Mail art – 3

 

 

 

 

Nel 1977 entrai in contatto con questo mondo e la prima rassegna alla quale partecipai fu l’edizione di Satira Politica del 1979 che quell’anno presentò una sezione di mail art. Da oltre un decennio operavo nell’ambito delle indisciplinate discipline interdisciplinari, mi trovai subito a mio agio in questo circuito e sempre al Forte, quello stesso anno eseguii una performance POEM nella piazza principale di quella cittadina. Alcuni anni fa ho festeggiato i miei primi XX anni di arte postale con un timbro che ricorda l’evento e che ho applicato, quell’anno, a tutti i plichi che ho spedito in ogni angolo del pianeta. Ma torniamo al 1962, l’anno di nascita della moderna mail art, in quell’anno nel mondo dell’arte s’aprirono tutte le frontiere, che erano molto più chiuse di oggi, cominciarono a sorgere archivi di raccolta delle opere, di documenti e di materiali vari relativi ai progetti di arte postale a disposizione di chiunque desiderasse visitarli o consultarli. S’intrecciarono interessanti rapporti di lavoro e di collaborazione, contatti personali e performance di gruppo. Iniziò l’elaborazione d’importanti progetti socio-cultural-politici collettivi e di mostre internazionali. Si sviluppò insomma una intensa ed affascinante attività artistica che tuttora fa della mail art un international networking di creatività totale e di massima libertà espressiva. Oggi poi che le numerose mostre e gli archivi sono sbarcati in internet, la consultazione è veramente globale. Naturalmente i mailartisti utilizzando il mezzo postale, si cimentano in qualsiasi disciplina dell’arte contemporanea e pertanto il circuito s’alimenta di vitalità artistica continua, d’idee originali e spontanee, di cariche espressive esaltate ed esaltanti, elementi questi che

rendono la mail art il più ricco contenitore anche di sentimenti e sensibilità. Ogni casa di mailartista è un piccolo museo di arte sperimentale contemporanea.

MAIL ART è una galleria sempre aperta ed accessibile

MAIL ART è un critico senza prevenzioni

MAIL ART è un artista libero

MAIL ART è il mezzo di comunicazione più democratico e quindi è anche il più formidabile strumento di comunicazione tra gli artisti di tutti i paesi.

"il mondo lo si possiede meglio se si è capaci di miniaturizzarlo"

http://baccelli1.interfree.it/mailar2.gif

 

Se gli scambi postali restarono un aspetto marginale dell’attività di futuristi e dadaisti, ben diverso è il caso di FLUXUS, un gruppo internazionale d’artisti totali, senza rigide strutture d’appartenenza, fondato nel 1961 da George Maciunas (morto nel 1978) e da lui coordinato a New York. FLUXUS è caratterizzato dalla massima inclusività interdisciplinare, dalla rotture con le fonti e gli schemi espressivi tradizionali, dallo stretto legame con gli eventi più minimi della vita quotidiana,

spesso non disgiunti da una sensibilità politico-rivoluzionaria, come negli scritti di Henry Flynt. Intermedia, happening, arte concettuale, mail art, sono termini introdotti per la prima volta e che acquistano un loro senso compiuto solo grazie a FLUXUS. Il gruppo promuove un’idea di anti arte vivente, spesso giocosa ed affidata al caso, fatta d’azioni banali e processi puramente mentali, con alcuni feticci ricorrenti: cappelli, racchette da ping-pong, maschere, buchi e culi. Il tutto documentato con piccole, semplici e parsimoniose pubblicazioni, quasi sempre impaginate ed edite dallo stesso Maciunas: raccolte individuali e collettive di testi e partiture, riviste, curiose scatolette (FLUXKIT e FLUXBOX) contenenti stampati ed oggetti dirottati dal loro uso di consumo. Esponenti in vista del gruppo, su esempio e stimolo dello stesso fondatore, hanno prodotto realistiche pagine di francobolli della FLUXPOST e decorazioni e partecipazioni a FLUXPOST KIT collettivi comprendenti francobolli, cartoline, timbri cassette da lettere, proposti come multipli ed utilizzati anche nei contatti coi vari aderenti al movimento sparsi per il mondo. In alcuni casi i francobolli con volti anonimi od enigmatici, o collage in cornici filateliche, sono stati usati anche al posto di quelli ufficiali. Oggi l’uso creativo della posta permette di scambiare con facilità ogni genere di manufatto: disegni, stampe, collage, foto, pubblicazioni, nastri magnetici, floppy, CD, piccoli oggetti al di fuori di qualsiasi canale artistico ufficiale. Oggetti trasformati in piccole sculture: ricordo ancor oggi la mia sorpresa quando ricevetti una bottiglia con dentro un SOS da parte di Demos Ronchi, oggi purtroppo scomparso, o meglio ritornato al mittente. Circolano così prodotti artistici, spesso precari ed effimeri, ma che in un reticolare intreccio di scambi, invadono spazi inconsueti ed inimmaginabili, favorendo il confronto culturale e modificando addirittura il normale uso della comunicazione nel raggiungere strati sempre più vasti di popolazione: arte in dono reciproco, ma anche e sopratutto circolazione d’idee. Non è agevole pertanto inquadrare la mail art in facili schemi mentali, forse è più semplice scoprirne nel tempo, passo dopo passo, i meccanismi non rigidamente codificati, le potenzialità anticonvenzionali che coinvolgono in un unico grande progetto di comunicazione globale quanti si sono avventurati nel circuito. L’estrema libertà creativa, abbattimento d’ogni barriera fanno della mail art uno dei movimenti più fantasiosi del nostro tempo, una grande pulsante arteria, una intrigante opportunità per percorrere imprevedibili sentieri, una inarrestabile ragnatela di relazioni oltre ogni bisogno commerciale, consumistico o concorrenziale. "La più grande opera d’arte collettiva che sia mai stata realizzata, un’opera d’arte pulsante e viva in continua evoluzione che ha come scheletro l’intera superficie del globo". E l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo. Negli USA, Higgins III, Scarlattina Last, Alex Torrid Zone, Carlo Pittore, Le Claire, Arturo Fallico (che ho avuto il piacere di conoscere personalmente a Lucca Comics d’una diecina d’anni fa) ed ovviamente Ray Johnson (anche lui tornato al mittente) sono i nomi che più frequentemente sono ricordati quando si parla di questa corrente artistica contemporanea che s’è ormai imposta come strumento insostituibile dell’evoluzione creativa dell’arte.

                          

 

                                                                                      

    alcuni miei timbri