ausiliare ottico, ed esterrefatto vide donne, bambini, anziani che nei palazzi e nelle strade in via di bonifica, urlavano, correvano, per finire poi polverizzati o bruciati quando venivano colpiti dai fasci di luce polarizzata.

Max si tolse il casco e per la prima volta in vita sua svenne quando avvertì un forte odore di carne arrostita.

In breve tempo gli operatori del servizio civile bonificarono coi loro laser l’area portando così a buon fine l’operazione d’ecologia urbana.

Max fu caricato svenuto su una barella, aviotrasportato nell’ospedale del servizio civile più vicino, curato per tre giorni da un’intossicazione da polveri che gli aveva anche causato sindromi allucinatorie, subito dopo dismesso ed in anticipo congedato.