-          vittorio baccelli – i racconti – terzo sigillo –

 

 

 

 

TERRA TERRA

 

Gli studi sul pianeta università erano durati molti anni e Kalid aveva imboccato nuove vie sul sapere e la conoscenza. Riguardo alla storia umana aveva consultato ogni documento esistente ed aveva scoperto che la fase dell’inquinamento era durata svariate centinaia d’anni.

L’effetto serra era stato devastante, aveva prima sciolto i ghiacci ed alzato i mari, poi una fitta coltre di nubi aveva offuscato l’intero pianeta. Non esisteva più il giorno e la notte, ma un unico crepuscolo durante il quale cadeva incessantemente una leggera pioggia marrone, carica d’ogni tipo di radiazione e veleno. E mentre accadeva tutto questo, la temperatura, lentamente ma costantemente, aumentava.

Le piogge in seguito diradarono e la foschia si fece sempre più sottile, ma la temperatura era sempre più calda. Il cielo divenne infine terso, ma i gradi aumentavano, i mari iniziarono a prosciugarsi ed i continenti si trasformarono in deserti di sabbia. Rimasero solo poco più di mille oasi circondate da un immenso deserto, e qui la vita umana proseguì nella sua storia. Il cielo era solcato da veloci nubi ovali ed anche se quasi tutta l’acqua era ormai solo nell’atmosfera, le nubi scaricavano raramente, e quelle rare volte solo sulle oasi, perché? Nessuna risposta valida era stata fornita.

Gli uomini, fortunatamente, durante la prima fase dell’inquinamento scoprirono i resti e l’uso delle porte, poterono così mettersi in salvo su nuovi pianeti, che vennero pian piano terraformati, e forti delle esperienze passate, le tecnologie non dolci furono messe al bando ovunque.

Il pianeta originario era ormai noto come Terra Terra ed attualmente era abitato da poche centinaia di migliaia di uomini, che vivevano esclusivamente nelle oasi e l’accesso ad esso era stato rigidamente bloccato a causa delle radiazioni che ancora solcavano l’atmosfera e dei veleni che erano diffusi ovunque. Ma Kalid aveva intenzione di visitarlo ugualmente per completare i propri studi, ed aveva già inoltrato la richiesta al senato accademico.

Passi avanti aveva anche compiuto sul filone di studi paralleli alla storia umana, cioè sul versante del contatto alieno. E qui le sorprese non erano mancate.

Antiche testimonianze dettagliatamente registrate fino alla metà del XXII secolo dimostravano avvistamenti, contatti sporadici con singoli o piccoli gruppi, rapporti ufficiali degli stati allora esistenti, insomma era saltata fuori una gran quantità di materiali che Kalid aveva pubblicato, ordinandola, in rete. Questa pubblicazione era stata molto apprezzata e lui era divenuto il massimo esperto in materia.

Dopo il XXII secolo spariva però ogni notizia ufficiale, e Kalid aveva dovuto proseguire le sue ricerche attraverso testimonianze orali registrate in periodi successivi. Dalle testimonianze risultava che la Terra fu per cinquanta anni invasa da alieni di vario tipo, che la schiacciarono completamente in questo periodo. Le forme aliene erano di varie specie, ma di due vi sono ampi riscontri: la forma dominante era cilindrica e luminescente, l’altra forma era sferica. Furono anni di buio dominio e gli alieni non fornirono mai alcun contatto diretto e nessuna spiegazione, soggiogarono tutti e basta, uccisero che s’opponeva a loro e costrinsero gli abitanti a lavori insensati da schiavi. Così all’improvviso come erano arrivati, se ne andarono, portandosi via tutte le loro testimonianze. Si ritiene però che non tutti partissero, e che sulla Terra rimanesse un gruppo alieno, indistinguibile dagli umani che per alcune centinaia di anni operò per cancellare qualsiasi documentazione della dominazione aliena di quegli anni. Si ritiene inoltre che quegli alieni simili all’uomo, una volta terminato il loro lavoro se ne fossero andati su Terra 23, che già allora era stata chiusa a tutti. E così la storia di Terra 23 si fece ancora più complessa, dato che i suoi abitanti erano discendenti di tre specie diverse: i droidi evolutisi, i missionari umani ed ora anche gli alieni.

Nei suoi resoconti Kalid aveva anche più volte citato un libro di SF del XX secolo titolato “Gli anni alieni” ove l’autore sembrava prevedere ciò che sarebbe accaduto dopo alcuni secoli, la durata dell’invasione, la partenza immotivata, le forme aliene, aveva dunque l’aspetto di un testo profetico, solo la data dell’invasione era errata perché ambientata nel XXI secolo, ma ciò che più stupì Kalid, fu che uno dei protagonisti portasse il suo nome.

Anche gli studi su gli anni alieni furono pubblicati in rete accrescendo ancor più la fama di studioso che Kalid si era meritata. Ed il successo ottenuto come studioso gli permise di ottenere l’autorizzazione da parte del senato accademico di poter visitare, per motivi di studio la proibita Terra Terra.

Attraversato il portale si ritrovò in una cupola geodetica tutta piena di vasi da fiori, piante ornamentali di ogni tipo.

Kalid rimase meravigliato, tutto si sarebbe aspettato, ma non questo. Uscì comunque dalla cupola, tenendo in una mano la valigetta con il PC, fuori c’era tutta un’area verde coltivata ad ortaggi, case coloniche ad un piano ed una strada sterrata si snodava trai campi. Con fare sicuro s’inoltrò per la strada ed incontrò campi, altre case coloniche, un cavaliere lo superò distratto, poi ancora campi coltivati ed infine un fronte di palme. La strada avanzava tra le fitte palme per alcune centinaia di metri, finiva poi con la sabbia del deserto.

Uomini armati pattugliavano il fronte di palme e Kalid si trovò la canna di un fucile puntata alla nuca.

-         E tu chi sei?

-         Sono uno studioso, vengo da Terra Università.

-         Non mi dire che hanno riaperto il portale.

-         Si, ma solo per me, sono uno storico e sto ricostruendo gli avvenimenti dell’umanità.

-         Qui non mandano mai nessuno, hanno paura di avvelenarlo, e non vogliono neppure noi, dicono che siamo geneticamente inquinati.

-         O forse hanno paura di ciò che è successo alla vera Terra, hanno tentato di dimenticare, ma io sto cercando di far ricordare tutti.

-         Forse è meglio che ti porti dall’Anziano, solo lui può autorizzarti a rimanere.

Si mise il fucile a tracolla e fece cenno di seguirlo. Kalid si ritrovò all’interno di una tenda multicolore ove l’anziano stava parlando con alcuni uomini che portavano turbanti e camici bianchi. Quando li vide entrare, congedò con un cenno gli uomini con cui stava parlando e disse:

-         Devi essere Kalid, lo storico, il famoso ricercatore, mi hanno comunicato già da alcuni giorni il tuo prossimo arrivo.

-         Sono proprio io, non sapevo vi avessero avvertito.

-         Anche se siamo isolati, comunichiamo, di rado, ma comunichiamo.

-         Sono ospite gradito o devo andarmene.

-         Diciamo che sei ospite, ti daremo cibo e alloggio e se vorrai recarti nelle città morte, ti metteremo a disposizione un mezzo anti-g, a meno che tu non preferisca un cavallo od un cammello.

-         Vi ringrazio dell’ospitalità.

E l’anziano lo congedò, non prima d’avergli indicato la strada per raggiungere la tenda che gli era stata messa a disposizione. La tenda era sita in un prato vicino ad una fattoria a due piani, gli dissero che alla fattoria gli avrebbero dato il cibo e l’avrebbero informato sulle ore dei pasti.

Due giorni dopo Kalid cavalcava veloce sulla sabbia, ed in vista della vicina città morta, si chiese se non fosse proprio lui l’alieno qui sulla vera Terra.

Era sicuro, avrebbe ricollegato tutti i fili della storia, prima o poi, era solo questione di tempo.