- vittorio baccelli - i racconti -
black
bloc
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Sempre a me tocca cercarti.
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Stavo per fare la stessa
cosa, non mi credi?
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Chi vuoi prendere in
giro? Quando mai rispetti i tempi.
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Questa volta il programma
è pronto, te lo giuro, magari volevo affinarlo un po’.
- Guarda, guarda, proprio un bel set di lavoro, coperta un po’ dal plaid, lì sul divano, sbaglio o c’è la tua solita minorenne nuda.
-
Non sbagli.
-
Ed anche tu mi sembri un
po’ in deshabillé, vuoi vedere che sotto la vestaglia sei nudo pure tu come
quella zoccoletta?
-
Non sbagli, come ci siamo
fatti perspicaci. Eppoi, caro il mio editore, dovresti sapere che le birre me le
scolo bene senza abiti, e sai perché? Perché amo scolare birre mentre mi fotto
minorenni, spero d’esser stato chiaro prima ancora che tu faccia lo spiritoso
con le lattine sparse per la stanza, come al solito. ma che cazzo d’editore mi
sono trovato, che ogni volta segue sempre lo stesso copione, senza neppure una
variante.
-
Veramente io rispondo al
tuo copione, che è fisso e senza varianti..
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Bravo, hai visto là sul
tavolo, ci sono una diecina di lattine di birra vuote.
-
E anche mezze rovesciate,
che schifo sei mio caro autore. E dimmi, la neococa? Scommetto che sul tavolo
c’è un posticino pulito per una bella strisciata da sniffare.
-
Se sai già tutto questo,
perché rompi? Questo è il mio set creativo, se non ti va, cercati un altro
autore.
-
Lasciamo perdere e
pensiamo al lavoro, hai qualcosa di pronto o passiamo un pezzo che si ha
lavorato Sòtutto?
-
Allora non mi stai a
sentire, il lavoro ce l’ho, ed è sull’intellettuale questa volta con tanto
di ricerca storica. Me lo hanno richiesto i miei fan, perciò andiamo sul sicuro
e non c’è bisogno che tu storca il naso, se non chiudo il video.
-
Non dire cazzate, da
quando in qua i tuoi fan, cultura livello licenza elementare scarsa, ti chiedono
qualcosa di storico? Oltre ad essere ignoranti come base, si sono pure schizzati
il cervello con tutte le droghe in circolazione.
-
E’ vero strapiaccio ai
teppisti metropolitani, schizzati e nichilisti, e mi hanno chiesto delle loro
origini, no i punkabbestia, ma le tute nere, e così ho fatto un ricerca sulla
stampa d’epoca ed il lavoro è pronto, c’è solo d’aggiungere spezzoni di
filmati e musiche incazzato del periodo, che Sòtutto troverà in un
battibaleno.
-
A parte il fatto che
ultimamente non esci dal XX e XXI secolo ci propini poi non una storia, ma un
excursus storico e come al solito il lavoro grosso dovremo farlo noi.
-
Mi dici sempre di non
preparare la solita paccottiglia con le astronavi e gli alieni cattivi, ed io
t’accontento e poi io ho la firma buona ed i fan che comprano.
-
Come faranno dovremmo
chiederlo a loro. Anzi con i sondaggi glielo abbiamo già chiesto, ma non ci
abbiamo ricavato nulla, son tutti troppo fusi, anzi hanno anche mandato
all’ospedale due ricercatori che gli facevano le domande.
-
Questo non me l’avevi
mai detto, visto che sono tosti i miei fan?
-
Lasciamo perdere. Andiamo
piuttosto avanti e se è una pizza c'è già l’altro pezzo di riserva che ti
dicevo, già approvato da gruppo d’ascolto, manca solo la tua firma, e tu ce
la metti, vero? se no, soldi nisba, e coperture nisba, chissà come sarà
contento il giudice di pace se viene a sapere che la solita minorenne te la
scopi continuativamente sotto le tue lenzuola.
-
Caro editore, sei proprio
un infame, cosa preferisci che scopi tua moglie?
-
Quasi quasi mi hai dato
un’idea, e una volta tanto mi faresti pure un piacere, così anche lei si
calma un po’
-
Ti prendo in parola,
domani vengo da te con la minorenne e ce le scambiamo, sei d’accordo?
-
Sì, ma solo per qualche
ora, sai com’è, mia moglie è nella commissione amministratrice della casa
editrice, non vorrei rovinarmi la carriera.
-
Buono a sapersi, e vedrai
domani, questa minorenne qui a letto ne sa una più del diavolo, te
l’assicuro.
-
Ci credo l’avrai
addestrata per bene.
-
Qualcosa, sì, ma il più
e meglio lo sapeva già, anzi è da lei che ho imparato qualcosa.
-
Ora è tutto pronto,
passiamo al lavoro. Contatto.
<INIZIO
REGISTRAZIONE>
Le prime tute nere apparvero nella Germania dell’est al tempo dei vopos. Si vedevano all’opera durante i raduni rock, ovviamente illegali per quel regime comunista, ove si suonavano variazioni di nazi-rock e dark-rock, il tutto condito con metallica [spezzoni filmati con musica dark assordante, luci strobo multicolori, giovani scatenati vestiti di nero, braccia alzate con saluto nazi, birre e coca a fiumi, bandiere nazi e confederate, croci uncinate e celtiche, fix d’ero in primo piano] Finiti i concerti le tute nere assieme a metallari borchiati con tatoo e piercing ovunque dilagano per la città bruciando auto, spaccando vetrine: siamo a Berlino e le tute nere, oltre un centinaio, assaltano una stazione di vopos. Volano le molotov e roteano le catene, si ode qualche colpo d’arma da fuoco. Poi le tute nere dopo l’assalto alla stazione, si disperdono nella notte. In un attimo sono tutte sparite lasciando nella strada vetri infranti ed auto bruciacchiate. Un vopos è a terra, ferito ad una gamba, sta perdendo molto sangue, alcuni commilitoni sono attorno a lui, poi arriva un’ambulanza a sirene spiegate.
Adesso
le tute nere sono in uno stadio, si sta giocando una partita di calcio, è una
città europea, ma non siamo in Germania. Sugli spalti c’è confusione. Le
tute nere in un attimo si ritrovano tutte assieme e pesantemente aggrediscono un
gruppo di tifosi, con spranghe stavolta, e picchiano dure sulle teste che
capitano loro a tiro. Non sono soli, sono affiancati da naziskin con le teste
pelate ed i giubbotti torchiati. Assieme s’aprono la strada fino ad
un’uscita, poi si scatenano contro le auto in sosta, le sfasciano, le
incendiano, alcuni poliziotti cercano d’arginarli ma finiscono a terra
bastonati con rabbia. Proseguono lunga la strada che porta al centro bastonando
macchine e passanti, fondando vetrine. La polizia interviene a questo punto con
gli idranti, ma in un attimo le tute nere sono tutte sparite, si sono dileguate
nella città, la polizia gira a vuoto tra i passanti e qualche naziskin
ritardatario.
Siamo
ora in un campo d’addestramento di terroristi mediorientali, alcune nostre
tute nere marciano assieme agli arabi, sono vestiti come loro e stanno seguendo
un vessillo nero, hanno il volto coperto ed una telecamera li sta riprendendo.
Di
nuovo le tute nere e questa volta a Berlino, fanno uscire i cittadini
dall’altra parte del muro, hanno i loro passaggi, e si fanno profumatamente
pagare per distogliere l’attenzione dei vopos.
Ed
ora in corteo migliaia di pacifisti antiglobal sfilano, le tute nere prima si
mimetizzano tra loro, poi all’improvviso escono allo scoperto, picchiano il
servizio d’ordine, sfasciano auto, aggrediscono passanti e spaccano vetrine di
banche, travolgono un gruppo di poliziotti e lasciando dietro di loro una scia
di distruzione, nuovamente scompaiono nel nulla. C’è che giura d’averli
visti entrare in stazioni di polizia, ma tutto è da confermare.
Li
ritroviamo ora in America ad un gran raduno rock, stavolta tengono l’ordine e
buttano giù dal palco chiunque non autorizzato sale. Menano botte e fendenti su
qualche malcapitato, tanto per restare allenati.
Loro
sono i figli della Germania comunista, si sono allenati con gli scontri coi
vopos, hanno assimilato solo idee nichiliste, odiano il comunismo che
rappresenta il capitale assoluto di stato, monopolistico, così come ugualmente
odiano il capitalismo della decadenza occidentale che è solo una leggera
variante del comunismo sovietico, è solo un po’ più flaccido e democratico.
Odiano
gli ebrei ed i negri perché razze inferiori: sono atei, rifuggono ogni forma di
progresso o di scientifico, la cultura è merda, il loro dio è il Caos, la
distruzione il loro credo.
Ammirano
Hitler, Stalin e Bin Laden nella loro follia sterminatrice, anche il Che era un
floscio romantico. O sono atei o satanismi, odiano tutto ciò che è americano.
[scontri di piazza in cortei pacifici – assalto ai tifosi durante partite di
calcio – scene di guerriglia urbana – campi d’addestramento dei terroristi
mediorientali – concerti nazi-rock – assalto ad una banca – sfilano
inquadrati dietro uno stendardo nero nel deserto – attentato alle torri
gemelle – altro concerto nazi-rock – di nuovo l’assalto alla banca –
sniffano ero – fix in primo piano – gli aerei colpiscono la prima torre, poi
l’altra - una tuta nera giace morta sul selciato, ha dei fori d’arma da
fuoco sul torace, la telecamera l’inquadra a lungo fermandosi sui particolari,
zumata: orecchini nel lobo sinistro, piercing sull’ombelico, una svastica è
tatuata sulla spalla destra, al collo una catena di metallo con croce celtica,
una chiave inglese spunta da una tasca posteriore dei jeans.
<FINE
REGISTRAZIONE>
- Allora cosa ne pensi?
-
Sono perplesso.
-
Ed il gruppo senile d’ascolto?
-
Mi dicono che manca il sesso.
-
I soliti vecchietti maniaci, e tu c’infili quattro o cinque tute che
violentano un’araba ed altre quattro o cinque che si fanno di brutto
un’ebrea, magari le torturano pure e poi le sgozzano, che ne dici?
-
Può essere una soluzione.
-
E Sòtutto che dice?
-
Lui dice che questo pezzo è una forza, ma lui e un PC, fino a che punto
ci si può fidare dei giudizi d’un mucchio di circuiti?
-
Sarà anche un PC molto sofisticato, come dici tu, ma secondo me è una
IA ed io al suo giudizio ci tengo, lui è ancora più scoppiato dei miei fan, ti
ricordi Abiogenesi?
-
Sì che me la ricordo quella schifezza, ma sai cosa ti dico? Se funziona
questa, pubblico anche Abiogenesi.
-
Io sono d’accordo, però non è mia, la firmo assieme a Sòtutto: farà
scalpore sapere che lavoro con una IA.
-
Ma le IA non esistono ancora.
-
Lo so, lo so, è solo un modello molto sofisticato come dici sempre tu,
ed ora diremo che è una IA, tra l’altro io ne sono convinto. A proposito di
IA, e il mio simulacro? A quanto ne so si scopa la maggior azionista della
nostra multinazionale: la scopa e le fa da cavalier servente.
-
E’ proprio così, come dici tu ed un altro simulacro non ce lo
forniscono. Sarai costretto a presentarlo tu alla stampa il tuo nuovo lavoro.
-
Non ci penso neanche, voglio comunque andare a trovare l’azionista,
chissà che non preferisca l’originale al simulacro.
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Non credo, io per esempio ho sempre preferito il simulacro.
-
Cattivi gusti.
-
E poi domani ti scopi mia moglie e per ora accontentati, poi
t’organizzerò anche l’incontro con l’altra. Basta che tu lavori e non ti
ficchi nei casini.
-
Con te si lavora ch’è una meraviglia.
-
Dici?
-
I collegamenti furono spenti e le immagini olografiche sparirono,
l’editore si mette subito al lavoro mentre l’autore dopo essersi scolata
un’altra birra getta la vestaglia sul pavimento, s’allunga verso il
pacchetto di sigarette e se ne infila una in bocca, ne da una a lei che ora è
seduta sul letto. Le accende poi si trastulla il membro, lo fa diventare ben
duro, le toglie la sigaretta di bocca, la sostituisce col membro, lei succhia
ritmicamente, mentre lui all’unisono sta fumando…