- vittorio baccelli - i racconti -
- questo è il dodicesimo capitolo di un libro a più mani, tra gli altri vi sono capitoli di Ruggero Maggi e Marcello Diotallevi -
12.TIMERIVER (vittorio baccelli, fece)
Gli ambienti, soprattutto quelli finanziari della Terra e delle altre colonie erano in totale fibrillazione. Attorno alla Timeriver s’era scatenato infatti un grande casino che aveva coinvolto sia i mercati finanziari, da tempo globalizzati, che gli equilibri della yakuza che ormai da decenni aveva fatto fuori tutte le massomafie esistenti e si presentava come l’unica megaorganizzazione della criminalità globalmente organizzata.
Megaorganizzazione la yakuza che da tempo aveva creato nuovi equilibri interplanetari con accordi con multinazionali e governi.
Ma la Timeriver I.G. era stata un boccone troppo pesante da digerire impunemente e così era scoppiato un inghippo totale per la sua acquisizione, prima tra le multinazionali interessate (tutte), poi tra multinazionali vincenti e yakuza, infine all’interno della yakuza stessa.
In queste vere e proprie guerre societarie i fili monomolecolari erano entrati varie volte in funzione, appezzando (proprio in senso letterario) i presunti o reali ostacoli.
Gli equilibri economici che mantenevano in buona salute gli affari di Terra & Dintorni erano così divenuti estremamente traballanti e le preoccupazioni del mondo della finanza occupavano le prime virtuali pagine di tutti i notiziari. Ad aggravare la situazione, già tesa allo spasmo, aveva anche contribuito la scoperta di una stretta relazione tra il Buco Nero e l’utilizzo del fiume su Titano. Ringiovanimenti e rinascite fibrillavano l’orizzonte degli eventi e le conseguenze erano finora impossibili da determinare.
C’erano eventi incomprensibili per la scienza, infatti come poteva esistere un fiume composto di acqua, sì di normalissima acqua, che scorreva su Titano ad una temperatura costante di 31°?
Qualcuno ha sostenuto che accettando l’infinito, il resto è automatico, ma gli ambienti scientifici hanno dimostrato tutto il loro scetticismo nell’accettare questa speculazione filosofica.
Comunque anche questo era uno dei tanti misteri da risolvere: c’era poi l’inspiegabile attacco all’astronave mediante antimateria. Era stato accertato con sicurezza che l’antimateria era direttamente partita dal Buco Nero, era dunque esso senziente?
A tutto questo, come se non bastasse, c’era da aggiungere un’ondata allucinatoria di immane potenza che stava colpendo sempre più pesantemente tutto il personale di stanza nell’area: comandanti, infermieri, medici, piloti, serial killer, operai, prostitute, preti, pazienti, militari, ecc.
Cosa dunque stava accadendo?
Fu così che nel bel mezzo di questi dubbi, un gruppo di fanatici schizzati auto denominatisi i "bambini di allah" decisero d’intervenire nella massima segretezza.
I fanatici di cui sopra, che erano gli eredi dei sopravvissuti ai passati pogrom antimaomettani, ultimamente invece di fare casini come il loro antenati, se ne stavano quasi tutto il giorno in rete sistim collegati tra loro a spararsi programmi sui giardini delle Uri. Visto che l’aldilà è sempre più problematico avevano pensato bene di godersi il loro paradiso anche in vita scopandosi virtualmente ma quotidianamente le Uri. Ma un commando ben addestrato chissà perché s’è riscosso dal torpore tecnologico- mistico- scopereccio (annoiati dal troppo paradiso?) ed ha deciso di sabotare il fiume su Titano, per infliggere un colpo al cuore ai capitalisti infedeli.
Giunti su Titano in razzostop hanno gettato nel fiume il contenuto d’alcune lattine dell’odiata COCA-COLA che contenevano avannotti di scille in acqua sterile e ben ossigenata. Considerata anche la temperatura a loro favorevole del fiume, le scille si sono sviluppate ed ambientate con estrema velocità in quell’habitat.
Le scille di fiume, per chi non lo sapesse, sono animali estremamente voraci, dall’acqua emerge solo il loro lungo collo che termina con una corona di taglienti lamelle variopinte. Ad una prima occhiata sembrerebbero dei giganteschi fiori che sbucano dalle acque, ma in realtà, lo stelo è il collo, i petali sono lamelle taglientissime che fungono da denti, e nel bel mezzo di questi petali a margherita, non troviamo il classico bottoncino giallo, ma le labbra gialle d’un orifizio che s’apre a dismisura inghiottendo ogni tipo d’animale, sia esso pesce o uccello, ma anche uomo per variare un po’ la dieta.
Così, mentre intorno all’Helisir Hospital si muovono tutte quelle situazioni ingarbugliate delle quali abbiamo accennato: guerre finanziarie, attivazione del Buco Nero, risse nella yakuza, ondata allucinatoria, azione terroristica dei bambini di allah, ecc. Quelli dell’ospedale non si sono accorti di niente ed in pieno delirio allucinatorio proseguono la loro attività come se niente fosse. E pensano che i trattamenti ai pazienti proseguano regolarmente fino alla loro partenza, mentre nella realtà non riparte più nessuno.
Le scille infatti si stanno pappando tutti i pazienti, uno solo è stato risparmiato ed ha potuto terminare la cura, poiché l’avevano trovato ripugnante all’odore, era un sciamano yaqui che con le sue arti magiche aveva prolungato la sua vita a 200 anni ed ora proprio non aveva più voglia di durar fatica a prolungarla ulteriormente, così aveva fatto una colletta tra suoi fedeli e s’era fiondato su Titano. Ed all’ospedale, essendo tutti in crisi allucinatoria, non si accorgono delle sparizioni, ma anzi sono convinti di dimettere i pazienti a trattamento avvenuto.
L’immissione delle scille nel fiume e la conseguente eliminazione, quasi immediata dei pazienti, avrà sicuramente dei riflessi: 1) sul comportamento del Buco Nero; 2) sull’ondata allucinatoria; 3) sui mercati finanziari; 4) nella lotta interna alla yakuza; 5) su Franco Poli, cittadino medio che vuol suicidarsi per noia.
Ed inoltre i bambini di allah verranno scoperti? Se scoperti saranno definitivamente annientati?
Infine, considerando anche passati attentati dei bambini con particelle d’antimateria (Cronodrome e Enea Perelli) avranno forse coinvolto nella loro guerra santa anche il Buco Nero?
Con questi tremendi dubbi si chiude il dodicesimo capitolo del presente libro manualmente scritto da Vittorio Baccelli, ed i lettori dovranno solo continuare a leggere con pazienza, per avere (forse) le risposte a questi inquietanti interrogativi.